Infezioni correlate all’assistenza ospedaliera, focus sulla prevenzione

ROMA – Il 5-8% dei pazienti che si reca in ospedale o nei centri diagnostici contrae infezioni correlate all’assistenza (ICA).

Si tratta di 450-700 mila casi: un paziente su 15 contrae un’infezione durante un ricovero ospedaliero, uno su 100, invece, la contrae nell’assistenza domiciliare. Sempre nel nostro Paese, i decessi causati da ICA si stimano in circa 10 mila all’anno, ovvero un terzo di quelle registrate in tutta Europa.

Per questo AMICI Onlus, l’Associazione nazionale che tutela e assiste i pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) ha condotto due indagini, nel 2019 e nel 2021, che hanno permesso di comprendere ed evidenziare la carenza di indicazioni sulle ICA.

Un paziente su 4 non aveva ricevuto alcuna informazione sulla prevenzione delle ICA prima del ricovero in ospedale o dell’esame diagnostico, mentre 6 su 10 non risultano a conoscenza delle procedure di sicurezza per evitare contaminazioni.

Il 14% ha contratto almeno una volta una infezione correlata all’assistenza e nella metà dei casi, l’ICA ha determinato il prolungamento dei giorni di degenza, con un aumento dei costi a carico del Sistema Sanitario Nazionale e a carico dei pazienti.

AMICI Onlus ha realizzato – anche con il patrocinio di FNOPI – un volantino per supportare l’informazione al pubblico distribuito assieme a una locandina ad hoc  in alcuni centri ospedalieri sul territorio nazionale, con il messaggio chiave “anche la fiducia è contagiosa”, e propone una nuova consapevolezza: per ridurre l’incidenza delle infezioni occorre avere fiducia gli uni negli altri ed essere tutti uniti verso questo obiettivo, chi necessita di una cura, chi della cura ne ha fatto una professione e una missione e chi ha la responsabilità di tutelare la salute di tutti i cittadini.

Il volantino contiene una serie di regole, tra cui la misura base e imprescindibile che personale sanitario, visitatori e degenti o coloro che devono sottoporsi ad un esame diagnostico devono adottare è il corretto lavaggio delle mani, che rimane uno dei mezzi più importanti ed efficaci per prevenire le ICA, perché è proprio tramite queste che avviene la trasmissione di microrganismi. Lavaggio da praticare con acqua e sapone (durata 40-60 secondi) che può essere sostituito con l’utilizzo di gel o disinfettanti a base alcolica.

E ricorda che l’.Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, in mancanza di una lotta mirata ed efficace che ostacoli le Infezioni Correlate all’Assistenza e l’ulteriore sviluppo e diffusione dell’antimicrobico-resistenza, nel 2050 potremmo avere 10 milioni di morti in più nel mondo rispetto a oggi, con un numero di decessi superiore a quello causato attualmente dal cancro. Eppure, il 50% delle ICA potrebbero essere evitate e per questo occorre lavorare attivamente per ridurre in modo efficace i rischi, favorendo i comportamenti che possono incrementare la sicurezza dei pazienti e del personale sanitario. fonte Fnopi

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