PNNR, Mattarella: “si apre una nuova stagione di sviluppo”

ROMA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolinea che “l’amministrazione della giustizia, efficace e tempestiva, è una condizione essenziale per il successo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
“L’occasione del PNR è quella di rammendare i territori, di costruire dei progetti su misura per le diverse caratteristiche dei territori italiani”. Così il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Maria Stella Gelmini, spiega l’impostazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Per il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, “il Pnrr è una grande opportunità. La necessità di tutti è alzare la qualità, perché il turismo è un settore molto competitivo”.
Garavaglia annuncia che le spese del Pnrr sono già tutte operative: “abbiamo terminato tutta la parte di istruttoria, dobbiamo solo seguire la parte amministrativa. Sono 2,4 miliardi di euro, circa l’1%, ma diventano quasi 7 miliardi con leva finanziaria che serviranno per il miglioramento delle strutture ricettive e del digitale per vendere meglio il prodotto Italia nel mondo. E non ci sono solo questi fondi, per la montagna abbiamo messo 800 milioni, per le fiere 500 milioni, ma non bastano i soldi servono anche le regole altrimenti le risorse restano nel cassetto”.
Il Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, sottolinea come “con le nuove tecnologie e le linee guida del Pnrr abbiamo la possibilità di immaginare non solo opere pubbliche in maniera più sostenibile, ma anche l’occasione per ripristinare la biodiversità nelle aree interessate da questi lavori”.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda la necessità di investire risorse per rafforzare l’assistenza territoriale, l’assistenza domiciliare e le case di comunità assistenza domiciliare e di investire “sulle nuove tecnologie”.
E il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, interviene sul “cosiddetto giro di boa per quanto riguarda il Pnrr per la Salute nella Regione Lazio: dopo il risanamento. Oggi ci sono 670 milioni per investire sugli ospedali: nuovi macchinari ma anche sanità vicino casa”. Zingaretti quindi aggiunge che “oggi si apre una grandissima stagione: alle spalle il risanamento, ora lo sviluppo. Il Covid ci ha insegnato che ci si può curare a casa. E’ possibile farlo con gli investimenti e grazie anche a cospicue assunzioni che faremo”.
Per Zingaretti con il Pnrr “bisogna correre perché come, se non addirittura più di prima, abbiamo bisogno di rafforzare l’economia che subirà, anzi sta già subendo gli effetti di quanto sta accadendo in Ucraina”.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, spiega: “Noi abbiamo già confermato 2 miliardi e 719 milioni di euro per i quali c’è già un progetto di investimento. Abbiam fatto un lavoro unico a livello nazionale, abbiamo creato un tavolo di parternariato e raccolto oltre 150 progetti assieme a più di 60 interlocutori del territorio” e aggiunge: “Abbiamo redatto un ulteriore progetto di fattibilità da 7,8  miliardi che riuscirà a movimentare 22 miliardi di Pil a livello  nazionale e creare occupazione, sempre a livello nazionale, per 110  mila persone, delle quali 43 mila in Veneto”.
Zaia ha quindi ribadito che il Pnrr va rivisto. “Non è fantasia, è scritto. L’articolo 21 del negoziato prevede la possibilità di rivedere il piano qualora cambiassero le condizioni economiche. Questo Pnrr era programmato per un’inflazione del 2% e oggi è quasi il  triplo. Le condizioni ci sono tutte. A meno che non si pensi a un nuovo recovery e questa potrebbe essere un’opzione: quindi oltre ai  230 miliardi del Pnrr, un nuovo recovery che pensi a tutto quello che  ha causato una congiuntura negativa rappresentata dalla guerra in  Ucraina e quindi le tensioni sui mercati del combustibile,  dell’energia e dell’alimentare”.
Anche il presidente del Trentino Maurizio Fugatti sostiene che “il Pnrr viene influenzato fortemente dal tema energetico e c’è anche il tema dei costi delle opere, che oggi aumentano, come quelli delle materie prime. Il Pnrr deve essere ricalibrato in qualche modo. Se si volesse ragionare sull’impostazione iniziale per cui determinate risorse andavano ad una certa parte del Paese andrebbe valutata anche la capacità di mettere a terra le opere. Inoltre o si ampliano i fondi rispetto ai 200 miliardi previsti oppure si devono ridimensionare i progetti, perché oggi, con questi soldi, non si fanno le stesse opere dei sei mesi fa”.
Il presidente della regione Sicilia, Nello Musumeci, afferma: “Abbiamo bisogno di capire che sorte avrà il Pnrr: se non si sposta la data di scadenza di almeno due anni, ma io spero almeno quattro anni, non riusciremo ad utilizzare in pieno i fondi”.
“Non riusciremo a utilizzare questa straordinaria opportunità perché molti Comuni non sono attrezzati – aggiunge Musumeci -, manca la consulenza tecnica e c’è anche qualche confusione dentro qualche ministero a Roma”.
Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti evidenzia: “L’idea di un modello Genova e di un modello Liguria permanente è una bella suggestione”.
“Il Pnrr – sottolinea Toti – offre opportunità in un momento in cui le opportunità si sommano l’una all’altra: penso alla nuova programmazione dei fondi europei, alla revisione della sanità e alle grandi opere finanziate dal governo, all’arrivo dell’alta capacità e dell’alta velocità ferroviaria, insieme alla nuova diga del porto di Genova, oltre appunto al Pnrr. Questi però sono solo i prerequisiti: dobbiamo saper cambiare noi stessi, le teste e i cuori e le regole delle nostre dinamiche sociali per dare una spinta e maggiore produttività al Paese, e poter ripagare il debito accumulato durante la pandemia”.
Infine Il Comitato economico e finanziario dell’Ue, braccio tecnico del Consiglio dei ministri delle finanze, ha dato il suo via libera all’erogazione all’Italia del prima rata da 21 miliardi del Pnrr.

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