Il pucker maculare, patologia da conoscere meglio

ROMA – “Il pucker maculare non è altro che una membrana, tipo la pellicola di cellophane, che trovandosi davanti al punto più importante della retina, comporta una distorsione delle immagini”. A spiegarlo è il dottor Paolo Michieletto, segretario dell’Associazione Italiana dei Medici Oculisti (AIMO) e medico oculista presso l’ospedale Oftalmico di Roma, interpellato dalla Dire in merito all’intervento all’occhio a cui si è sottoposto oggi a Roma il cantautore romano Antonello Venditti.

Il pucker maculare (o membrana epiretinica) è una patologia dell’occhio, in particolare dell’interfaccia vitreo-retinica, che consiste nella formazione di uno strato di cellule che provoca una trazione innaturale sulla retina. Ma è per questo che Venditti, in un video postato questa mattina su Facebook, aveva detto di vedere ‘tutto storto’?

“Esattamente- risponde Michieletto- questo accade perché davanti al punto più importante della visione si forma una membrana raggrinzita che fa vedere l’immagine distorta. Tale membrana all’inizio somiglia ad un sottile cellophane, poi col tempo il suo spessore aumenta e diventa più importante”.

 

Ed è allora che si rende necessario un intervento di chirurgia, perché il rischio è che il pucker maculare possa determinare delle forti trazioni sulla retina e danneggiare anche gravemente la vista. “Si tratta di un intervento che ormai viene fatto in tutti gli ospedali italiani- spiega l’esperto- serve a migliorare se non ad eliminare la distorsione dell’immagine. Colpisce per lo più le persone dai 70 anni in su, ma può riguardare anche chi è già stato operato per un distacco di retina, chi si è sottoposto a trattamenti laser retinici o i miopi”. E, come accaduto anche a Venditti, spesso l’intervento in sede operatoria diventa ‘doppio’.

“Oltre alla membrana epiretinica (o pucker maculare) si elimina spesso anche la cataratta, questo perché se si elimina solo il vitreo in breve tempo può insorgere la cataratta- fa sapere ancora Michieletto- inoltre se si toglie solo il vitreo, senza operare la cataratta, a volte non si riesce a pulire tutta la base del vitreo”. Il segretario di AIMO tiene infine a sottolineare che solitamente l’intervento per membrana epiretinica “non viene effettuato nelle strutture accreditate, perché i DRG (Diagnosis Related Groups, cioè i Raggruppamenti Omogenei di Diagnosi) sono bassi, ci stiamo comunque occupando di chiedere alle istituzioni la giusta remunerazione per questo tipo di interventi”, conclude. (www.dire.it)

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