BOLOGNA – Si è aperta a Bologna, nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti, la VII Giornata di studio sul contemporaneo dedicata al “Restauro e conservazione di opere contemporanee realizzate in legno e suoi derivati”. L’evento è organizzato dall’IGIIC (Gruppo Italiano International Institute for Conservation). In questo ambito si inserisce l’intervento della docente dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila (ABAQ), Gabriella Forcucci, dedicato a “L’arcobaleno di Mario Ceroli: il restauro di una scultura lignea policroma negli anni settanta”. L’opera è proprietà del Consiglio regionale dell’Abruzzo ed è esposta a Palazzo dell’Emiciclo, all’ingresso della navata. L’Accademica descrive il cantiere scuola portato avanti dall’Abaq per il restauro della scultura lignea “L’Arcobaleno” di Mario Cerioli, artista originario di Castel Frentano (CH).
L’installazione, infatti, aveva subito gravi danni a seguito del sisma del 2009. “Il recupero è stato particolarmente impegnativo per alcune scelte di ricostruzione di elementi andati persi. E’ stato quindi necessario fare uno studio attraverso la ricostruzione grafica dell’intera scultura e, basandoci su foto di archivio forniteci dalla Regione Abruzzo, è stato possibile ricostruire le parti mancanti. Attualmente è allo studio un sistema di contenimento e monitoraggio per garantire la stabilità strutturale dell’opera, avendo all’inizio dei lavori rilevato uno slittamento degli elementi che compongono l’arco”. Gli artisti utilizzano il legno in quanto lo ritengono il miglior materiale con cui dare alle proprie realizzazione un effetto vissuto o più vicino alla natura. Questo elemento a differenza di altri ha però la peculiarità di essere “vivo” e quindi maggiormente soggetto ad alterazioni dovute al tempo, ad agenti atmosferici e di conseguenza che necessita di maggiore cura. I vertici del Consiglio regionale colgono l’occasione per sottolineare il vivo e proficuo rapporto di collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila, essenziale per il mantenimento e il recupero di tutto il patrimonio artistico custodito a Palazzo dell’Emiciclo.