SIRACUSA – “Non ci consegnate solo la bandiera, ma l’Italia intera!”. Così i ragazzi della Consulta provinciale degli studenti di Siracusa al momento della consegna del tricolore da parte del prefetto, del questore, del presidente del Tribunale, del procuratore della Repubblica, insieme a due dei detenuti del carcere di Siracusa che lo avevano realizzato.
A Palazzolo Acreide, Ferla e Cassaro si è respirata un’atmosfera di coesione, spontanea ed autentica, tangibile e non solo enunciata, alimentata dai simboli della Repubblica e dal sentimento di appartenenza ad un’unica comunità, siracusana e italiana.
Un 2 giugno ricco di contenuti ed emozioni, sempre all’insegna dell’inclusione a tutto tondo – ideale e sostanziale – come testimoniato anche dalla stretta connessione di tutti gli eventi, pur se ospitati in siti differenti.
Protagonisti sono stati anche la creatività e il talento di bambini e ragazzi delle suole siracusane che si sono cimentati in elaborati grafici e testuali, canti e danze, nella composizione estemporanea della cartina geografica dell’Italia, persino nella simulazione della scelta referendaria tra monarchia e repubblica.
Il prefetto, Giusi Scaduto, ha voluto sottolineare come grazie alla straordinaria sensibilità di tutte le istituzioni coinvolte – e specialmente dei sindaci di Palazzolo Acreide, Ferla e Cassaro, del Comandante Marittimo Sicilia, del Dirigente dell’Ufficio provinciale scolastico e del Dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale delle foreste – durante i preparativi non ci sono state barriere né periferie, nessuna “distanza” di ruolo né anagrafica. È stato un vero fiorire di virtù civiche, ha commentato, tanto nei giovani quanto negli adulti: cittadine e cittadini che, animati da un sentire comune, hanno messo a disposizione il proprio talento, la propria operosità per riempire di significati profondi ed inclusivi la nostra Festa nazionale, il 76° compleanno della Repubblica italiana, curando con amore ogni dettaglio.