CITTA’ DEL VATICANO – L’8 giugno in piazza San Pietro a Roma, una delegazione di infermieri ha partecipato all’Udienza generale con Papa Francesco, un momento suggestivo di internazionalità.
Erano presenti infatti anche associazioni provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo: bambini sui passeggini accompagnati da giovani genitori, ragazzi che avevano ricevuto i sacramenti insieme ai loro catechisti, volontari adulti di associazioni, in un tripudio di entusiasmo e di cappellini colorati che segnavano le appartenenze.
Per gli infermieri il cappellino con visiera recava i colori della bandiera italiana, un gesto di fedeltà ed appartenenza ad uno Stato che attraverso le sue istituzioni ha garantito in un periodo pandemico difficile le condizioni migliori di salute possibile.
Un forte richiamo nell’omelia di Papa Francesco alla valorizzazione della vecchiaia come età della vita sconfiggendo il mito dell’eterna giovinezza. Dalle parole di Papa Francesco:
“La tecnica si lascia attrarre da questo mito in tutti i modi: in attesa di sconfiggere la morte, possiamo tenere in vita il corpo con la medicina e la cosmesi, che rallentano, nascondono, rimuovono la vecchiaia. Naturalmente, una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito. Non si può negare, però, che la confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale. Confondere il benessere con l’alimentazione del mito dell’eterna giovinezza.
… Quello che interessa è tutta la personalità, quello che interessa è il cuore, e il cuore rimane con quella giovinezza del vino buono, che quanto più invecchia più è buono”.
Conclude la catechesi: “I vecchi sono i messaggeri del futuro, i vecchi sono i messaggeri della tenerezza, i vecchi sono i messaggeri della saggezza di una vita vissuta”. FONTE: fNOPI