ROMA – Il capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi ha inviato ai prefetti una circolare per rafforzare il tracciamento ai fini antimafia degli investimenti inerenti il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La circolare richiama la strategia a livello centrale avviata già da tempo con la costituzione, presso la direzione centrale della Polizia Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza, dell’Organismo permanente di analisi e monitoraggio sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte della criminalità organizzata di tipo mafioso.
Nel documento si conferma il ruolo centrale della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia (Bdna) per assicurare un’adeguata tutela degli ingenti investimenti del Pnrr dalle aggressioni criminali, con il suo mirato aggiornamento al “fine di acquisire una ‘mappatura’ degli operatori economici coinvolti nel ciclo realizzativo degli interventi inclusi nel perimetro del Pnrr”.
In tal senso è indispensabile la collaborazione interistituzionale con le Amministrazioni centrali e territoriali che si concreterà nella indicazione – all’atto dell’accesso alla Bdna per l’acquisizione della documentazione antimafia – di un’informazione tracciante che consiste nell’annotazione dell’appartenenza dell’intervento, cui la richiesta di documentazione è riferita, all’ambito realizzativo del Pnrr.
Il tracciamento così realizzato consentirà di monitorare, con immediatezza, l’eventuale adozione di provvedimenti nei confronti di quegli operatori economici coinvolti nell’attuazione degli interventi in questione per i quali siano emersi elementi che depongano per la sussistenza di un rischio infiltrativo, senza escludere il ricorso a quelle misure di carattere conservativo introdotte di recente come la misura della prevenzione collaborativa di cui all’art. 94-bis del Codice antimafia, alternativa all’immediata interdizione dell’operatore economico.
In presenza, altresì, di uno o più dei pregnanti interessi pubblici – indicati dall’art. 32, comma 10, del d.l. n. 90 del 2014 – potrà essere valutata l’applicazione dello strumento del commissariamento ad contractum, qualora gli elementi indizianti siano di tale rilevanza da avere già comportato l’adozione di un’informazione interdittiva.
La circolare chiarisce, infine, che, nei casi in cui gli interventi del Pnrr siano inclusi negli appositi strumenti di pianificazione e programmazione previsti dal Codice dei contratti pubblici, troverà applicazione il modello di prevenzione antimafia definito dalle linee guida adottate dal Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Infrastrutture e degli Insediamenti Prioritari (CCASIIP).