ROMA – Le Corti d’Appello possono ritenere valide le liste presentate in alcune regioni e non ammetterle in altre perché il simbolo ritenuto non valido. Il caso si è verificato in occasione della presentazione delle liste per il rinnovo del Parlamento nazionale per la lista NOI DI CENTRO – EUROPEISTI al centro di un trattamento diverso a seconda delle Regioni in cui venivano presentate le candidature.
Le Corti d’Appello possono ritenere valide le liste presentate in alcune regioni e non ammetterle in altre perché
il simbolo ritenuto non valido.
Il caso si è verificato in occasione della presentazione delle liste per il rinnovo del Parlamento nazionale per
la lista NOI DI CENTRO – EUROPEISTI al centro di un trattamento diverso a seconda delle Regioni in cui
venivano presentate le candidature.
“Le Corti d’Appello si sono espresse discrezionalmente nelle varie regioni, in alcune di esse hanno ritenuto
che il partito fosse in possesso del requisito dell’esenzione della raccolta delle sottoscrizioni per la
presentazione delle firme, mentre in altre hanno ricusato le liste per mancanza del requisito”. Lo afferma
Elisabetta Trenta, candidata per Noi di Centro-Europeisti in diversi collegi italiani nel Lazio, in Puglia, in
Sicilia.
“Questa è una violazione dello spazio democratico e dell’indipendenza dei poteri” commenta l’ex ministro
della Difesa segretario del partito Nuovi Orizzonti per l’Italia che aveva trovato ospitalità nelle liste di
Clemente Mastella.
In evidenza tra le regioni interessate la Sicilia, che vedeva tra i propri candidati Ignazio Cutrò, presidente di
Nuovi Orizzonti per l’Italia e testimone di giustizia.
“Una disparità di giudizio si trasforma in una vera e propria violazione dei diritti dei cittadini” sottolinea Cutrò
“Non sono mai restato in silenzio di fronte a nessuna ingiustizia, non posso farlo ora”.
La differenza di giudizio significa che la norma di legge in base alla quale si stabilisce l’esenzione dal requisito
della raccolta firme non è interpretabile in maniera univoca. Non sussiste quindi armonizzazione sul territorio
nazionale rispetto alla partecipazione del partito alle elezioni, fatte salve eventuali altre ragioni per la
ricusazione delle liste.
“Chiediamo al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, di farsi garante nella vicenda evitando
che siano violati diritti fondamentali dei cittadini. Nello stesso tempo ci rivolgiamo ai membri del Parlamento
e ai Partiti rappresentati perché intervengano sul problema creatosi” così Elisabetta Trenta e Ignazio Cutro.
E’ stata indetta per oggi Venerdì 2 settembre alle ore 12 conferenza stampa a Roma all’hotel
Umiltà 36, via dell’Umilta’ 36, presente Elisabetta Trenta, ex ministro
della difesa e segretario di Nuovi Orizzonti per l’Italia.
Le Corti d’Appello possono ritenere valide le liste presentate in alcune regioni perché il simbolo
ritenuto valido e non ammetterle in altre per il motivo opposto.
La differenza di giudizio significa che la norma di legge in base alla quale si stabilisce l’esenzione
dal requisito della raccolta firme non è interpretabile in maniera univoca. Non sussiste quindi
armonizzazione sul territorio nazionale rispetto alla partecipazione dei partiti alle elezioni, fatte salve
eventuali altre ragioni per la ricusazione delle liste.
Il caso si è verificato in occasione della presentazione delle liste per il rinnovo del Parlamento
nazionale per la lista NOI DI CENTRO – EUROPEISTI al centro di un trattamento diverso a seconda
delle Regioni in cui venivano presentate le candidature.
La lista di Clemente Mastella aveva ospitato per la candidatura del prossimo 25 settembre Nuovi
Orizzonti per l’Italia partito di recente fondazione con la partecipazione dell’ex Ministro Trenta.
In evidenza tra le regioni interessate la Sicilia, che vedeva tra i propri candidati Ignazio Cutrò,
presidente di Nuovi Orizzonti per l’Italia e testimone di giustizia.