Roma – Incombe la prospettiva di ulteriori nuovi rialzi per cio’ che concerne i mutui per l’acquisto della casa. La crisi energetica, il rincaro dei relativi costi e il conflitto ucraino sono tra i principali fattori che hanno spinto in alto l’inflazione. Per contrastare l’impennata, nel mese di Settembre, per la seconda volta, la Bce ha aumentato i tassi di riferimento di 0,75 punti dopo il rialzo di 0,50 punti del Luglio scorso. Il che vuol dire che il denaro costa di più con inevitabili ripercussioni sul credito concesso alle famiglie e alle aziende. Nel mese di ottobre la crescita dei mutui è rilevante ed è la piu’ alta raggiunta nel corso degli ultimi sei anni. E nonostante le compravendite immobiliari siano in rialzo generale, l’ulteriore avanzata dei tassi contribuisce a limitare gli acquisti soprattutto da parte di categorie piu’ giovani. Le criticità dell’attuale scenario sono di difficile soluzione, perlomeno nell’immediato. Il che fa presupporre nuovi incrementi del costo del denaro anche nei prossimi mesi. E più costerà il denaro, più le banche aumenteranno i tassi di interesse applicati ai mutui ipotecari.
Chi ha già stipulato un mutuo a tasso fisso può dormire sonni tranquilli, chi ha intenzione di contrarlo è bene che si sbrighi prima che arrivino nuovi aumenti, mentre rischiano di più i mutui a tasso variabile, sia quelli già in essere sia quelli ancora da sottoscrivere, perché agganciati all’indice Euribor più sensibile alle fluttuazioni monetarie.