Marco farebbe qualunque cosa pur di tornare con Emma, la donna che ha sempre amato. Un giorno, con grande determinazione e messo da parte l’orgoglio, decide di bussare alla porta della sua ex sperando di dare una nuova occasione alla loro storia d’amore. Da parte sua, Emma, emotiva e impulsiva, non ha mai smesso di amarlo: si troverà di fronte a un bivio decisivo per il quale dovrà rimettere in discussione tutta la sua vita. Farà la scelta giusta?
Qualcosa che non ti aspetti (Rossini, 2022) è il primo romanzo di Antonella Solombrino, autrice anche di Volevo un fratellino pubblicato nel 2018. Una commedia rosa dalla narrazione intensa e puntuale in cui si intrecciano le vicende dei due innamorati Marco e Emma ma anche dei loro amici e colleghi, in un collage di personalità ognuna con un diverso temperamento e visione della vita.
In Qualcosa che non ti aspetti si incontrano protagonisti incredibilmente attuali in cui, fra gli altri meriti, l’abilità della scrittrice è quella di aver dato vita a soggetti narrativi che rappresentano un po’ tutti noi di fronte agli intrecci sentimentali che si vengono a creare nelle relazioni dei nostri tempi.
La sua è una storia vivace che parla di una relazione d’amore intricata, ma anche di indecisioni, errori, responsabilità e ricerca della felicità. I due protagonisti lungo il corso della vicenda si troveranno di fronte alla consapevolezza che spesso il solo sentimento non basta, e che per far funzionare le cose ci vogliono tanti altri ingredienti, prima di tutto impegno e ascolto.
Lo stile disinvolto e leggero rende la lettura piacevole e a tratti divertente, con colpi di scena inaspettati capaci di rovesciare in un attimo il giudizio del lettore sul comportamento dei personaggi. Con questo romanzo la scrittrice fa comprendere che in una relazione d’amore la linea di demarcazione fra la ragione e il torto non è mai netta e che la comunicazione e il confronto sono aspetti fondamentali per superare ogni difficoltà.
Qualcosa che non ti aspetti ci insegna che alcune volte basta solo lasciarsi trascinare dal cuore, mettere da parte egoismi e tensioni, affinché possano emergere i sentimenti autentici che ci legano alla persona amata.
Oggi incontriamo la scrittrice Antonella Solombrino per conoscere alcuni aspetti inediti del suo romanzo.
Ciao, Antonella e grazie per essere qui con noi. Ti va di raccontarci come è nata la passione per la lettura e la scrittura?
La passione per la lettura e per le storie, credo ci sia sempre stata, fin da bambina. Crescendo l’avevo accantonata, l’interesse è tornato quando ho iniziato a leggere le favole per mia figlia. Mi sono avvicinata alla scrittura perché ho scoperto che è buon metodo per rielaborare i pensieri e le emozioni. Scrivere mi piaceva e ho iniziato a dedicare sempre più tempo all’attività. Ormai non è più un passatempo, ne sento la necessità.
Quando hai deciso di scrivere il tuo primo romanzo?
Per mia figlia avevo realizzato un libro illustrato dal titolo: “Volevo un fratellino,” così per gioco, è solo un breve racconto. Ho iniziato a scrivere “Qualcosa che non ti aspetti” durante la pandemia; sentivo il bisogno di occupare la mente con un’attività piacevole. Prendendo spunto da un post di Facebook volevo scrivere un breve racconto, solo il prologo del romanzo.
In quel periodo stavo seguendo anche un corso di scrittura e sceneggiatura creativa, avevo ben in mente i personaggi e la curiosità di scoprire quello che sarebbe accaduto dopo, mi ha spinto a continuare. Non immaginavo che quel racconto sarebbe diventato un romanzo, né che sarebbe stato pubblicato. Ne sono ancora stupita, ma diciamo che è stata la conferma di quanto avevo scritto: se le dai modo, la vita sa come sorprenderti.
Il libro fra l’altro parla dell’amore che vince su tutto, anche sulle difficoltà e le incomprensioni: c’è un messaggio che hai voluto trasmettere con questa tematica?
Sì, ma il messaggio è ancora diverso: non è l’amore che vince su tutto, perché credo che serva anche altro.
Esistono diversi tipi di Amore, non solo quello romantico e credo che l’Amore sia un ingrediente fondamentale nella vita di un uomo, ed è necessario come può esserlo il lievito per fare la pizza. Ma da solo non basta: perché se vuoi ottenere un buon prodotto, devi unirlo sapientemente agli altri ingredienti: farina, acqua, sale, olio.
Emma e Marco danno importanza ai loro sentimenti, ne hanno riconosciuto il valore. Si sono sporcati le mani, hanno imparato dai loro errori e certo tutto si supera ma ci vuole impegno.
Pensi che qualche lato del tuo carattere possa appartenere ai tuoi personaggi?
A quanto pare la testardaggine. Questo è il risultato del piccolo sondaggio che ho fatto tra delle persone a me care.
Non mi capita spesso di impuntarmi, ma so essere esasperante. Per il resto mi sono ritrovata per certi aspetti più vicina ad Emma, come lei sono emotiva e terribilmente indecisa se si tratta di fare una scelta. Lei però è anche impulsiva, io invece prima di agire, ragiono a fondo e valuto la situazione in modo razionale. Lato azioni, mi avvicino di più al pensiero di Marco. Di Emma ammiro la leggerezza, la sua capacità di prendere la vita come viene, senza farsi troppi problemi. Di Marco invece la determinazione e la sicurezza, che spesso mi manca.
La vita spesso ci porta a un bivio: cosa sarebbe accaduto se Emma non avesse deciso di tornare da Marco? Quale piega avrebbe preso la storia?
Non ci ho mai pensato: provo a fare un’ipotesi. C’è chi dice che esiste un filo invisibile che lega le anime destinate a stare insieme e nonostante la distanza e il tempo passato, Marco e Emma sono ancora uniti. Ma non fa bene vivere di ricordi, arriva un momento per cui è giusto andare avanti: decidere se chiudere o riaprire il loro rapporto.
Così Marco torna da Emma, le propone di raggiungerlo per trascorrere qualche giorno insieme. Le sta offrendo l’occasione per sistemare le cose, sarebbe stato stupido non accettare, ma lei non lo fa. Emma è così impulsiva ma ancora innamorata di Marco, perciò la immagino in un futuro non troppo lontano in crisi di fronte ad una decisione importante. In quel momento, fuori da ogni logica, si dà alla fuga e raggiunge Marco. È alla ricerca di quelle risposte che le mancano e che le incasineranno la vita.
Tre aggettivi per descrivere il tuo romanzo
Ecco quelli che ho scelto, tra i commenti lasciati dai lettori.
Romantico: è una storia d’Amore che vi farà sognare un po’.
Frizzante: grazie ai personaggi dai tratti intensi e impetuosi, in grado di stravolgere il corso degli eventi da un momento all’altro.
Attuale: è facile immedesimarsi nei personaggi, per i temi trattati e per la loro quotidianità. I protagonisti hanno caratteri diversi ed è interessante vedere come una stessa situazione può essere letta in svariati modi a seconda del punto di vista.
A chi ne consiglieresti la lettura?
Ovviamente a tutti. È una lettura di intrattenimento: vi invito a trascorre qualche ora di tempo con i miei personaggi per scoprire la loro storia. E se poi ti senti confuso, stai cercando la tua strada ma non sai dove andare, questo è il libro giusto per te. Ricorda, se le dai il modo, la vita sa come sorprenderti.