ROMA – Prorogata fino al 18 febbraio la grande mostra fotografica La Vie en Vert di Karmen Corak, promossa dalla Galleria del Cembalo che ospita, nelle proprie sale affrescate di Palazzo Borghese, la magnifica residenza storica della famiglia Borghese nel pieno centro di Roma, oltre 40 opere inedite. La mostra è il risultato di un nuovo progetto fotografico di Karmen Corak, artista italiana di origine slovena che ha studiato Arti Grafiche in Croazia e Conservazione e restauro di opere d’arte su carta in Italia, Giappone e Austria.
Le fotografie esposte sono testimonianza di una natura venerata, di una contemplazione paesaggistica che muove l’osservatore a dialogare con esse. Le immagini sono il risultato di un processo evolutivo che prende le mosse dall’amore per i giardini, unito ad un profondo interesse per la cultura tradizionale dell’Estremo Oriente. Ed è dal Giappone, sull’isola di Shikoku, che proviene la carta washi, ideale per stampare queste immagini.
Scattate nei giardini botanici in Italia, Slovenia, Germania, Francia, Cina e Giappone, le fotografie di Karmen Corak assegnano un valore cultuale all’impermanenza, alla dissolvenza del paesaggio, riflettendo sulla sua valenza poetica. In tal modo le immagini suggeriscono, anche attraverso i più piccoli dettagli, la spiritualità della sua connessione con il paesaggio e la profondità di un rapporto interiore, basato sulla vibrante interazione tra memoria e presente.
Un forte impatto ha avuto sulla fotografa una celebre frase del poeta J.C. Friedrich Hölderlin: “Pieno di meriti, ma poeticamente, abita l’uomo su questa terra”. A guidare lo spettatore tra le fotografie in mostra, Corak scrive che questa riflessione sulla Natura “evoca in me il ricordo di gioia infantile e le scoperte del sentimento ‘verde’ nel giardino di famiglia. La luce riflessa sulle piante rimaneva come una reminiscenza nei miei occhi. La contemplazione della Natura, rinvia a tutto ciò che è stato visto nel passato, nell’immaginazione, o all’esperienza intima, una rivelazione nel tempo. Il paesaggio è una sorgente inesauribile che invita all’interazione”.
“Abbiamo conosciuto Karmen Corak come restauratrice di opere antiche su carta e appassionata del Giappone e delle tecniche di stampa antica tradizionale di quel paese. Poi abbiamo scoperto il suo lavoro fotografico, che nell’indagine delle forme nascoste della natura cela una ricerca intima di sé e della profonda appartenenza al tutto” dichiara la direttrice della Galleria del Cembalo Paola Cavazza.
The Spiders and the Bees: Dipinti di François Xavier Saint Pierre
Dal 12 gennaio 2023 la Galleria del Cembalo a Roma ha il piacere di ospitare nelle proprie sale The Spiders and the Bees, mostra personale dei dipinti di François Xavier Saint Pierre. L’esposizione affiancherà la mostra fotografica già presente in galleria, La vie en vert di Karmen Corak, che per l’occasione sarà prorogata al 18 febbraio 2023. Giovedì 19 gennaio 2023 alle ore 18.00 è in programma un evento speciale alla presenza dell’artista François Xavier Saint Pierre.
Nato in Canada, l’artista Saint Pierre risiede a Venezia dal 2020. The Spiders and the Bees segue la recente mostra antologica dell’artista svoltasi a Toronto presso il Koffler Centre of Arts lo scorso inverno e la prima personale internazionale che si è tenuta a Venezia in concomitanza con la 59esima Biennale d’Arte. Ed è proprio a Venezia che l’artista ha avuto modo di conoscere Karmen Corak e di trovare con lei molti punti di contatto: l’amore per l’Italia e per l’età classica, la grande sensibilità verso la natura, la vicinanza del pensiero artistico. Ne è sorto il desiderio di creare un’occasione di coesistenza delle loro opere e nella Galleria del Cembalo hanno trovato un luogo perché ciò avvenisse.
Le opere di Saint Pierre sono influenzate dalla pittura modernista e dai tòpoi classici e romantici. Il titolo della mostra richiama la favola satirica di Jonathan Swift “L’ape e il ragno” – scritta nel 1704 – che si situa nel più ampio contesto del dibattito storico noto come la querelle des Anciens et des Modernes (disputa degli Antichi e dei Moderni), avviata in Francia da una cerchia di autori e artisti francesi presso la corte di Luigi XIV. Gli Antichi attribuivano importanza alle radici del pensiero e all’arte greco-romana, mentre i Moderni ritenevano che la tecnologia (la bussola, la stampa tipografica e le armi da fuoco) li rendesse di gran lunga superiori. Swift paragonava gli Antichi alle api, che attingevano meraviglie dai fiori, e i Moderni ai ragni, che ricavavano il nuovo dal nulla. Il dibattito su come guardare alla storia è stato declinato in diversi modi nel corso dei secoli, toccando tutti gli aspetti del pensiero intellettuale, artistico e politico europeo: che importanza attribuiamo a quanto è accaduto prima di noi? Gli sviluppi tecnologici sono sempre sinonimo di una società superiore? Oggi, ad esempio, essi stanno conducendo ad un rapido declino delle abilità manuali.
Questo quadro funge da riferimento per l’artista nella sua esplorazione di forme artistiche passate, della nozione di progresso e del significato di essere contemporanei.