L’ultima opera letteraria di Anna Dalton, l’attrice che abbiamo apprezzato nelle fiction “A un passo dal cielo” e “L’allieva” e anche nel film “Lasciarsi un giorno a Roma” di Edoardo Leo, è un romanzo famigliare che mette subito in mostra la maturazione come scrittrice.
Dopo “L’apprendista geniale”, “La ragazza con le parole in tasca” e “Tutto accade per una ragione”, Anna Dalton ha pubblicato sempre per Garzanti “Le tre figlie”, la storia di tre giovani sorelle che si rivedono dopo diverso tempo, “richiamate” nella casa dove sono cresciute perché la madre, una presenza sempre molto ingombrante nelle loro vite, ha deciso di pubblicare un libro e loro sono decise ad evitarlo. La donna è un’attrice bella e famosa che si è ritirata dalle scene, ma che decide di tornare sotto le luci della ribalta pubblicando una sua biografia e alcuni segreti di famiglia, sostenuta da una guida spirituale e da un giovane scrittore interessati al successo che l’opera riscuoterebbe.
Margherita, Viola e Iris sono tre donne, sorelle e figlie diversissime tra loro, ma sono fiori nate dalla stessa pianta per cui per altri aspetti si assomigliano. Hanno una “matrice” in comune ed è Dalia appunto, la madre con cui hanno un rapporto piuttosto conflittuale. Ciascuna figlia rappresenta una parte di questa trama intricata, ognuna con un percorso pieno di nodi da sciogliere, ma inevitabilmente legato al destino delle altre due.
E non è un caso che tutte e quattro le protagoniste hanno proprio un nome ispirato ai fiori e la casa di famiglia dove si troveranno per un weekend si chiama “Villa Fiorita”. I fiori sono aperti alla vita, sono colorati, ma hanno anche le spine o in alcuni casi lottano per sopravvivere alle erbacce. E così è la loro vita: Dalia, che vuol dire bella donna, è un’attrice affascinante e di grande successo, ma con molti scheletri nell’armadio; Margherita, che significa perla, è una donna che nasconde la sua bellezza ma ha una personalità forte, è la figlia e la sorella maggiore, ed è quella che guida l’incursione alla villa e che si sobbarca il peso della famiglia; Viola, come il colore del fiore che rappresenta, è un’anima sensibile e tormentata, è la secondogenita ed è alla perenne ricerca della pace interiore e di un equilibrio necessari per scacciare le ombre che la perseguitano; Iris, che significa speranza e colori variopinti, è la più piccola delle sorelle Montefalco, ed è probabilmente quella più bisognosa di affetto per curarsi le ferite profonde.
Anna Dalton ci regala quattro donne molto diverse tra loro, ognuna con le sue fragilità, con la voglia di affermarsi, con il bisogno di essere amata e compresa. È una storia di famiglia e come la classica saga famigliare è complessa, appassionante, ricca di colpi di scena. Ma si sa, è proprio nei momenti più difficili che le figlie, o se vogliamo le sorelle, si riconoscono, si sostengono e si prendono per mano pronte a percorrere insieme un altro tratto di strada.