Editoriale – La Pasqua porta con sè diverse connotazioni per lo specifico periodo in cui cade, e nella simbologia ad esso correlata. Diamo per scontate molte cose nella Pasqua, ma ad esempio cosa lega “l’uovo” ad una ricorrenza che porta con sè la Passione di Cristo, le Sacre Scritture, e che è vissuta con grande partecipazione in tutto il mondo.
Sotto il profilo esoterico la Pasqua corrisponde anche ad un momento specifico in cui l’energia vitale, dopo essere stata tenuta prigioniera per tutto l’inverno nell’oscurità della “materia”, risorge e passa ad una nuova vita. Nella Pasqua è anche la natura che risorge: è la primavera dell’Essere che si evolve per un nuovo ciclo.
Quindi ci troviamo di fronte ad un “passaggio” per la coscienza e per la scienza dell’uomo. Per questo motivo il significato della Pasqua evidenzia l’atto di “seminare nel modo proficuo ossia cioè lavorare su sè stessi ed essere pronti a lasciare ancora una volta a lasciare il passato e ogni volta pronti per risorgere ad una nuova vita piena di nuove ed integrate qualità acquisite nei periodi dei vari passaggi che ci riguardano nel tempo.
La luce oltre a vederla, deve essere trovata in ciascuno di noi. Ogni uomo a sua volta è portatore di luce per gli altri, anche i gesti più semplici ed impensati talvolta forniscono al nostro prossimo quella luce che consente di proseguire il percorso a cui siamo stati chiamati senza averlo potuto scegliere. Tanto vale essere sempre alla ricerca della fratellanza e delle varie forme di luci destinate a diventare riferimenti chiari per la nostra vita terrena.
Il trinomio della saggezza, forza e bellezza è riferito a tre luci fondamentali per l’esercizio della vita. Per poterne apprezzare il significato non occorre applicare articolari processi filofofici. Siamo continuamente alla ricerca di formare un aspetto particolare della nostra identità personale e le luci, da sempre sono presenti, in diverse forme. Nella Menorah trovano spazio sette ceri, segno di una nuova luce che nella religione cristiana vengono accesi ciascuno dopo le sette letture della liturgia della parola durante la veglia Pasquale. L’accensione di una luce, di un cero è un rituale antico, che porta con sè sia il fascino dell’accensione che quello dello spegnimento che avviene inesorabilmente con la fiamma che lentamente consumerà la cera che lo avvolge. In fondo il cero è un pò come la nostra vita; qualcuno lo accende, noi lo viviamo, e poi si spegnerà per consunzione o per cause che di norma non sono dipendenti dalla nostra volontà e che ci proietta verso un eterno Oriente.
La Pasqua nei primi secoli era officiata ogni domenica ed in seguito una volta all’anno al plenilunio dei mesi di Marzo e di Aprile in concomitanza con la festa che ricordava l’esodo degli ebrei dall’Egitto e quindi la salvezza dalla “schiavitù”. Appena nel sesto secolo, fu stabilita la data mobile della Pasqua che deve cadere una domenica dopo il plenilunio di primavera.
Il motivo del sacrificio e della rinascita hanno un significato profondo per i cristiani che commemorano la crocifissione, morte e resurrezione di Cristo con la Pasqua. Qualunque sia la nostra credenza, questo è un periodo in cui celebriamo il trionfo della luce sul buio e sulla morte. La signora del Giorno è (o deve essere) un momento di pulizia e di rinnovamento, un momento per aprire le finestre e lasciare che il vento attraversi noi stessi, bonificandoci delle influenze prolungate dell’inverno. E’ inoltre il momento per la pulizia ed il rinnovamento della propria psiche e per portare un crescente e maggiore equilibrio nella propria vita.
Tornando al punto di vista esoterico della Pasqua, con l’Equinozio di Primavera, l’Anno mette per la prima volta l’Io di fronte al non-Io, all’Altro. Il percorso del Sole attraverso lo Zodiaco, che si rispecchia nella successione delle stagioni, è la grande lancetta che va di concerto con la crescita spirituale dell’uomo.
Cerchiamo ora di capire quali siano le assonanze della Pasqua alle uova. Tutto trae origine da “Omne vivum ex ovo”, ossia che “tutti i viventi nascono da un uovo”, un motto che da secoli ha tentato di spiegare quanto il principio di base trovi ragione che la vita non può avere origine dal nulla. In tutto il mondo, l’uovo è il simbolo della Pasqua. Dipinto o intagliato, di cioccolato o di zucchero, di terracotta o di cartapesta è parte integrante della ricorrenza pasquale. Ma in effetti poco si conosce il significato autentico di questo simbolo?
L’uovo, che nel suo stesso involucro e per la sua forma racchiude il germe della vita, della riproduzione, della continuità e, quindi, dell’immortalità, rappresentò nel tempo l’archetipo psichico della cellula primaria, sorgente della vita.
Molti sono poi gli usi ed i costumi di questo periodo, come nella Pasqua ebraica, ed in altre forme celebrative. Tutto è comunque legato al disegno di una grande architettura universale, nella quale ogni uomo che compie il viaggio in vita ne diventa comunque parte.
In conclusione ci prepariamo con raccoglimento, per fede, cultura, convinzioni di diversa tipologia, cercando di leggere in ogni passaggio la possibilità di migliorarci, sempre e comunque. A tutti gli auguri di una nuova e buona rinascita.