Roma – Dopo tre anni di incubi e restrizioni, le bocche degli italiani tornano libere a respirare, ora la mascherina può andare in pensione. Quasi. In vigore dal 1° maggio l’ordinanza del ministro della Salute, Orazio Schillaci, che proroga l’uso del dispositivo di protezione negli ospedali, solo ed esclusivamente “all’interno dei reparti che ospitano pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura”. Negli altri reparti sarà la Direzione sanitaria a decidere, così come negli ambulatori e negli studi medici.
Nell’ordinanza ministeriale si legge testualmente: “è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti”. Negli altri reparti e nelle sale di attesa, “la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle direzioni sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”.