Questo libro ha come primo punto di partenza un’esigenza personale che viene portata su un piano universale: la necessità di superare i propri limiti, le proprie debolezze e le proprie sofferenze mostrando come queste derivino da percorsi personali e da avvenimenti vissuti e non correttamente elaborati, ma anche dalla stessa società che ci ha presentato eventi fondamentali della storia dell’umanità in modo da creare pregiudizi e preconcetti atti a condizionare l’essere umano. Dalla prima all’ultima pagina la motivazione di fondo alla base di questo libro è la ricerca della felicità come condizione naturale dell’uomo.
Desideroso da anni di scrivere un libro per condividere ciò che ha avuto l’opportunità di apprendere, avendo più tempo a disposizione, nel 2017 è riuscito a realizzare il suo sogno pubblicando il primo libro: Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me! che ha ricevuto un’ottima accoglienza da parte dei lettori e della critica. Claudio ama la lettura, la formazione e tutto ciò che ritiene utile per la propria crescita personale e per il viaggio dentro e fuori di sé.
Nel 2021 ha pubblicato il suo secondo libro Uscire da Matrix. Il labirinto apparente con lo stesso scopo del primo: aiutare tutti, compreso sé stesso, a crescere, a eliminare la sofferenza dalle vite di ognuno e a trovare il naturale stato di benessere che è per tutti un diritto di nascita.
Recensione
Uscire da Matrix è un libro che lascia spiazzati e che apre la strada a profonde e originali riflessioni. Un’opera nata in seguito a un momento di crisi come è stato quello del Covid e del lockdown. Un periodo difficile ma sicuramente fertile per fermarsi, per tornare a riflettere su di sé, sulla felicità e su dove si sta andando.
È proprio quello che ha fatto Claudio Mario Cherubini in questo suo secondo saggio, che sulla scia del primo Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me! torna con una scrittura più acuta e approfondita su tematiche quali il superamento della sofferenza, le illusioni e i condizionamenti mentali, la ricerca della verità, l’importanza di trovare la strada per il benessere fisico e mentale.
L’autore non intende presentarsi come un medico o uno psicologo ma piuttosto come un ricercatore spirituale, un mistico che si addentra nel fitto bosco della ricerca interiore, all’interno del quale coinvolge i suoi lettori. Ne emerge una lettura interessante, affascinante e molto suggestiva.
Uscire da Matrix è un saggio rivolto a tutti. Un libro stratificato che aiuta a guidare l’analisi e la riflessione attraverso riferimenti letterari, cinematografici, artistici, scientifici, religiosi e tanto altro. Un intreccio di cultura e scienza davvero appassionante, che mostra l’incredibile ampiezza delle ricerche svolte dall’autore nel corso degli anni, e che ha trovato il culmine in questo nuovo saggio.
Una base solida dunque sulla quale Cherubini fonda le sue idee per trasmettere la necessità di superare l’illusione dei preconcetti, dei limiti e delle sofferenze che derivano da “percorsi personali e da avvenimenti vissuti e non correttamente elaborati, ma anche dalla stessa società che ci ha presentato eventi della storia dell’umanità in modo da creare pregiudizi e preconcetti atti a condizionare l’essere umano”.
Ne aveva parlato anche Platone nel celebre mito della caverna: l’uomo, incatenato nelle proprie illusioni e convinzioni, vive schiavo dell’oscurità, sempre più lontano dalla luce della verità. Ma anche le filosofie orientali, spesso citate nel libro, parlano dell’intreccio fra illusione e realtà nel quale l’essere umano vive incatenato dall’inizio dei tempi.
Uscire da Matrix custodisce l’intento dell’autore di mettere a fuoco il potere negativo dei condizionamenti mentali che generano pensieri e comportamenti fallaci dentro ai quali restiamo ingabbiati senza saperlo. Una gabbia che tiene lontano dai cambiamenti e da quella positività che permette di affrontare le nuove sfide della vita. Ancora, le credenze illusorie, i pregiudizi personali e sociali, i preconcetti, superati i quali è possibile trovare la strada verso la libertà del pensiero e delle azioni. Raggiungere uno stato di felicità reale: la consapevolezza di se stessi e della verità. L’equilibrio. Lo stato di quiete.
Uscire da Matrix è un saggio coinvolgente e stratificato, pieno di dettagli culturali nei quali il lettore può immergersi trovando motivi di riflessione preziosi e infiniti spunti per ulteriori ricerche da svolgere. La lettura risulta molto scorrevole ma richiede particolare attenzione e intuito, dati i numerosissimi riferimenti e intrecci trasversali che l’autore svolge magistralmente fra le varie discipline.
Un libro da leggere con una disposizione priva di pregiudizi, per intraprendere un percorso di decostruzione delle proprie convinzioni. L’autore stesso consiglia, a coloro che vogliano iniziare il percorso di ricerca interiore, di “valutare con buon senso e saggezza e ad approfondire gli argomenti assumendosi la piena responsabilità di ogni decisione presa in merito ai consigli forniti”.
Uscire da Matrix è una lettura intrigante e consigliata a chi non ha paura di farsi nuove domande, a chi ama indagare l’interiorità, a chi vuole accedere a una nuova consapevolezza.
Intervista all’autore
Buongiorno Claudio e grazie per essere qui a condividere le riflessioni sul tuo nuovo libro. Come hai maturato l’idea di scrivere il saggio Uscire da Matrix. Il labirinto apparente?
“La pandemia, il lockdown, il vaccino, il green pass e l’obbligo vaccinale mi hanno fatto pensare e così ho deciso di proseguire i miei scritti per far riflettere, porsi domande e fare chiarezza su un mondo che cambia vorticosamente”.
Nel saggio si parla del percorso verso la Conoscenza e liberazione dai condizionamenti mentali. Chi o cosa ha influito sull’evoluzione di questo tuo pensiero?
“Come spiego nel libro, alla fine degli anni ’80 stavo vivendo un momento di difficoltà e di confusione. Inoltre cercavo risposte alle grandi domande della vita. Chi siamo? Perché siamo qui? Dove andiamo?
Così è cominciata la mia ricerca e il mio studio. Una volta in pensione, con più tempo a disposizione, ho sentito il desiderio di continuare a crescere ma soprattutto il bisogno di condividere ciò che avevo appreso. Così che è nato il mio primo libro Tutto ciò di cui ho bisogno è già dentro di me!
Invogliato dal successo del primo libro, durante il primo lockdown, ho sentito il bisogno di ampliare la mia prima opera: da qui ha preso vita Uscire da Matrix, il labirinto apparente”.
Perché ti definisci un “ricercatore spirituale”?
“La mia ricerca mi ha portato a credere che non siamo un corpo che ha un’anima ma siamo un’anima, siamo esseri spirituali incarnati. Pertanto la mia ricerca parte dal piano materiale ma cerca di indagare quella parte invisibile, ciò che è oltre la materia e le leggi dello spirito che sono superiori e più potenti di quelle della materia”.
Ho trovato interessante l’espressione “recinto percettivo”. Vuoi spiegare ai lettori cosa intendi?
“Il capitolo inizialmente era intitolato “Le Credenze Limitanti” ma in seguito, dopo aver guardato un video di Elisa Renaldin in cui definiva queste credenze limitanti “Recinto Percettivo,” ho deciso di prendere in prestito questo termine per intitolare il mio capitolo.
Per recinto percettivo intendo l’essere imprigionati in uno schema di pensiero e di percezione che ci impedisce di vedere e di percepire la vera realtà.
Questo recinto è costituito da credenze, idee e opinioni che ci vengono inculcate dalla famiglia, dai media, dalla scuola, dalla chiesa o da chi ha interesse a far veicolare un certo pensiero o una certa idea che diventa un dogma mai verificato e spesso falso”.
Hai parlato di ricerca della felicità, cosa significa per te raggiungerla?
“Per me felicità è uno stato di quiete, di equilibrio. Spesso cerchiamo la felicità nelle cose materiali, negli altri, ma questa è felicità effimera. La vera felicità la troviamo dentro di noi. Non possiamo modificare gli eventi ma possiamo gestire come elaborarli, non focalizzandoci sul problema, per farlo lievitare e crescere, ma accettando l’accaduto e cercando la soluzione. È più facile pensare che la vita sia stata cattiva con noi, piuttosto che convincersi che l’infelicità sia una nostra scelta. Spesso invalidi gravi sono più felici di molte persone sane. La capacità di godere la vita dipende dalla scelta dei nostri pensieri e non da fattori esterni”.
A chi consigli il tuo libro?
“È un libro che dovrebbero leggere tutti, perché è un saggio interessante, scorrevole e di facile lettura, che fa riflettere e aiuta ad aprire gli occhi. Per concludere, come affermò Henry David Thoreau: «quanti uomini hanno dato l’inizio d’una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro»”.
Stai svolgendo altre ricerche per una futura pubblicazione?
“Si certo, ho già molte idee per il terzo libro, ma è ancora in fase embrionale. Prendo appunti, faccio ricerche ma penso ne potremo parlare verso la fina del 2024”.