I Carabinieri del N.A.S. di Torino, nelle Province di Torino, Cuneo, Forlì-Cesena, Lecce, Milano, Monza-Brianza e Rimini, coordinati dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale di Torino, hanno dato esecuzione ad un decreto di perquisizione locale e di ispezione dei sistemi informatici e di telecomunicazione emesso a carico di 14 soggetti indagati del reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, e 8 non indagati.
Le attività, eseguite con la collaborazione dei locali Comandi Provinciali Carabinieri e dei N.A.S. arealmente competenti, hanno interessato un complessivo di 49 obiettivi tra abitazioni private, esercizi commerciali e aziende agricole, preliminarmente individuati dai militari stessi tra quelli insistenti nel Capoluogo Piemontese, attraverso un’attività d’iniziativa di monitoraggio online e di campionamento e successiva analisi delle infiorescenze di canapa prodotte o commercializzate.
L’attività analitica sviluppata sulle sostanze campionate, eseguita attraverso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Torino infatti, ha fatto emergere elevati valori del principio attivo “delta-9-tetraidrocannabinolo”, tali da giustificare la “concreta capacità drogante” prevista dalla normativa di settore quale criterio limite per la commercializzazione del prodotto.
Nel corso delle operazioni eseguite dai Carabinieri sono complessivamente stati sottoposti a sequestro 1.800 kg di infiorescenze di canapa light, nonché 6 Personal Computer, 12 smartphones e copiosa documentazione afferente alle indagini, per un valore commerciale complessivo delle sostanze pari a
circa 18 milioni di euro.
L’attività ripercorre il quadro normativo delineato a seguito dell’introduzione della Legge 2 dicembre 2016, n. 242 che promuove esclusivamente la coltivazione agroindustriale di canapa delle varietà puntualmente ammesse in deroga al D.P.R. n. 309 del 1990, corroborato da successive sentenze della Corte di Cassazione (n. 30475 in data 30 maggio 2019, n. 14735 in data 13 maggio 2020 e n. 19990 in data 3 luglio 2020), delineando un’azione a tutela della salute pubblica, mirata altresì ad una maggiore consapevolezza da parte degli esercenti circa le condizioni e i limiti che regolano lo specifico mercato.
Il procedimento penale versa attualmente nella fase delle indagini preliminari e pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.