Distopico e controcorrente: “Eva 0021” il libro d’esordio di Davide Ceraso

"Una volta che saprai queste cose avrai due strade: vivere la tua vita oppure cercare giustizia per la tua famiglia e per tutte quelle alle quali sono stati strappati i loro cari, esattamente come è successo a te, continuò Sensei".
16 marzo 2100: l’umanità, ormai arrivata a circa 11 miliardi di persone, è sopravvissuta a un’epidemia che ha ucciso ogni forma di vita animale, rendendo impossibile al genere umano cibarsi di carne, pesce e derivati animali. La realtà, però, come spesso accade, è ben diversa da ciò che si raccont. Il romanzo, sullo sfondo di un futuro quasi apocalittico, cerca di ridisegnare i confini di ciò che la società umana ritiene – e ha sempre ritenuto – “naturale” e “normale”: selezionare e decidere la sorte delle vite animali in base alla propria percezione di superiorità, ritenendo che esistano animali domestici e animali da macello. Nel corso della lettura, il ritmo diventa sempre più coinvolgente, caotico, frenetico, paradossale e violento. Nell’arco della storia si inseriscono le emozioni umane: paura, tristezza, rabbia, angoscia, lealtà, e – forse la più importante – amore. Quell’amore, spesso difficile da definire e comprendere, che sarà il fulcro che darà la carica ai protagonisti di questa ricerca. Un romanzo ai confini dell’immaginabile.

DAVIDE CERASO è nato a Pozzuoli nel 1995. Si è laureato in Scienze Politiche e possiede esperienza lavorativa in ambito contabile. Appassionato di letteratura, fin da bambino ha manifestato la necessità di fantasticare e immaginare mondi diversi da quelli reali; anche il cinema ha influenzato la sua crescita creativa, così come la musica quando è espressione di pensiero politico e filosofico. Pratica l’arte marziale giapponese Aikido, definita “lo studio dello spirito e dell’armonia con il circostante”. Oltre a questo, l’autore è molto attento ai diritti universali, anche e soprattutto animali; questo perché pensa che sia compito delle anime più nobili e sensibili difendere chi è indifeso. Eva 0021 (Abrabooks 2023) è il suo romanzo d’esordio.

Come si è evoluta l’idea della trama di Eva 0021?

“L’idea di EVA 0021 è nata quando, per la prima volta, ho visto un video che trattava un’inchiesta su alcune delle crudeltà che vengono inflitte agli animali negli allevamenti intensivi. Il loro essere inermi, in balìa di un destino scelto da altri, mi ha fatto porre un interrogativo: cosa accadrebbe se, in uno scenario apocalittico, non fosse più presente alcun tipo di forma animale? Gli esseri umani si massacrerebbero tra loro e sceglierebbero, in modo arbitrario, quali umani meritano di vivere e quali meritano di morire? Quali umani sono degni della salvezza e quali no?

L’idea del romanzo è porre il lettore a chiedersi cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Ognuno di noi ha una sua morale in continua evoluzione: i protagonisti della storia cambiano visione delle cose nel corso delle pagine, proprio come noi andando avanti nel tempo.”

Il tuo è un romanzo Dark Fantasy, come è nata e quando hai iniziato a coltivare la passione questo genere narrativo?

“Il romanzo è stato classificato come Dark Fantasy, anche se ha molti elementi che riconducono al romanzo distopico. Credo che il mio interesse verso tale genere derivi dalla percezione della falsa idea di libertà che l’essere umano si illude di avere; fin dalla nostra infanzia siamo condizionati dall’ambiente che ci circonda: famiglia, scuola, amici, ecc. Ognuno di noi è, in un certo senso, controllato dall’alto, così come la BCNA del romanzo manipola la realtà, quest’ultima accettata dalla massa silente che ignora cosa accade.

Il cammino di Eva verso la verità è una sorta di viaggio spirituale dell’individuo: più ci si avvicina alla verità, più si ha paura ma solo la ricerca della verità è la chiave per la definitiva libertà individuale e sociale.”

Parlaci di Eva, la tua eroina protagonista

“Eva è l’essere umano che lotta per un’idea, è l’essere umano che non si arrende mai davanti alle difficoltà, è l’individuo che cerca gli strumenti per combattere al meglio le proprie battaglie.

Ho voluto rappresentare una donna forte nel combattimento ma anche emotiva e sensibile. Una ragazza che non ha paura di affrontare nessun avversario – anche il più grosso – ma che è anche in grado di lasciarsi andare ai sentimenti dell’amore.

Credo che Eva sia, in un certo senso, in linea con i movimenti femministi del momento. Lei rappresenta la donna che sfida le avversità in una società che vorrebbe ingabbiarla in una vita che non sente sua. Eva può essere rappresentata con un termine specifico: resilienza.”

Molto affascinante è la figura del co-protagonista Sensei. Cosa lo caratterizza e quale ruolo ha nell’evoluzione di Eva?

“Sensei gioca un ruolo fondamentale nell’evoluzione di Eva. Lui la salva quando è appena neonata, lui le insegna ad essere forte e a combattere, lui si confronta con lei su argomenti spinosi come ‘giusto’ e ‘sbagliato’ riguardo il mangiare animali. Sempre lui, però – anche se con un po’ di testardaggine – imparerà dalla sua ‘allieva’ la lezione più importante che muove ogni passo del guerriero: saper amare.

Nel corso del loro viaggio, ognuno imperà qualcosa dal’altro; entrambi mossi dal bene, spesso difficile da dimostrare a parole, che provano l’uno per l’altra. Sen sacrificherebbe la sua vita per Eva, ed Eva sacrificherebbe la sua vita per Sen… L’amore vero può trascendere i legami di sangue!”

Emerge fra tutti un argomento difficile come quello della giustizia, che tu narri da diverse prospettive: quella dei “buoni” ma anche quella dei cosiddetti “cattivi” che a loro volta puniscono coloro che si sono macchiati di crimini. Cosa ci suggerisce il tuo libro rispetto a questo tema controverso?

“Il concetto di ‘buono’ e ‘cattivo’ è spesso contrapposto nell’arco della storia. Sono presenti dialoghi che, a volte, assumono la forma del ‘botta e risposta’, perché una cosa non può esistere senza il suo opposto. Il bene e il male rappresentano tutto ciò che ci circonda, ma siamo sicuri di essere sempre dalla parte del giusto? Chi decide cosa sia buono e cosa sia cattivo? Chi decide che una determinata tesi sia giusta o sbagliata?

In un passaggio, il co-protagonista Sen paragona gli allevamenti intensivi ad eventi tragici quali la Shoah e all’impossibilità delle donne di praticare l’aborto. Una tesi di questo tipo genererà, per forza di cose, pareri discordanti, ed è proprio questo il fulcro della questione: ognuno di noi, in ogni istante, vedrà una cosa con determinati occhi. Ma la stessa cosa, dopo qualche riflessione o dopo qualche anno, potrebbe assumere un significato diverso, nuovo… Ciò che siamo oggi potremmo non esserlo più domani. Proprio come i protagonisti del romanzo noi siamo degli esseri in continuo cambiamento.”

Che tipo di scrittore sei e come ti definisci?

“Mi piace pensare di essere uno scrittore di ‘controcultura’. Il romanzo stesso che ho scritto si allontana dai temi classici che vengono trattati ed entra a gamba tesa su argomenti spinosi come la giustizia, l’equità, la libertà e l’arbitrarietà. Mi piacerebbe diventare lo scrittore che tocca temi che nessuno ha il coraggio di toccare; non mi interessa il numero di copie vendute: l’unico parametro in grado di rendermi orgoglioso della mia scrittura sarebbe mostrare ai miei lettori un nuovo modo di vedere e percepire le cose. Vorrei emozionare in un modo diverso dal solito.

La magia della scrittura e della lettura è proprio questa: far conoscere se stessi, fino in profondità.”

Tre buoni motivi per acquistare il tuo libro

“È un tema completamente nuovo, che finora non era quasi mai stato toccato. È una lettura scorrevole: il romanzo è composto da poche pagine e il rimo è veloce, caotico ed emozionale, sempre sullo sfondo di un mondo lontano nel tempo e nello spazio.

Il lettore, attraverso questa storia, si ritroverà a pensare a come potrebbe essere il mondo del futuro. E, soprattutto, a riflettere sui temi che annidano la mente umana dall’origine dei tempi: bene e male, giusto e sbagliato, buono e cattivo.”

Hai altri libri nel cassetto?

“Sì, sto partorendo altre idee. Ci vorrà sicuramente un altro po’ di tempo per pubblicare un’altra storia, però le persone sentiranno nuovamente parlare di me. Mi piacerebbe mettermi alla prova con un romanzo di formazione in cui il protagonista, sulla scia di eventi passati, presenti e futuri, arriverà a compiere delle azioni che cambieranno il corso della storia e della cronaca. Vorrei scrivere un romanzo con un protagonista rivoluzionario.”

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