La trilogia “Lo specchio convesso” di Mauro Iezzi: un viaggio nel tempo fra arte e enigmi da risolvere

La trilogia di Mauro Iezzi Lo specchio convesso prende il nome da un disegno del protagonista Lion conservato al Louvre. La vicenda ha origini antiche, ma si intreccia con risvolti profetici che riguardano l’intera umanità. Ogni volume, arricchito da immagini, racconta un’avventura di Lion, che si svolge in periodi e luoghi diversi. La narrazione presenta situazioni riconducibili a più generi letterari. La trilogia comprende i seguenti libri disponibili sia in eBook sia in versione cartacea.

Di seguito una breve sinossi dei tre libri.

Lion il nome che voglio (romanzo storico)

Un Beccamorto accusato di sodomia e sacrilegio sta per essere giustiziato. Si tratta di un evento “normale” che non avrebbe dovuto turbare nessuno, eppure alcune persone cercano di aiutarlo. Il giovane agli occhi della nobiltà fiorentina si è macchiato di un crimine ben più grave di quello ascrittogli: ha posato gli occhi su una giovane fanciulla di un prestigioso casato.  Cosa gli accadrà?

Imprevisti colpi di scena, coinvolgenti storie d’amore, misteri da svelare, atmosfere d’epoca accompagnano il lettore in un turbinio di eventi ancora aperto.

La canna perfetta (giallo contemporaneo)

Il dirigente di una prestigiosa clinica inglese è caduto dallo yacht durante una breve escursione in mare insieme ai suoi colleghi. Si tratta di un semplice incidente? Il fatto presenta un collegamento con il ritorno di Lion, richiamato dopo cinque secoli con un rigoroso protocollo scientifico predisposto dal team di Cambridge?

Anomalie nel metaverso (tecno-thriller)

Durante un concerto nel metaverso l’ologramma del cantante Myskin è svanito tra schizzi di sangue.

Gli spettatori che assistevano alla performance dai teatri della East Coast sono inorriditi. Sul palcoscenico del Metacentrum di Austin il detective Myles trova solo il sangue della vittima. Per risolvere il caso occorre intuito e razionalità.

MAURO IEZZI è autore della trilogia Lo specchio convesso che prende il nome da un disegno di Lion conservato al Louvre. Docente di Storia dell’Arte, ha conseguito a Firenze la Laurea in Architettura, si è specializzato a Roma in Studio e Restauro dei Monumenti ed in Architectural Conservation nell’Internazional Centre For The Study Of The Preservation And The Restoration Of Cultural Property.
Ha condotto attività didattiche presso la Scuola di Specializzazione “Raffaele Laporta” dell’Università di Chieti-Pescara. Ha collaborato all’allestimento di mostre d’arte ed ha tenuto numerose conferenze in qualità di critico d’arte ed esperto in didattica.

Recensione della trilogia Lo specchio convesso

La trilogia Lo specchio convesso di Mauro Iezzi è un’opera che muove dal romanzo storico per approdare alle terre del giallo e del techno thriller. Un’opera eccentrica che unisce sapientemente luoghi e tempi lontani fra loro intrecciandoli a elementi artistici, scientifici, futuristici e storici. Un’esperienza di lettura che si rivela interessante, originale, travolgente.

Il titolo prende spunto dalla riflessione sulla percezione della realtà. È proprio questo il centro focale dei tre libri. Il concetto è ripreso dall’immagine prodotta da uno specchio convesso: una visione più ampia ma deformata della realtà. L’autore ci introduce così in un labirinto di rivelazioni dove la dimensione spazio-temporale si rivela in una forma inedita.

Tutto viene rimesso in discussione. Su questa base vengono strutturati i tre gialli, dove l’idea della curvatura diventa anche metafora della distorsione, della ricerca della verità e della complessità di ciò che appare. Una trilogia che sfida anche le concezioni del tempo per restituircelo come un’unità in cui passato, presente e futuro si intrecciano in una totalità.

La scrittura di Mauro Iezzi è caratterizzata da una profonda attenzione ai dettagli che caratterizzano ogni epoca e luogo in cui le vicende sono ambientate. Ci si sposta così, in un batter d’occhio, da Firenze al Texas, dal Medioevo a un futuro ipertecnologico. Tutto è reso con precisione e accuratezza e non si percepisce quel senso di disorientamento che ci si potrebbe aspettare da una struttura narrativa così complessa. Le descrizioni sono tanto immersive da far sentire il lettore un vero e proprio protagonista che vive le stesse emozioni e sensazioni del personaggi.

Ogni libro è intriso di un’atmosferica unica e arricchito da figure caratteristiche che permettono al lettore di addentrarsi nel luogo e nel tempo narrati. Ciascun libro è una storia autoconclusiva ma c’è un filo rosso che lega i tre volumi: il protagonista Lion. Un personaggio che richiama la personalità di un genio artistico a noi ben noto, così come la sua famosa opera d’arte conservata al Louvre, attorno alla quale si intrecciano i misteri, le profezie e le rivelazioni dell’intera trilogia.

Lion è un personaggio sincero, razionale e energico. Attraverso le sue geniali capacità e il forte intuito il lettore troverà un senso agli enigmi disseminati nel testo, e a fare luce sui gialli che infiammano le trame. In Lion il lettore trova un ottimo compagno di viaggio lungo un percorso fatto di opere d’arte, frammenti profetici e imponenti strutture architettoniche, scrutando la realtà con l’occhio del detective e l’interpretazione del filosofo. Un viaggio artistico, storico e filosofico che si fa anche ricerca verso una rivelazione finale sull’intera umanità.

Con uno stile descrittivo affascinante, Mauro Iezzi sa come catturare il lettore coinvolgendolo in un mondo fatto di luoghi suggestivi e meraviglie artistiche, facendone esplorare le profondità e le infinite possibilità di reinterpretazione. Le atmosfere create sono cariche di simbolismo: ciò contribuisce a rendere la narrazione carica di sfumature e significati da scoprire.

Un aspetto che piace tantissimo de Lo specchio convesso è la presenza di enigmi che l’autore ingegnosamente propone. Una vera e propria sfida per il lettore che si trova catapultato in un mondo dove ogni enigma conduce alla comprensione di una più profonda realtà che riguarda l’intera umanità e l’esistenza.

Riprendendo così l’immagine dello specchio convesso, Mauro Iezzi invita a scrutare oltre la superficie riflettente della realtà e di ciò che la compone, per cogliere la verità che si cela dietro alle cose, dietro agli enigmi. Lo specchio convesso diventa così non solo un elemento centrale dell’intera trilogia ma anche un richiamo alla molteplicità delle prospettive e alla complessità che si cela dietro alle relazioni fra le cose.

Nell’epoca della iperconnettività e della sovrabbondanza di informazioni, la Trilogia Lo specchio convesso ci invita a mettere in discussione le certezze e a esplorare le molteplici dimensioni della realtà. Un’opera coinvolgente e insolita che trasmette la consapevolezza di una verità spesso sfuggente ma più vicina di quanto pensiamo. Solo imparando a spostare la prospettiva possiamo sperare di avvicinarci a essa.

Intervista all’autore

Buongiorno Mauro e grazie per voler condividere con noi alcuni approfondimenti sui tuoi libri. Presentaci la tua Trilogia

“Quante vite occorrono per completare quello che si ha in mente e ritenersi soddisfatti? Ne basta una? Se il tempo è ben speso una vita è più che sufficiente” afferma il protagonista della vicenda; ma poi oltre che nel tempo che gli è stato assegnato lo ritroviamo ai nostri giorni. Eccolo di nuovo, è proprio lui o per lo meno la sua coscienza c’è. Come farebbe altrimenti a ricordare con tanti dettagli la vita passata o come potrebbe un impostore munirsi del suo carattere così particolare?

È stato richiamato in base ad un protocollo scientifico rigoroso, ma il merito va all’équipe che lo ha predisposto o è stato proprio lui a sfruttare l’occasione favorevole assecondando l’input del ritorno?

Cosa mai avrà lasciato in sospeso? Quale forza sconosciuta lo avrà mai invocato?

Di certo chi lo ha riportato tra noi non lo ha fatto per rendergli onore. Dietro la torbida vicenda si erge l’ombra di qualcuno che ha in mente una nuova genesi per l’umanità. E lui… lui che è tornato per suo volere, cosa farà quando lo incontrerà?”

Lion è il protagonista dei tre libri: che tipo di personaggio hai voluto proporre ai lettori?

“Conosciamo Lion nel suo tempo con l’autenticità dell’entusiasmo giovanile, attento e sincero, a volte pensieroso, altre volte spavaldo ed ironico, ma mai prevenuto e sempre rispettoso degli altri. Nei libri del ritorno conserva acutezza e saggezza che gli permettono di decifrare situazioni che avrebbero mandato in tilt qualsiasi altro uomo. La sete di conoscenza, la grande curiosità e la recuperata gioventù gli fanno dimenticare ogni delusione e lo portano a ribadire la magnifica eccezionalità della condizione umana che può spingersi oltre ogni limite, verso la verità.

Lo attendono intrighi misteriosi di ardua soluzione. Lion non conduce le indagini in prima persona, ma con razionalità fornisce la chiave per giungere alla soluzione. Nel contempo anche il lettore è sollecitato ad individuare e prevenire ciò che Lion intuisce. Nessun personaggio dovrebbe essere trattato alla stregua di un burattino nelle mani dell’autore, tanto più un protagonista come Lion. Mi sono fidato di lui dandogli completa autonomia, tant’è che ogni lettore può stabilire un contatto diretto con il suo modo di essere senza far ricorso a mediazione o ai tanti luoghi comuni che circolano su di lui.”

Come e in quanto tempo è avvenuta la stesura dei volumi e quale è stato il più complesso da scrivere?

“La trilogia è stata ultimata in tre anni. Per la stesura del testo non è stata tracciata alcuna pianificazione preventiva. I personaggi sono stati lasciati liberi di agire come meglio credevano e nessuna situazione è stata creata in modo artificioso. Gli eventi ne hanno guadagnato in credibilità, restituiti nella fragranza dell’inverarsi, privi di malinconiche rievocazioni del tempo perduto o del vagheggiamento di qualcosa a venire. C’è una immersione nel tempo inteso come totalità sempre presente.

Per mia fortuna l’ispirazione è rimasta fluida e costante e non ha avuto momenti di stallo. Ogni capitolo è stato narrato ignorando l’andamento successivo e l’epilogo. Chiudere un capitolo in modo definitivo senza effettuare successivi raccordi o aggiustamenti ha comportato una certa attenzione, occorreva non tralasciare nulla, soprattutto nei momenti in cui la suspense aveva il predominio. Nei romanzi che si tingono di giallo ogni particolare ha grande importanza. Ogni elemento si è sempre ricomposto con chiarezza fino a formare un quadro certo.”

I libri presentano tematiche intrecciate di arte, esoterismo, suspense, storia e altro. Parlaci di questa scelta narrativa e cosa ci si può aspettare dalla trilogia

“Diverse tematiche si intrecciano tra loro in modo lineare affinché il filo logico resti sempre ben visibile. La scelta narrativa, solo in apparenza complessa, era necessaria poiché il protagonista considera interessante ogni aspetto della realtà, inoltre si trova a fronteggiare una varietà di situazioni alquanto imprevedibili. La trilogia sfugge alle consuete collocazioni di genere, ad ogni modo ogni volume presenta una componente di giallo da sbrogliare che in ogni libro giunge a conclusione, mentre gli aspetti artistici, scientifici, storici, futuristici, profetici e metafisici si susseguono nel momento in cui la storia lo richiede.

Non è necessaria alcuna conoscenza pregressa per comprendere i riferimenti presenti, anche negli aspetti più misteriosi si è privilegiata la chiarezza. Per questa ragione i volumi sono arricchiti da immagini legate alla narrazione. I numerosi colpi di scena risultano completamente concatenati tra loro e con la storia, non sono stati inseriti per depistare o impiegati con furbizia per tener desta l’attenzione.”

Cosa hai voluto simboleggiare e significare attraverso l’immagine dello “specchio convesso” che dà il titolo alla Trilogia?

“Il nome della trilogia “Lo specchio convesso” deriva da uno schizzo disegnato da Lion conservato al Louvre il cui contenuto oscuro viene man mano chiarito durante lo svolgimento della storia.

Vi è rappresentato un giovane (Lion stesso) che regge uno specchio convesso. Rispetto allo specchio tradizionale, il cui compito è restituire fedelmente le immagini, uno di tipo convesso presenta una curvatura che permette di percepire una zona spazio-temporale più ampia anche se deformata. Non a caso gli specchi convessi vengono inseriti nei bivi stradali con scarsa visibilità.

Uno specchio funziona solo se c’è luce. In questo caso i raggi luminosi giungono da un astro e vanno intesi come rivelazione di ciò che sta per accadere. L’illuminazione profetica preannuncia in modo simbolico qualcosa di molto sconvolgente, in effetti il giovane che regge lo specchio gira il capo non riuscendo a sopportarne la vista. La profezia non riguarda il solo protagonista, ma l’intera umanità. Gli aspetti profetici presenti nella trilogia rendono intrigante il testo, nel contempo assolvono la loro funzione più autentica, ossia delineare scenari futuri in modo da poter evitare situazioni di non ritorno.”

In cosa si somigliano e in cosa si differenziano fra loro i tre volumi?

“Il primo volume Lion il nome che voglio colloca il protagonista a Firenze nel suo tempo. Parte da una storia vera e sviluppa un noir che coinvolge personaggi realmente esistiti, pertanto si è conservata una notevole fedeltà al contesto storico.

Il secondo volume La canna perfetta si allaccia ad un appunto in cui Lion sostiene che l’anima, o coscienza che chiamar si voglia, perdura oltre il distacco dal corpo. Da qui il ritorno di Lion ai nostri tempi in accordo con la profezia presente nel disegno che dà il titolo alla trilogia. Mentre Lion prende consapevolezza di non essere nel suo tempo si delinea in un crescendo di suspense un subdolo intrigo internazionale del quale occorre decifrare i contorni. Ben presto Lion dovrà allontanarsi dal vecchio continente e varcare l’oceano.

Il terzo volume Anomalie nel metaverso ha per sfondo la magnifica capitale del Texas, Austin, dove avviene la misteriosa sparizione di un cantante durante un concerto nel metaverso. La dimensione digitale con i suoi universi paralleli è un mondo a sé stante o si inserisce in schemi mentali e comportamentali usuali?”

Quali generi letterari ti appassionano e come ti definiresti come scrittore?

“Considero i libri come amici, un aiuto per comprendere le cose. Meglio un libro che partire da zero! Non ho predilezioni a priori, a parte la qualità. Nutro lo stesso entusiasmo per un manuale ben scritto che per un romanzo avvincente o una raccolta di poesie che svelano l’animo umano.

In passato ho scritto di didattica, arte e storia, ma non avevo mai preso in considerazione la possibilità di scrivere un romanzo, tanto meno una trilogia. Come già ho accennato quest’ultima è frutto di ispirazione. In pratica mi sono fidato dei personaggi senza mai giudicarli o etichettarli preventivamente e dell’incalzante succedersi degli eventi. Poiché la domanda mi è stata già rivolta da alcuni lettori, devo precisare che non vi è nulla di autobiografico nelle vicende narrate.”

Possiamo aspettarci un’altra avventura per Lion?

“Diversi lettori mi hanno chiesto di poter incontrare nuovamente Lion, affascinati dal suo modo di pensare e fare. Ho cercato di comprenderne il motivo. La vita ci colloca in situazioni diverse tra loro a cui cerchiamo di attribuire significato ed una sensazione di continuità. È sorprendente osservare come Lion riesca a restare a suo agio in qualsiasi circostanza, non muta comportamento a seconda di chi ha di fronte. Curiosità e desiderio di conoscere hanno sempre il sopravvento sul timore. Molteplici sono i messaggi che Lion invia, il rispetto per la vita, l’importanza delle decisioni personali e la fiducia nelle capacità dell’uomo, ma ciò che maggiormente colpisce è che in lui è presente un senso di eternità che sottrae ogni singolo momento al contingente.

Non escludo nuove avventure per Lion, ma devo far presente che non dipende da me. Va pur detto che Lion è affettuoso e disponibile, durante le sue ultime avventure ha conosciuto molti amici che hanno beneficiato del suo intuito. Qualcuno di loro potrebbe coinvolgerlo di nuovo in qualche altra storia straordinaria.

Grazie per l’intervista e per l’attenzione. Invito a seguire il mio profilo Instagram @iezzi_mauro e ricordo che la trilogia è disponibile su Amazon, in versione cartacea ed ebook.”

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