Torna Lorenzo Zucchi, lo “scrittore a piedi nudi” con il suo ultimo libro “Quel che resta della memoria”

Torna lo “scrittore a piedi nudiLorenzo Zucchi con il suo ultimo romanzo Quel che resta della memoria (Milano Meravigliosa, 2023), una storia commovente sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale.

In quest’opera l’autore milanese si misura con un tema decisamente impegnativo, quello degli internati militari italiani in Germania, e in particolare racconta il periodo di prigionia di Ferdinando Zucchi, suo nonno. Come l’autore precisa, il libro è una biografia sullo stile di una rievocazione romanzata della realtà, piuttosto che un documento storico. Le descrizioni e le riflessioni sui crimini di guerra e i ricordi del protagonista dominano la narrazione, al fine di trasmettere il senso profondo dell’opera: preservare la memoria.

Quel che resta della memoria si apre con la prefazione di Francesco Cosimato, Generale di Brigata  in congedo e ex portavoce della NATO e si conclude con la postfazione di Angelo Turco, Vicepresidente del Consiglio Comunale di Milano. Attraverso questi prestigiosi interventi e nel corso della narrazione, il lettore medita sulla brutalità generata dai conflitti, che ancora oggi continuano a insanguinare il mondo. Lorenzo Zucchi presenta ai lettori un romanzo di grande attualità, dimostrando di essere sempre al passo con i tempi e capace di offrire angoli di mondo e di riflessione attraverso sperimentazioni letterarie ogni volta diverse.

Quella del protagonista Ferdinando Zucchi è una storia segnata dalla prigionia a Wuppertal, esperienza che resterà indelebile nel corso della sua vita. Con delicatezza ma anche con decisa intenzione di denuncia lo scrittore racconta la storia di suo nonno, degli internati suoi compagni, della guerra. L’autore ricostruisce con sapienza e sensibilità i frammenti di un’umanità annientata che tenta di sopravvivere, per non naufragare.

L’incipit porta il lettore in una classe di scuola secondaria durante l’ora di Antologia, che la professoressa decide di dedicare al tema dell’Olocausto. È il Giorno della Memoria. Charlotte, la nipote del protagonista, legge il suo tema sulla prigionia del bisnonno, dando inizio alla storia. Prende forma attraverso questo espediente narrativo il terribile ricordo biografico e le sofferenze del protagonista. Viene ripercorsa l’esperienza drammatica di Ferdinando Zucchi, in cui la memoria dell’orrore viene mitigata, lungo il corso dei capitoli, dall’amore famigliare.

Il romanzo ha una struttura in cui si intrecciano passato e presente: una scelta narrativa fatta dall’autore per alleggerire la trama, e sottolineare il contrasto fra l’odio e l’amore. Si percepisce un messaggio di speranza, la consapevolezza che nonostante gli orrori della guerra l’Amore non possa essere annientato. Un pensiero positivo su cui ricostruire.

Rispetto alle eclettiche opere precedenti, in questo suo ultimo romanzo Lorenzo Zucchi sperimenta un registro diverso, per meglio adattarsi alla tematica. Sceglie un linguaggio semplice, ponderato, deciso e impegnato. Si respira un’essenzialità orientata a scuotere le coscienze e l’animo del lettore, per arrivare dritto al cuore. Una scelta appropriata che rende l’opera fruibile, aprendosi anche al mondo delle nuove generazioni. Quel che resta della memoria è il romanzo ideale da consigliare ai ragazzi e che potrebbe essere proposto a scuola, per affrontare uno dei capitoli più dolorosi della storia attraverso un nuovo testo narrativo.

Lorenzo Zucchi come sempre torna a stupire con le sue produzioni letterarie. Spazia con abilità da generi come il romance o i libri di viaggio, fino a sperimentare il racconto biografico e storico. L’estro letterario è la sua firma inconfondibile che si materializza in quel peculiare modo di raccontare, descrivere, riflettere, sperimentare nello stile. Alla base di tanta vivacità narrativa c’è l’idea di voler essere sempre “a contatto con il mondo” e raccontarlo. Lorenzo ama narrare la realtà ma anche sentirla, nel vero senso della parola. Da tempo ha scelto di camminare e viaggiare a piedi nudi, per cogliere il senso delle cose da una prospettiva inusuale e far emergere un “sentire” nuovo e più autentico.

Uno stile di vita decisamente originale che incide sulla sua eclettica produzione letteraria, facendone uno scrittore innovativo e anticonformista. Quel che resta della memoria è una scrittura che riflette proprio questa attitudine, un libro capace di trasmettere l’estro artistico dell’autore declinato, anche questa volta, in una sperimentazione inaspettata e di profonda attualità. Quel che resta della memoria è l’esito di un processo creativo in piena, un piccolo gioiello per riflettere sul presente a partire dal passato.

Quel che resta della memoria è un libro consigliato proprio a tutti e che ciascuno dovrebbe leggere almeno una volta. Una lettura da proporre soprattutto alle nuove generazioni, per affrontare un capitolo oscuro della storia e per non dimenticare che la memoria è l’unica arma contro l’oblio e il ripetersi della disumanità.

LORENZO ZUCCHI è nato a Parma nel 1973, vive da anni a Milano. Scrive per passione sul sito Milano Città Stato ed è speaker radiofonico per il format Fizz in the Morning e per la web radio Radio 20158. Nel 2020 ha esordito pubblicando per Edizioni Underground? Quante bandiere hai?, raccolta di racconti di viaggio ambientati nei paesi dell’Europa e del Mediterraneo. Nel 2021 è uscito per Edizioni Underground? Bandiere per Tutti, secondo tomo della Trilogia delle bandiere, raccolta di racconti di viaggio vissuti nei continenti extraeuropei. Nel 2023 ha concluso la sua Trilogia per Edizioni Underground? con Giochi senza Bandiere, raccolta di racconti a metà tra il viaggio e la storia con personaggi che hanno per sfondo le regioni europee. Nel giugno del 2023 pubblica con Amazon KDP il romanzo La stagione dei grandi amori, scritto a quattro mani con Gaia Valeria Patierno. A settembre 2023 è uscito Quel che resta della memoria (Milano Meravigliosa).

 

Leggi qui l’intervista allo scrittore “a piedi nudi” Lorenzo Zucchi.

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