All’ombra degli alti palazzi di New York City, due ragazzi con vite apparentemente diverse sono in cerca della loro strada. Il più grande, Ian, ha un buon lavoro e una fantastica fidanzata che ama follemente. L’altro, Ethan, è ancora intrappolato in un passato oscuro che lo porta a condurre una vita solitaria. Molte cose li accomunano, ma non lo sanno ancora: non si sono mai incontrati… fino a quando la visita di uno zio esuberante unirà le loro sorti. Amore, amicizia, famiglia, intrecceranno i loro fili, mentre nuovi e vecchi sentimenti si incontreranno.
Sei un’autrice molto giovane al tuo libro d’esordio: in quale momento hai incontrato la scrittura e come è stato pubblicare la tua prima opera?
“Il mio incontro con la scrittura è stato spontaneo, istintivo e naturale. È nato grazie a un mio bisogno intimo di buttar fuori le mille storie che avevo in mente e che tenevo segrete dentro di me. Avevo l’estrema necessità di concretizzare i miei sentimenti, le mie esperienze, quello che mi circondava, di avere fra le mani la mia vita e darle un significato in più, attraverso le parole. Avere e rendersi conto che una delle tante storie, sbocciate e cresciute nella mente, è diventata un vero romanzo… è incredibile! È un’emozione indescrivibile quella di poter finalmente toccare con mano tutto il lavoro, l’amore, la passione e la fatica trascorsi a realizzare questo mio sogno nel cassetto. Amare un libro, che rappresenta la tua parte più intima e sensibile, è surreale quanto reale. È un amore platonico, profondo, ma visibile e meravigliosamente veritiero.”
Presentaci i due personaggi principali Ethan e Ian
“Ethan Gray ha 22 anni, studia astronomia all’università e ha un lavoro part-time in uno Starbucks di Brooklyn, New York City. Ha un passato tragico, dei trascorsi alquanto forti che lo hanno portato a rompere con la sua famiglia. Abita a New York nelle mani della più totale solitudine e amarezza che il passato gli ha lasciato addosso. Solo uno zio è rimasto a donargli affetto. Quell’affetto che Ethan desidera ardentemente ed è alla ricerca costante, nonostante sia incastrato in un mondo superficiale, oscuro e ricco di fantasmi. Vorrebbe avere, almeno, un amico. Ian Gray ha 29 anni e lavora nel settore del digital marketing. Ha finalmente la vita che ha sempre sognato, lontano dalla fama familiare, un lavoro che gli piace e una fidanzata che ama con tutto il cuore. Sembrerebbe tutto perfetto, dopo che è riuscito a superare l’oscurità del suo passato, ma c’è qualcosa che manca nella sua quotidianità dall’aspetto soddisfacente.”
Focus sull’ambientazione. La meravigliosa e caotica New York fa da sfondo alla narrazione e incide in qualche modo sullo stato d’animo dei protagonisti…è così? E perché hai scelto proprio questa città?
“New York innevata è concatenata con gli stessi personaggi. In realtà, è lei che guida e decide le vicende che accadono ai nostri protagonisti. Osserva discreta e agisce nel silenzio della neve. Soprattuto quest’ultima, ha una forte influenza sugli stati d’animo e sulle opportunità dei protagonisti nel creare ed evolvere le loro relazioni. New York City è la mia città preferita al mondo, soprattutto a dicembre con le luci natalizie. Ne sono completamente innamorata. Per me è la capitale del Natale, la festività che più adoro! Il mio sogno è di poterci andare per visitarla, conoscerla dal vivo. Stelle Nascenti è stata una mia prima e innocente possibilità di fare qualche primo passo in quella magica e luminosa città.”
Affronti con lucidità un tema di grande interesse, quello della solitudine e della difficoltà di costruire relazioni quando si vive in uno stato di malessere interiore. Un argomento attuale che riguarda e accomunare tante persone. Perché questa scelta per il tuo primo libro?
“La risposta a questa domanda è piuttosto lunga, complicata e intima, non facile da spiegare e rivelare in poche righe, ma farò un tentativo. La solitudine è una compagna che, in realtà, mi ha sempre affiancato sin dall’infanzia. Sono la più piccola della famiglia, circondata da grandi, e in più sono riservata, amo i miei spazi, nonostante mi piaccia anche divertirmi con amici e parenti. La solitudine per me è essenziale, perché aiuta a ricaricarmi e ad avere uno spazio tutto per me, dove posso essere libera.
Spesso mi sono sentita esclusa o non capita, perciò ho preferito isolarmi, facendo gli affari miei. Tuttavia nella solitudine sono riuscita a vedere chi ero e chi sono: lei mi ha saputo cullare, ma anche schiaffeggiare e risvegliare. La solitudine serve per capire chi siamo realmente, cosa vogliamo fare di noi stessi, come desideriamo risolvere le difficoltà della nostra vita affatto semplici, come ricominciare ad amarci. Ma è bella fino a un certo punto, perché poi manca quell’affetto e quel calore che solo alcune persone possono donare. È difficile stare insieme e amare gli altri, se prima non curiamo e amiamo noi stessi. È tutto un circolo vizioso, ma chiaro e limpido.”
Poi …parli anche dell’amore, dell’amicizia, della famiglia. Senza spoilerare nulla, quanto contano l’affetto e i sentimenti per te e per l’evoluzione dei personaggi?
“L’amore è il fulcro su cui ruota tutto il romanzo, così anche la mia vita e spero anche di molte altre persone. Perché l’amore è ovunque. Non è solo in quello passionale e amoroso, ma è anche in un abbraccio fra sorelle, in una pacca amicale o in un sorriso gentile fra due sconosciuti. Limitare l’amore a solo due amanti è riduttivo. Nel mio romanzo ho voluto proprio far emergere la sua importanza e di come sia presente ed evidente in ogni cosa, in ogni gesto e parola, semplice oppure profonda. Nel romanzo i protagonisti sono immersi e sommersi da amore, in ciascuna sua variabile, e si lasciano trasportare da esso, nonostante un’iniziale riluttanza comprensibile verso l’ignoto.”
Perché un lettore dovrebbe acquistare e leggere Stelle nascenti. La città delle stelle?
“Stelle Nascenti è una carezza, uno spiraglio di luce nelle avversità delle vita, un portabandiera delle seconde possibilità. È un memore che ci ricorda che là fuori o accanto a noi, c’è sempre qualcuno che ci ama o che è pronto a farlo, che ci accetta così come siamo, desiderando il nostro meglio. È un abbraccio al cuore di chi si sente escluso e solo, sopraffatto dal dolore, ma che desidera uscirne. Ci ricorda che mai è troppo tardi e che i cambiamenti, se lo vogliamo davvero, si possono ottenere, che si può tornare a sorridere e a essere sereni, accettandoci e amandoci nel bene e nel male.”
Hai nuovi progetti narrativi?
“Stelle Nascenti è il primo della dilogia che, appunto, si chiama La città di stelle, perciò all’orizzonte c’è ed esiste già una seconda parte. Comunque io continuo a scrivere, essendo la scrittura diventata quasi una delle mie necessità primarie. La mia testa è in costante fermento! Quindi, mai dire mai!
Cosa consigli a chi come te abbia il desiderio di scrivere e pubblicare il suo primo romanzo?
“Passione, dedizione, perseveranza e lettura. Tanto e tutto di questi ingredienti, fino a strafarne. Anche la costanza è importante per rimanere allenati e concentrati su quello che si fa. Come diceva Hemingway, è essenziale scrivere tutti i giorni. Tuttavia, per me, la vera chiave risiede in ognuno di noi ed è la fiducia che abbiamo verso noi stessi. Essa può aprire la porta delle mille e varie possibilità, basta inserirla nella serratura giusta, ossia della passione. Scrivere di ciò che ci appassiona, di quello che si vorrebbe leggere in prima persona, di quello che ci affascina, è il primo step. Le radici che sorreggono tutto il resto, come il processo e il viaggio, risiedono nella fiducia. Crederci, sempre.”