Annunciato un nuovo Piano pandemico dell’Italia che presto avrà l’approvazione del Ministero d lla Salute e poi andrà in Conferenza Stato-Regioni per il passaggio finale. Il Piano contiene le strategie da mettere in campo nel nostro Paese nel caso arrivi una nuova pandemia.
Il precedente – quello per il triennio 2021-2023 – era stato approvato a gennaio 2021.
“Il nuovo piano pandemico è alle battute finali. È quasi pronto per essere inviato al ministro e poi verrà inviato alla conferenza Stato-Regioni”, dichiara il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
L’andamento dei contagi da SarsCov2 in Italia resta sotto controllo: “Dobbiamo stare attenti, ma non ci dobbiamo preoccupare. La scorsa settimana c’è stato un aumento del tasso di ospedalizzazione passato da 6,7% a 7,6% per il regime ordinario e dall’1,4% all’1,5% in terapia intensiva. Dati non allarmanti e in qualche modo attesi”.
Intanto, cresce la disponibilità di vaccini, anche se la campagna vaccinale non ha ancora lo sprint sperato, e nei prossimi giorni sono attesi 2,9 milioni di dosi del prodotto Novavax: “Il 30 novembre ci saranno consegnati 1,5 milioni di dosi e una seconda consegna, di 1,4 milioni di dosi, è prevista il 4 dicembre Oggi manderò una circolare alle Regioni per dire che c’è questa disponibilità”, dice ancora Vaia. “Il vaccino Novavax è importante perché è un vaccino su base proteica e può essere un’ulteriore opportunità per il cittadino”.
Intanto ricordiamo che la Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 25 gennaio 2021 ha sancito l’accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, sul Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023).
Il precedente – quello per il triennio 2021-2023 – era stato approvato a gennaio 2021.
“Il nuovo piano pandemico è alle battute finali. È quasi pronto per essere inviato al ministro e poi verrà inviato alla conferenza Stato-Regioni”, dichiara il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
L’andamento dei contagi da SarsCov2 in Italia resta sotto controllo: “Dobbiamo stare attenti, ma non ci dobbiamo preoccupare. La scorsa settimana c’è stato un aumento del tasso di ospedalizzazione passato da 6,7% a 7,6% per il regime ordinario e dall’1,4% all’1,5% in terapia intensiva. Dati non allarmanti e in qualche modo attesi”.
Intanto, cresce la disponibilità di vaccini, anche se la campagna vaccinale non ha ancora lo sprint sperato, e nei prossimi giorni sono attesi 2,9 milioni di dosi del prodotto Novavax: “Il 30 novembre ci saranno consegnati 1,5 milioni di dosi e una seconda consegna, di 1,4 milioni di dosi, è prevista il 4 dicembre Oggi manderò una circolare alle Regioni per dire che c’è questa disponibilità”, dice ancora Vaia. “Il vaccino Novavax è importante perché è un vaccino su base proteica e può essere un’ulteriore opportunità per il cittadino”.
Intanto ricordiamo che la Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 25 gennaio 2021 ha sancito l’accordo, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, sul Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023).
Il Piano aggiorna e sostituisce i precedenti Piani pandemici Influenzali ed è stato predisposto sulla base delle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In ambito nazionale, trae il suo fondamento dal Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 e dal Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale del gennaio 2017.
Il Piano pandemico influenzale 2021-2023 identifica, per diverse dimensioni operative, le azioni chiave da attuare nell’arco di tre anni e definisce i ruoli e le responsabilità del Servizio Sanitario Nazionale nella preparazione e risposta ad una pandemia influenzale.
Tele evento, ai sensi dell’art.7 del Decreto Legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018 del Codice della Protezione Civile, si distinguerebbe come un evento emergenziale di protezione civile e, pertanto, determinerebbe una risposta dell’insieme degli organi e delle istituzioni del Governo Nazionale.