Attività svolte nel 2023
- PEDOPORNOGRAFIA ON LINE
In tale ambito, nell’anno 2023, il Centro Operativo Sicurezza Cibernetica Polizia Postale e delle Comunicazioni – Lazio ha trattato oltre 136 casi e sono state avviate numerose indagini, che hanno portato all’esecuzione di 68 perquisizioni, all’arresto di 7 persone ed alla denuncia in stato di libertà di 108 soggetti indagati a vario titolo per i reati di adescamento di minori e di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico; procedendo contestualmente al sequestro di oltre 15772 gigabyte di contenuti multimediali di tale illecita natura.
Nel corso di tale attività sono stati inoltre visionati 14706 spazi virtuali.
- TRUFFE ON LINE – FINANCIAL CYBERCRIME.
Nell’ambito delle truffe on line e Financial Cybercrime sono stati trattati 2787 casi, eseguito 51 perquisizioni e monitorati circa 3851 spazi virtuali, principalmente siti di e-commerce e portali che offrono opere dell’ingegno o servizi di investimento.
L’attività investigativa ha portato all’arresto di 9 persone e alla denuncia in stato di libertà di 432 soggetti.
Attività di Polizia Giudiziaria:
Operazione Ghost Money. Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, impegnato nel contrasto dei crimini commessi nel cyber spazio, ha individuato un sodalizio criminoso operante sul territorio romano, dedito alla consumazione di frodi informatiche mediante la creazione di false identità virtuali, e la conseguente opera di riciclaggio delle ingenti somme illecitamente carpite. In particolare, durante le attività tecniche eseguite sui dispositivi informatici sequestrati durante un’operazione di polizia giudiziaria delegata dalla Procura di Roma, inerente una condotta fraudolenta perpetrata attraverso il noto metodo codificato col termine “Sim Swap”, gli investigatori della Sezione Crimini Informatici di questo Centro sono è riusciti a ricostruire meticolosamente le fasi di preparazione, attuazione e consumazione di frode di ingenti proporzioni in danno di un importante istituto di credito italiano, al quale, i cyber criminali, hanno procurato un danno economico di € 2.900.000,00. Grazie alla copiosità degli elementi raccolti attraverso le attività tecniche, ed in particolare attraverso l’analisi dei dati informatici estratti dai dispositivi sequestrati agli indagati (smartphone, tablet, computer portatili), hanno permesso di ricostruire tutti i momenti che hanno caratterizzato la frode, e a seguire i fondi riciclati attraverso conti correnti intestati a società amministrate da cd. “teste di legno” – ma gestite dal capo banda – un cinquantenne romano – immediatamente dopo averne avuto la disponibilità, con destinazione finale in Svizzera. Inoltre, la qualità degli elementi raccolti dal C.O.S.C. di Roma, ha consentito di ricostruire il protocollo operativo realizzato dagli autori della frode, che rileva una profonda conoscenza delle dinamiche dei servizi interbancari disponibili attraverso lo strumento di pagamento telematico SDD- B2B, consistente in:
- Costituzione di Società intestate a soggetti partecipanti al disegno criminoso;
- Apertura di conti correnti bancari e postali intestati alle società “gestite” dal capo banda, attraverso l’uso di schede SIM telefoniche fittiziamente intestate a terzi non concorrenti, utilizzate per accedere anonimamente alle home banking degli istituti di credito coinvolti, al fine di depistare le indagini;
- Confezionamento di falsi accordi commerciali tra le società create ad hoc, con i quali venivano definiti importi e modalità di pagamento tramite i mandati SEPA B2B;
- Confezionamento dei falsi mandati di pagamento SEPA B2B, relativi ai falsi accordi commerciali;
- Realizzazione di false fatture a nome delle società coinvolte, da consegnare agli istituti di credito scelti per la frode, a sostegno della credibilità dell’accordo contrattuale e dei falsi mandati di pagamento SEPA B2B, per giustificare i rilevanti importi dei bonifici ordinati in uscita;
- Inserimento in autonomia dei mandati di pagamento attraverso i portali web messi a disposizione degli istituti di credito ai propri clienti (nella circostanza si è trattato del portale “inbiz” di Intesa Sanpaolo);
- Monitoraggio costante del conto corrente presso il quale venivano accreditati i mandati di pagamento, durante le fasi successive all’inserimento, sia ad opera dell’intestatario del conto, che da parte dei coordinatori di tali operazioni;
- Spacchettamento immediato dei fondi su conti correnti intestati ad altre società realizzate ad hoc per il perfezionamento della frode ed il successivo trasferimento dei proventi illeciti su conti esteri nell’arco di tempo in cui i fondi divengono disponibili. In particolare, in conseguenza all’inserimento dei mandati SEPA B2B, la banca accende un conto infruttifero ove viene generato l’importo. Appena divenuto disponibile l’importo sul conto infruttifero iniziano le comunicazioni interbancarie tra gli istituti coinvolti, creditore/debitore, che possono variare, da istituto a istituto, dai 2 ai 7 giorni. Durante questa fase i frodatori si attivano per intercettare l’importo generato sul conto infruttifero e si affrettano a svuotare il conto con trasferimenti tramite bonifici SEPA, prima che l’istituto creditore venga avvisato dall’istituto debitore, che non sono presenti fondi sul conto da quest’ultimo gestito.
- Riciclaggio dei fondi ricevuti sul conto creditore dei mandati SEPA B2B, mediante trasferimento su altri conti, anche esteri, come nel caso del conto svizzero intestato alla SWITZ MEDICARE Sa, della quale è Presidente uno degli indagati, sul quale il capo dell’organizzazione ha re impiegato circa € 700.000,00 in attività finanziarie per l’acquisto di immobili.
Si tratta di un sodalizio criminoso di particolare pericolisità sociale, il cui capo si pone ai vertici dei cyber criminali operanti dal territorio italiano, in quanto, dagli approfondimenti in corso d’opera, emergono numerose tracce di ulteriori frodi della stessa natura, commesse sia in territorio nazionale che estero. L’operazione si è conclusa con l’emissione di 6 costodie cautelari, di cui tre in carcere e tre agli arresti domiciliari (+ una costodia in carcere eseguita a gennaio 2022) eseguite nel mese di Maggio 2023, e la denuncia in stato di libiertàdi altri 3 soggetti partecipanti alle condotte illecite.
Operazione arresto per rapina aggravata. Questo Centro Operativo di Roma ha arrestato nel mese di Gennaio 2023 due persone per rapina aggravata, lesioni e minacce nei confronti di una anziana donna residente nel quartiere EUR, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma finalizzate ad infrenare gli odiosi reati contro il patrimonio ai danni di anziani. L’episodio criminale si inquadra infatti nel sempre più diffuso ed odioso fenomeno delle cd. truffe agli anziani, che in alcuni casi prevedono anche un contatto ravvicinato con la vittima, che può spesso comportare danni fisici per la vittima che si aggiungono al trauma psicologico causato dalla violenza morale. Personale di questo Centro si avvedeva che un soggetto era intento ad operare nei pressi di un ATM avendo cura di nascondere il proprio viso per non essere ripreso dalle telecamere. Un breve pedinamento consentiva di scoprire il complice e l’autovettura dei criminali, che venivano intercettati e bloccati mentre tentavano di allontanarsi a bordo di una Fiat Panda di colore grigio, risultata presa in noleggio da uno dei due soggetti. Fin dai primi accertamenti sono emersi elementi di reità a carico dei sospettati (due ventenni napoletani), trovati in possesso di carte di credito intestate ad una donna, con le quali avevano tentato di “svuotare” i conti correnti della vittima. Il possesso e il tentato utilizzo ingiustificato delle carte di pagamento consentivano di dar corso a perquisizione informatica immediata dei devices sequestrati ai sospettati. Attraverso l’analisi dei contenuti delle chat si veniva a conoscenza che venti minuti prima della loro cattura i due malviventi si erano resi responsabili di rapina aggravata in danno di un’anziana donna di 96 anni. Altresì, grazie agli elementi probatori estratti dei cellulari dei due fermati è stato possibile ricostruire, in “tempo reale”, la dinamica degli accadimenti che hanno investito la sventurata anziana signora. Infatti, pochi minuti prima di essere catturati da personale del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica di Roma, i due arrestati si erano intrufolati all’interno dell’abitazione della donna facendole credere di essere dei postini incaricati di consegnarle un pacco per conto di suo figlio, con la complicità di altro individuo che la intratteneva telefonicamente fingendosi il nipote. Altro complice che ha partecipato all’esecuzione del complesso disegno criminoso, minacciava l’anziana donna, sempre telefonicamente, che se non avesse consegnato 15.000 euro e i gioielli, suo figlio sarebbe stato arrestato. Le conversazioni telefoniche che i malviventi hanno intrattenuto con la vittima, durante le fasi esecutive della rapina, avvenivano quasi in contemporanea sia sul cellulare che sul telefono fisso presenti nell’abitazione della donna, con l’evidente scopo di precluderle qualsiasi possibilità di chiamare soccorsi, braccandola come una preda. Poiché la signora opponeva resistenza alle richieste dei malviventi, quest’ultimi la aggredivano fino a cagionarle contusioni cranico facciali per le quali veniva accompagnata al più vicino pronto soccorso, e dimessa con prognosi di 15 giorni. I due malviventi venivano messi a disposizione del Tribunale di Roma, che ne convalidava l’arresto, emettendo Ordinanza di custodia degli arresti domiciliari.
Operazione arresto per tentata estorsione aggravata. Questo Centro Operaivo di Roma ha arrestato nel mese di novembre 2023 un minore degli anni diciotto per tentata estorsione aggravata e minacce nei confronti di una anziana donna residente nel quartiere “Casalotti”, a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma finalizzate ad infrenare gli odiosi reati contro il patrimonio ai danni di anziani. Personale di questo Ufficio, allertato dal figlio della vittima ha attivato un dispositivo di sorveglianza dell’abitazione della donna. Sul posto, gli operanti notavano un individuo sospetto che accedeva nell’abitazione della vittima e ne usciva con una busta in mano. La donna, soccorsa dagli intervenuti, raccontava i fatti agli operatori tutti gli accadimenti che poco prima l’avevano travolta. In particolare, l’anziana signora aveva riceveva una chiamata sulla propria utenza domestica da parte di un soggetto che si era presentato come suo nipote, dicendogli: “Nonna, sto tanto male. Ho la febbre alta”. La donna rispondeva: “Luca, dimmi che c’è? Hai chiamato il dottore?”. La vittima lo chiamava per nome credendo si trattasse del suo unico nipote maschio, fornendo così ai malfattori l’informazione a loro mancante. L’interlocutore, nonché complice, rimasto ignoto, dell’arrestato, continuava la conversazione riferendo alla vittima di stare male per una bronchite, sospetto COVID, chiedendogli altresì di mandare suo marito all’Ufficio Postale sito in Piazza Bologna, per ritirare delle ricevute segrete e importanti. Poiché la P.O. mostrava delle resistenze ad eseguire la richiesta, l’interlocutore la incalzava dicendogli che, da lì a poco, sarebbe stata contattata dal Direttore dell’ufficio Postale di Piazza Bologna, il quale avrebbe mandato un addetto con le ricevute. Dopo aver chiuso la conversazione, la vittima ha tentato di chiamare suo nipote Luca, senza successo. Immediatamente dopo chiamava suo figlio, appartenente alla Polizia di Stato, al quale riferiva l’accaduto e, lo stesso, in servizio presso questo Centro, le diceva che avrebbe sentito suo figlio Luca, avvertendola che poteva trattarsi di una truffa e, pertanto, di prestare attenzione e di non far entrare nessuno in casa. Nel frattempo la vittima veniva impegnata al telefono collegato alla rete fissa, dal presunto direttore, il quale le diceva che il nipote Luca aveva fatto un acquisto di un cellulare, che non aveva pagato completamente, ma aveva versato solo € 600,00 di acconto, e per tale motivo rischiava una denuncia grave ed altre conseguenze. Per tale motivo la donna si allarmava, anche perché il nipote sta frequentando il corso da Carabiniere, e temeva che lo potessero espellere a causa di un’eventuale denuncia. Pertanto l’anziana signora, stretta nella morsa del ricatto, preoccupata per l’incolumità del nipote, si atteneva scrupolosamente alle richieste del sedicente direttore, il quale dapprima le chiedeva quanti soldi aveva in casa e, alla risposta che non aveva contanti, le chiedeva quanto oro poteva reperire nell’immediato. La vittima preparava un sacchetto con due porta gioie in cartone, contenenti tutto l’oro che era riuscita a reperire nella sua abitazione, consistente in due fedi nuziali in oro, un anello veretta in oro con cinque brillanti, tre braccialetti in oro e due collare in oro, per scongiurare conseguenze al proprio nipote. Il presunto direttore dopo aver preso appunti sul quantitativo e sulla tipologia degli oggetti in oro recuperati dalla signora, le diceva che sarebbe passato da lei, di li a poco, un loro incaricato il quale avrebbe prelevato il materiale e le avrebbe lasciato una ricevuta. Successivamente, suonava al citofono dell’abitazione della vittima un ragazzo che le rispondeva: “Signora, mi manda Luca”. A questo punto, pensando che si trattasse dell’incaricato del direttore, la vittima apriva il portone e si presentava alla sua porta di casa un ragazzo molto giovane, di corporatura magra, carnagione scura, con abiti da lavoro, al quale consegnava la busta contenente l’oro. Nel frattempo era giunto sul posto personale di questo Centro, allarmato dal collega, figlio della vittima. Gli operanti, giunti presso l’abitazione dell’anziana donna proprio nel mentre che il ragazzo entrava nel portone, lo sorprendevano allor quando tentava di uscire dall’abitazione della vittima con la refurtiva in mano, che veniva recuperata e consegnata subito dopo alla vittima, in quanto si trattava di oggetti dal notevole valore sentimentale. Il malvivente, privo di documenti di identità, e non collaborativo, tant’è che si rifiutava anche di firmare i verbali a redatti a suo carico, veniva identificato a seguito di rilievi fotodattiloscopici risultando essere un minore degli anni 18, di nazionalità sudamericana, residente ad Ischia. Grazie agli elementi raccolti nell’imediatezza, sentito il Magistrato di turno presso il Tribunale dei Minorenni di Roma, il soggetto veniva tratto in arresto e associato presso il Centro di prima accoglienza di Roma a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, che ne convalidava l’arresto.
Operazione arresto Banda Rapinatori UPT. Questo Centro, nell’ambito della collaborazione info-investigativa con l’Ente Poste-Italiane, ha acquisito le immagini riprese dal sistema di video-sorveglianza installate presso l’ufficio Postale RM 112, sito in via Arrigo Davila, oggetto di rapina a mano armata perpetrata nel mese di maggio 2023, ad opera di due soggetti di sesso maschile, che si sono dati alla fuga con la somma di Euro 195.150,00 (centonovantacinquemilacentocinquanta/00). La relativa analisi ha consentito dapprima di identificare uno dei due rapinatori, dopodiché condividendo le informazioni con la locale Squadra Mobile si è proceduto ad indagine congiunta anche con attività tecniche di intercettazioni telefoniche ambientali e videoriprese, che hanno consentito dopo circa 6 mesi di “minitoraggio” di arrestare in flagranza di reato il predetto rapinatore identificato e i due complici per tentata rapina all’ufficio Postale di Via Calpurnio Pisone Roma.
Operazione Romance Scam. L’indagine sul fenomeno c.d. “Romance Scam”, ovvero la manipolazione psicologica finalizzata alla circonvenzione della vittima, che viene portata ad “innamorarsi perdutamente” del fantomatico “don Giovanni da tastiera”, al punto di soddisfare richieste economiche provocando inestimabili danni patrimoniali e psicologici, il tutto con l’aggravante della minorata difesa, determinata dall’utilizzo di strumenti informatici, software e hardware gratuiti e facilmente reperibili, che assicurano l’anonimato, dietro connessioni internet che non lasciano tracce, ha portato all’esecuzione di 8 custodie cautelari in carcere. Il positivo esito è stato frutto di una complessa analisi di estratti conto, a cascata, di rapporti finanziari su cui sono confluiti gli illeciti profitti.
Operazione Gendarmeria. A fronte della segnalazione del Corpo della Gendarmeria – Stato della Città del Vaticano, con cui comunicato che, nei primi giorni di settembre 2022, un soggetto si sarebbe presentato presso i loro uffici, all’ingresso “Sant’Anna” dello Stato Pontificio, chiedendo informazioni in merito alla sua assunzione come “allievo gendarme” nel corpo della Gendarmeria Vaticana. In quella circostanza, l’Ufficiale che lo aveva accolto, non trovando riscontro, negava il suo arruolamento, disconoscendo come appartenenti ed in uso al loro “Corpo”, gli indirizzi email, solo apparentemente istituzionali da cui il giovane, mostrando e fornendo copia delle relative missive, dichiarava di aver ricevuto formali comunicazioni, a fronte di apposita istanza. L’attività di indagine si concludeva con la perquisizione personale, locale e informatica a carico di un soggetto romano a cui attribuite specifiche responsabilità penali, per la sostituzione di persona a danno del Comandante e del corpo della Gendarmeria Vaticana.
Operazione rapine UPT 1. Nell’ambito della collaborazione info-investigativa con l’Ente Poste-Italiane, questo centro ha acquisito le immagini riprese dal sistema di video-sorveglianza installate presso l’ufficio Postali della capitale a danno dei quali un ricorrente soggetto aveva consumato rapine. La relativa analisi portava a ipotizzare la verosimile identificazione di un soggetto romano pregiudicato per reati specifici. Analogo esito lo aveva avuto personale della PG dei Commissariati PS S. Paolo e Aurelio, con il quale si concordava un reiterato congiunto servizio di OCP, che consentiva di arrestare in flagranza di reato il sospettato, in occasione di rapina consumata a danno dell’Ufficio postale di Via Caprese Roma in zona Magliana. Si è inoltre depositata apposita informativa in cui ricostruiti i pregressi eventi e documentata l’avanzata ipotesi di attribuzione di responsabilità penali a carico dello stesso soggetto
Operazione rapine UPT 2. Nell’ambito della collaborazione info-investigativa con l’Ente Poste-Italiane, ha acquisito le immagini riprese dal sistema di video-sorveglianza installate presso l’ufficio Postali ubicati in un’area circoscritta dell’area metropolitana, a danno dei quali un ricorrente soggetto aveva consumato rapine. La relativa analisi portava a ipotizzare la verosimile responsabilità di ricorrente ignoto responsabile, quindi a seguito di reiterata attività congiunta con personale del Commissariato S. Ippolito e della V° Sezione Mobile di Roma, esperita sul territorio in prossimità di potenziali obiettivi, veniva tratto in arresto un soggetto romano pluripregiudicato. Si è inoltre depositata apposita informativa congiunta, in cui ricostruiti i pregressi eventi e documentata l’avanzata ipotesi di attribuzione di responsabilità penali a carico dello stesso soggetto.
- REATI CONTRO LA PERSONA
Nell’ambito dei reati contro la persona, sono stati trattati 1684 casi, monitorando oltre 2488 spazi virtuali.
L’attività investigativa in questo settore ha portato alla denuncia di 108 persone ed all’esecuzione di 22 perquisizioni.
Attività di Polizia Giudiziaria:
Operazione Revenge. Il personale della Sezione Operativa Polizia Postale e delle Comunicazioni di Viterbo concludeva una attività di Polizia Giudiziaria che consentiva di identificare e deferire all’A.G. un soggetto che, al termine di una relazione sentimentale, per vendetta, aveva creato un falso profilo della sua ex ragazza, rendendolo disponibile su una chat erotica con tanto di pubblicazione dell’utenza telefonica della vittima.
- N.O.S.C. – Nucleo Operativo Sicurezza Cibernetica
In tema di Attacchi Cyber, sono stati trattati 1435 casi, denunciati in stato di libertà n.10 soggetti, eseguita 1 perquisizione.
Sono state inoltrate individuati nell’ambito delle attività di monitoraggio delle infrastrutture critiche, circa 130 segnalazioni inerenti più di 1200 eventi di sicurezza informatica relativi a vulnerabilità, violazioni di dati, malware o altre attività di minaccia informatica.
- CYBER-TERRORISMO
In tema di prevenzione dei fenomeni eversivi, sono stati trattati 112 casi, denunciati in stato di libertà n.5 soggetti, eseguite 1 perquisizione e monitorati 2812 spazi virtuali.
- ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
Nell’ottica della cennata azione di prevenzione il C.O.S.C. Lazio ha trattato oltre 1500 segnalazioni pervenute via e-mail nel cui contesto sono state fornite ai cittadini richiedenti informazioni utili, soprattutto, per prevenire possibili frodi. Di queste, oltre 60 segnalazioni anonime hanno riguardato richieste di aiuto da parte di persone in evidente stato di disagio emotivo e psicologico che preannunciavano propositi suicidari tramite web, sulle varie piattaforme social e/o via email e sono state risolte con l’identificazione ed il rintraccio del soggetto segnalante poi avviato alle strutture mediche competenti del Territorio.
Al fine di prevenire e contrastare i reati commessi nell’ambito del circuito postale, questo Centro ha garantito 403 pattuglie sul territorio che hanno assicurato la vigilanza degli uffici postali della Regione effettuando oltre 3390 controlli agli sportelli ed identificando 453 soggetti, con particolare riferimento ai giorni in cui è previsto il pagamento delle pensioni. Nell’ambito di tali attività di controllo del territorio è stato possibile trarre in arresto nr. 4 soggetti per tentata Rapina in danno di Uffici Postali.
Nell’ambito delle campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto ai giovani, gli operatori del Centro hanno effettuato incontri in 166 Istituti Scolastici della Regione Lazio, coinvolgendo 45453 studenti, oltre 2111 docenti e 3038 genitori, trattando argomenti come phishing, hacking, adescamento on line, truffe, furti di identità e cyberbullismo.
La platea della predetta attività di divulgazione è stata inoltre estesa a diversi contesti sociali ed istituzionali con la partecipazione di personale del Centro in qualità di relatore a decine di seminari e convegni pubblici a cui hanno partecipato circa 3000 persone tra privati cittadini, rappresentanti del tessuto sociale e delle istituzioni locali.
- ALTRI DELITTI
In tema generale di contrasto alla criminalità comune, questo C.O.S.C. Lazio ha inoltre trattato 677 casi di reati non rientranti tra quelli di specialità, eseguendo in tale ambito 11 perquisizioni, deferendo in stato di libertà 53 soggetti e traendone in arresto altri 3.
Sono stati infine controllati in banca dati oltre 8372 soggetti.