ROMA – In merito all’andamento della situazione epidemiologica da Covid-19, nella settimana 28 dicembre 2023-3 gennaio 2024 si registrano 38.737 nuovi casi positivi, con una variazione di -5,5% rispetto alla settimana precedente (40.990), 371 deceduti, con una variazione di +33,0% rispetto alla settimana precedente (279), 242.518 tamponi effettuati con una variazione di +7,0% rispetto alla settimana precedente (226.649). Il tasso di positività è del 16,0%, con una variazione di -2,1% rispetto alla settimana precedente (18,1%). È quanto emerge dal monitoraggio Istituto superiore sanità-ministero Salute sull’andamento del Covid-19 in Italia.
Il tasso di occupazione in area medica al 03/01/2024 è pari al 10,1% (6.320 ricoverati), rispetto all’11,0% (6.834 ricoverati) del 27/12/2023. In calo anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, che al 03/01/2024 è pari al 2,8 % (246 ricoverati), rispetto al 3,2% (281 ricoverati) del 27/12/2023.
Il monitoraggio precisa che i dati sui casi/decessi/tamponi/ricoverati dell’Umbria sono aggiornati al 02/01/2024 per un crash informatico della regione e che i dati relativi ai PL giornalieri della regione Umbria sono riferiti al 27/12/2023.
“L’andamento epidemiologico, pur risentendo di un inevitabile ritardo del conferimento dei dati da parte delle regioni, a causa del periodo festivo- spiega il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia– si consolida come assolutamente poco impattante sui ricoveri ospedalieri, indicatore certamente oggi più affidabile e significativo, oltre che in un decremento degli indici di contagio e trasmissibilità“.
“Come prevedibile ed in linea con gli altri Paesi- prosegue- cresce ancora l’influenza che si somma alla trasmissione di altri virus respiratori. Per quanto riguarda i decessi, si precisa che il numero include anche i dati delle settimane precedenti che non erano stati notificati da parte di alcune regioni”.
“In questo periodo- conclude Vaia- restano alti l’attenzione ed il monitoraggio e si rinnova l’invito a mantenere i presidi di prevenzione e terapeutici per i più fragili“.