Secondo acconto Irpef 2023, in scadenza il differimento

Roma 15 gen 2024 – Scadenza in arrivo per la seconda rata di acconto delle imposte sui redditi.  Le persone fisiche titolari di partita Iva con ricavi fino a 170mila euro dovranno effettuare il versamento entro martedì 16 gennaio 2024. Il differimento, rispetto all’ordinario termine del 30 novembre, era stato previsto dal Decreto Anticipi (articolo 4, Dl n. 145/2023) ed è riferito al solo periodo d’imposta 2023. Possibilità di pagamento in cinque rate mensili sempre a partire dal 16 gennaio e fino a maggio 2024, con interessi del 4% a partire dalla seconda rata.
I chiarimenti sulla proroga della scadenza sono stati forniti con la circolare n. 31/2023 dell’Agenzia. Beneficiari della misura sono le persone fisiche, imprenditori individuali o lavoratori autonomi con ricavi e compensi riferiti al periodo d’imposta 2022 fino a 170mila euro, incluso l’imprenditore titolare dell’impresa familiare o dell’azienda coniugale non gestita in forma societaria. Rientrano nella disposizione agevolativa anche i contribuenti tenuti a versare in un’unica soluzione l’acconto delle imposte sui redditi.
Per questi soggetti, in sintesi, il Dl Anticipi ha previsto un differimento dal 30 novembre 2023 al 16 gennaio 2024 della scadenza del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dovute in base alla dichiarazione dei redditi, modello Redditi Pf 2023. È prevista anche l’opzione per il versamento in cinque rate di pari importo, con scadenza il 16 di ogni mese, a partire dal corrente mese di gennaio. In quest’ultimo caso sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi al 4% annuo (articolo 20, comma 2, Dlgs n. 241/1997).
Restano esclusi dalla misura di favore le persone fisiche non titolari di partita Iva, le persone fisiche titolari di partita Iva che nell’anno d’imposta 2022 hanno superato il tetto dei 170mila euro e i soggetti con partita Iva diversi dalle persone fisiche, come società di capitali o enti non commerciali.
Per il computo del tetto dei 170mila euro, in caso di più attività o in caso di esercizio contestuale di un’attività autonoma e una di impresa, si calcola la somma dei ricavi e compensi relativi ad entrambe.
 

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