Una maratona all’ultima vocale per “femminilizzare” il linguaggio: segno dei tempi che cambiano, e che chiedono un cambio di registro verbale, oppure comoda scorciatoia per risolvere una questione, quella della parità di genere, che si sta imponendo sempre di più nel dibattito sociale? Con il suo reading teatrale “Parole femmine”, l’autrice e attrice Annalisa Insardà proverà a rispondere a questi interrogativi, affrontando con ironia e dissacrazione la nostra contemporaneità tesa a conquistare nuovi equilibri linguistici e nuovi slanci. E lo farà soffermandosi su alcuni argomenti, tutti in chiave rigorosamente muliebre, che spiegano perché certe parole sono “necessariamente” femminili.
Lo spettacolo
Uno spettacolo che, grazie anche ad alcuni brani musicali a tema interpretati dalla cantante Vittoria Iannacone, vuole porre l’accento sul percorso che la società civile sta compiendo per adeguare il linguaggio alla nuova realtà che passo passo va costruendosi, con evoluzioni e involuzioni, concretezze e voli pindarici, con richieste sacrosante ma anche pretestuose, non senza scontri, a volte anche feroci.
Lo spirito di questa pièce teatrale è irriverente, così come lo stile narrativo scelto per la messa in scena. Non c’è spazio per l’ottimismo nè per l’ironia, però, quando il racconto affronta la verità nuda e cruda esposta senza fronzoli da alcune tematiche. Qui si scende con fermezza e durezza nel cuore della questione per invitare a una riflessione intima e, allo stesso tempo, corale e per impedire che alcune piaghe si normalizzino fino a diventare tessuto sociale accettato e auspicabile.
Ironia e riflessione
Il riferimento al femminile e al maschile, e alle loro diversità, è il leit motiv dello spettacolo. Così come è costante il richiamo ai concetti di parità e uguaglianza. A quella fermezza e durezza cui accennavamo, fa da contraltare la leggerezza con cui vengono trattati alcuni argomenti, un modo per elaborare il tema del femminile – oggi più che mai centrale e spesso esclusivo nel dibattito pubblico – senza impantanarsi, però, in ostilità dannose. Perché l’ironia – non dimentichiamolo mai – è sempre la chiave per aprire la porta della coscienza senza doverla scassinare.
“Parole femmine”, di e con Annalisa Insardà, con la partecipazione di Vittoria Iannacone, sarà in scena nella sala consiliare di Villa D’Almè, in provincia di Bergamo, domenica 10 marzo 2024 alle ore 16.