L’Europa vuole le case green, voto contrario dell’Italia

 

BRUXELLES – Il Consiglio Ue economia e finanza (Ecofin) riunito oggi in Lussemburgo ha approvato la direttiva per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, nota anche come “Case Green”, con 20 voti favorevoli su 27. L’Italia è tra i Paesi che ha votato contro, insieme con l’Ungheria. “È una direttiva bellissima, ambiziosa, ma alla fine chi paga? Noi abbiamo esperienze in Italia in cui pochi fortunelli hanno rifatto le case grazie ai soldi che ci ha messo lo Stato, cioè tutti gli altri italiani e diciamo che è un’esperienza che potrebbe insegnare qualcosa” ha dichiarato il ministro dell’Economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Secondo le nuove regole, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovrebbero essere a emissioni zero.

PICHETTO: DIRETTIVA IDEOLOGICA, DIFFICILE ESSERE D’ACCORDO

“Noi abbiamo lavorato molto su questa direttiva, opponendoci poi in modo duro quando ha preso uno sbandamento di tipo totalmente ideologico, incompatibile con la nostra struttura di fabbricati. Rispetto al testo iniziale riconosciamo che sono stati fatti molti passi in avanti sulle varie modalità, ma abbiamo anche una struttura edilizia a livello di Paese, con 31 milioni di fabbricati di cui oltre il 70% con più di 70 anni e una proprietà diffusa con oltre l’80% degli italiani che sono proprietari di immobili”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del convegno ‘Per un’Europa giovane’ organizzato al Tempio di Adriano, a Roma, in merito alla direttiva Ue sulle case green approvata dal Consiglio Ecofin con i soli voti contrari di Italia e Ungheria. “È chiaro che senza uno sforzo da parte dell’Unione europea che renda compatibile quella che è una scelta che condividiamo sull’obiettivo finale, la decarbonizzazione, ma con il calendario che è stato stilato e quella copertura finanziaria, diventa anche abbastanza difficile essere d’accordo“, ha aggiunto Pichetto.

GAVA: OBIETTIVI AMBIENTALI NON DEVONO TRAMORTIRE ECONOMIA

“Il tema è sempre lo stesso: come arrivare a centrare gli obiettivi ambientali senza tramortire economia, famiglie e imprese. Il governo italiano si è battuto fino all’ultimo, ottenendo anche importanti miglioramenti. Ma il testo resta non equilibrato. Il voto contrario di oggi è il voto di chi ritiene essenziale considerare soluzioni, normative e finanziarie, che bilancino gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sostenibilità economica e sociale per garantire una transizione equa e accessibile per tutti”. Lo dichiara il viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica Vannia Gava in merito al voto contrario dell’Italia alla direttiva Case green.

FERRANTE (FI): BENE NO ITALIA, BASTA SALASSI IDEOLOGICI

“L’Italia ha giustamente confermato la propria contrarietà alla direttiva Ue sulle case green: è il momento di archiviare le politiche irresponsabili portate avanti dalla sinistra, che fa pagare ai cittadini il costo di misure demagogiche. Imporre l’adeguamento energetico delle abitazioni senza preoccuparsi di chi salderà il conto significa portare avanti uno pseudo ambientalismo, cieco e controproducente, che ha effetti economici e sociali deleteri sulla nostra comunità. Dopo l’esperimento del Superbonus, che pesa per oltre 200 miliardi di euro sui conti pubblici, bisogna fermare altri salassi ideologici. Serve una politica in grado di unire sviluppo e tutela ambientale, fatta di scelte pragmatiche che tengano conto delle condizioni sociali e della peculiarità immobiliare del nostro Paese. L’Ue va cambiata e Forza Italia, aggregando i movimenti politici moderati, liberali e riformisti che si riconoscono nel Ppe, si candida a farlo, facendo contare di più l’Italia in Europa ”. Lo dichiara il deputato di Forza Italia Tullio Ferrante, Sottosegretario di Stato al Mit.

M5S: DA ITALIA VOTO MIOPE, GOVERNO GUARDA AL PASSATO

“Quando si parla di sviluppo e futuro il governo Meloni dimostra sempre di stare dalla parte opposta. Lo ha dimostrato anche oggi votando in Europa contro la direttiva delle case green. Una scelta ostinata e pericolosa che va non solo contro la sicurezza energetica e la decarbonizzazione di cui invece ha bisogno il nostro Paese, ma anche contro un comparto produttivo e fortemente innovativo che è presente in Italia. I dati raccolti da Enea ci dicono che la riqualificazione energetica degli edifici ha comportato solo nell’anno 2022 una riduzione della bolletta energetica nazionale di 4 miliardi di euro. Benefici che si protrarranno per molti anni grazie agli interventi realizzati. Sempre secondo le stime fornite da Enea, in relazione alle minori importazioni di petrolio e gas abbiamo raggiunto una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 6,5 milioni di tonnellate e un risparmio di poco più di 2,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), un risultato che avvicina sostanzialmente l’Italia agli obiettivi della nuova Direttiva sull’efficienza energetica. Numeri che rappresentano l’importanza di lavorare seriamente per affrontare le nuove sfide ma soprattutto per mettere in atto una transizione che può comportare benefici sia sul fronte economico che sul fronte dell’incremento dell’occupazione. Dispiace ancora una volta constatare che il governo preferisce scommettere su un passato di cui bisogna liberarsi piuttosto che investire su un futuro che invece rappresenta una grande opportunità“. Lo dichiarano in una nota i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle commissioni Ambiente e Attività produttive di Camera e Senato.

FLORIDIA (AVS): BENE VIA LIBERA UE DIRETTIVA COMUNITARIA

“Il via libera definitivo da parte del Consiglio dell’ Ue alla direttiva sulle ‘Case Green’ è un’opportunità per l’Italia e per tutti i 27 Paesi dell’Unione europea. Ora si può finalmente iniziare a disinvestire in progetti alimentati dai combustibili fossili e assicurare un ambiente più sano e sostenibile. Rispettare il principio di ‘chi inquina paga’ garantirà a cittadini, famiglie e imprese le necessarie coperture economico-finanziarie che preoccupano il Ministro dell’economia italiano”. Lo afferma la Senatrice Aurora Floridia dell’Alleanza Verdi e Sinistra, in risposta ai dubbi sulle coperture economiche del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “L’Italia – prosegue Floridia – ogni anno spende oltre 20 miliardi di euro in sussidi ambientalmente dannosi. Bisogna assolutamente invertire la tendenza e trasformarli gradualmente in sussidi ambientalmente sostenibili, utilizzandoli in parte anche a questo scopo: rendere le abitazioni e gli edifici privati a emissioni zero entro il 2030 e quelli pubblici entro il 2028. È inaccettabile e inqualificabile la posizione regressiva del Governo italiano, soprattutto a fronte delle oltre 50mila morti premature causate ogni anno dall’inquinamento atmosferico. Ci auguriamo che il Governo fornisca agli italiani la necessaria assistenza tecnica e il supporto finanziario adeguato alle operazioni di ristrutturazione, con particolare attenzione alle famiglie vulnerabili”, ha concluso Floridia. (www.dire.it  Pisanò, Di Mambro, Narducci)

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