PESCARA – Settantadue minuti di discorso, molti applausi, qualche standig ovation, bandiere tricolori e di partito sventolate all’impazzata. È il ‘Giorgia beach party’ andato in scena sul lungomare di Pescara che, parafrasando il celebre concerto sulle spiagge di Jovanotti, ha dato i contorni balneari alla kermesse targata Giorgia Meloni. Una conferenza programmatica di tre giorni, culminata oggi con il tripudio al capo. Tutti in piedi per ‘Giorgia’, come, a suo dire, viene chiamata dal suo “popolo” e come lo stesso potrà votarla alle elezioni europee. La premier si candiderà infatti in tutte le circoscrizioni da capolista e per darle la preferenza basterà scrivere sulla scheda il suo nome di battesimo: ‘Giorgia’. Lo stesso che viene scandito in coro dagli esponenti dei partiti della coalizione di governo presenti. Tutti tranne uno: Salvini ha infatti dato picche al grande evento Fdi e ha mandato un fugace saluto in video collegamento. Giorgia ci ha scherzato su: “Matteo ha preferito il ponte a noi”.
TRE MAXI STRUTTURE SULLA SPIAGGIA
La manifestazione è tuttavia imponente, tre enormi e ingombranti tensostrutture sulla spiaggia, plexiglass trasparenti a circondarle che fanno da sfondo al comizio regalandogli il singolare effetto di far intravedere gente in costume passeggiare alle spalle dei relatori. Da queste parti infatti, è tornata ad affacciarsi la primavera dopo le fredde giornate di metà aprile. All’esterno dei padiglioni, grandi casse che sparano il convegno a tutto volume.
Dal palco si alternano i big dei partiti, ma l’intervento più lungo è il suo: Giorgia Meloni nei suoi oltre 70 minuti tocca tutti i temi cari al centrodestra, dalla difesa dell’identità cristiana, a quella della famiglia tradizionale. Dai migranti, alla centralità dell’Italia in Europa.
Immancabili le frecciatine agli avversari, “i gufi”.
Ad applaudirla in prima fila, oltre ai membri del governo, anche la sorella Arianna. Verso le 13.45, con circa un’ora di ritardo rispetto al programma iniziale, la presidente del Consiglio, esausta, beve un sorso d’acqua e saluta la folla sulle note dell’ormai immancabile ‘A mano mano’ di Rino Gaetano. (www.dire.it)