Dicembre 2019. Karen Forsyth, virologa dell’ospedale centrale di Wuhan, viene interrotta bruscamente da una telefonata misteriosa e allarmante mentre è intenta a partecipare ad un’interessante conferenza di David Icke. Arrivata in ospedale, la collega le mostra una scena piuttosto inquietante: in una delle camere di degenza, una ragazza giace morta con il volto coperto di sangue. L’esito degli esami sulla paziente danno un esito inaspettato: SARS CORONAVIRUS. Karen non crede affatto che il virus della SARS sia il responsabile della morte della giovane…
Recensione
La trama di questo romanzo si apre sin da subito con un colpo di scena misterioso che afferra l’attenzione del lettore. Karen Forsyth, una virologa di Wuhan, si ritrova catapultata in un vortice di indagini intricate e misteri impenetrabili dopo la morte sospetta di una giovane donna, apparentemente vittima del temuto virus SARS Coronavirus. Tuttavia, l’intuito di Karen non si lascia ingannare dalle apparenze, scuotendo le fondamenta delle convinzioni stabilite. In questa tessitura di suspense avvincente, l’autrice Melissa Stuart ha saputo intrecciare con maestria le fila del mistero, dando vita a una trama che sfida le stesse percezioni del lettore.
Si tratta di un romanzo dai toni distopici, arricchito da elementi fantasy e thriller, caratterizzato da un’ambientazione cupa e disillusa, dove la società è soggiogata da regimi autoritari, ingiustizie sociali e catastrofi imminenti. Ciò che contraddistingue questo romanzo è l’intrigante fusione tra finzione narrativa e le ricerche condotte dall’autrice durante il caos informativo del periodo pandemico. In questa opera le teorie rettiliane di David Icke si intrecciano con le interpretazioni delle antiche scritture sumere di Sitchin e le teorie emerse durante la pandemia. È un’esplorazione audace che unisce elementi di mistero e speculazione, aggiungendo profondità e risonanza alla trama.
Le pagine di questo romanzo sono frutto di fantasia e di un accurato lavoro di indagine condotto da Melissa Stuart, nel labirinto intricato delle fonti online. Ciò ha dato vita a un racconto che rispecchia la complessità del mondo contemporaneo e la difficoltà di trovare la verità in un mare di informazioni. Attraverso questa fusione di ricerca e narrazione, il romanzo si evolve in un viaggio sorprendente, dove ogni pagina è un passo in più nel labirinto della verità. E mentre la trama si dipana, il lettore viene coinvolto in una danza intricata tra finzione e realtà, dove la linea tra ciò che è immaginario e ciò che è reale si sfuma, lasciando spazio a un senso di incertezza.
Lo stile della narrazione è incalzante e aggiunge ulteriore fascino a questa esperienza letteraria. La scrittura è ricca di immagini vivide che trasportano direttamente nel cuore pulsante del libro. I dialoghi sono serrati, carichi di tensione, fendono l’atmosfera carica di mistero. Ogni parola è pesata con cura, ogni battuta è un tassello fondamentale nel puzzle della trama. Le descrizioni sono coinvolgenti, permettono al lettore di immergersi in un vortice di sensazioni contraddittorie e dubbi. Le pagine trasmettono gli odori dell’atmosfera, il freddo metallico delle stanze d’ospedale e l’odore acre della paura che fluisce nell’aria.
Ciò che contraddistingue il romanzo di Melissa Stuart dunque non è solo la capacità di intrattenere e la sua scorrevolezza di lettura, ma la profonda immersione nel mondo interiore dell’essere umano. Dal tessuto della trama si manifesta un messaggio potente e universale sulla consapevolezza delle capacità di ogni individuo e sull’importanza di mettere sempre in discussione ogni certezza. L’autrice invita a oltrepassare i confini della realtà e ad esplorare le profondità del proprio essere, risvegliando il potenziale latente che risiede in ognuno di noi e con esso la coscienza critica.
Nelle pagine conclusive del libro, infine, emerge una dettagliata bibliografia e una vasta raccolta di articoli e riflessioni prese dal web che l’autrice ha trascritto durante i mesi di pandemia. Questa sezione non solo conferisce maggiore interesse alla trama del libro, ma fornisce un prezioso contesto sulle informazioni che hanno influenzato la storia. La trasparenza dell’autrice nel condividere le fonti e le influenze che hanno plasmato il suo lavoro aggiunge un elemento importante che permette di apprezzare maggiormente l’opera, consentendo al lettore di immergersi nel mondo narrativo creato e di conoscere le idee che lo hanno plasmato.
In questa fusione di suspense, fantascienza e riflessioni, il romanzo si trasforma in un viaggio stimolante. Oltre ad offrire un intrattenimento coinvolgente, si pone come un invito alla riflessione e all’esplorazione delle dimensioni più profonde dell’esistenza umana. Un romanzo che si rivela non solo un thriller distopico ben scritto, ma come uno spunto per risvegliare la coscienza spesso sopita.
Intervista all’autrice
Come è nata l’idea di scrivere un romanzo dalla trama così particolare?
L’undici marzo 2020, primo giorno di Lockdown in Italia, stavo scorrendo alcuni post su Facebook, quando all’improvviso ho notato una notizia su un sito che si chiamava “Nibiru 2018”. Ho aperto l’articolo e il titolo mi ha colpito immediatamente: “militare dell’intelligence cinese, svela la vera natura del COVID19 “. Ho letto e tradotto il testo dall’inglese e l’ho scritto su un quaderno, per fortuna, perché successivamente il sito è sparito nel nulla e non ho più trovato traccia nemmeno sulla ricerca di Google.
A quale genere letterario appartiene?
Il libro è stato definito come un thriller avveniristico, un romanzo distopico, un fantasy. Personalmente, lo definisco un manuale di risveglio della consapevolezza del potere illimitato che è in ogni essere umano, sopito da millenni.
Come hai affrontato il processo di ricerca delle informazioni per la scrittura del libro?
Il termine “Nibiru “mi ha incuriosito, perciò ho iniziato una ricerca su google e ho trovato questo risultato: Nibiru è un presunto pianeta descritto sulla base di una personale interpretazione delle scritture sumere dello scrittore Zecharia Sitchin, che evidenzia tramite le sue traduzioni che la razza umana sia stata in passato visitata da gruppi di extraterrestri provenienti da Nibiru, gli Annunaki e che l’Homo sapiens sia un incrocio tra la loro razza e l’homo erectus. Dal termine Annunaki, sono poi arrivata alle teorie rettiliane di David Icke e al libro di Roberto Pinotti: I signori del mondo.
Parlaci dei personaggi e delle loro caratteristiche.
Karen è indomita, appassionata del proprio lavoro. La sua anima è alla costante ricerca della verità “oltre il velo”, che la porta a sfidare i suoi stessi limiti, le sue stesse paure. La dottoressa Liang è meticolosa, ma rispettosa della realtà che può percepire solamente attraverso i cinque sensi, senza porsi ulteriori domande. Sheran è ispirato al famoso comando Ashtar, la confederazione stellare dell’alleanza e rappresenta la luce e la salvezza del pianeta terra. Rhea è un personaggio ispirato alla regina Semiramide babilonese, chiamata anche Ishtar e a Diana, il capo dei rettiliani della serie televisiva “Visitors” del 1984.
Come hai bilanciato la rappresentazione della realtà della pandemia da COVID19 con gli elementi di fantasia nel tuo libro?
È stato abbastanza facile correlare il tutto poiché mi hanno ispirata le tantissime ricerche che ho condotto e che si sono incastrate come un puzzle, oltre al clima del periodo che ha attivato in me la fantasia per l’intreccio della trama.
Hai dovuto fare delle scelte difficili riguardo a cosa includere o escludere dal tuo libro per mantenere la narrazione focalizzata e coinvolgente?
Diciamo che ho dovuto escludere moltissimi argomenti storici che ho trovato nei libri di Icke per non appesantire troppo la trama, tranne la parte delle tavole di Smeraldo che ho ritenuto fondamentale descrivere. Ho cercato di bilanciare la parte storica riassumendo le parti principali, con gli articoli del periodo che ho trovato sui siti di informazione alternativa.
In che modo hai inteso e trasmesso il tema della cospirazione?
Ti rispondo con una frase di Icke: Le crisi sono ciò che aiutano maggiormente il piano rettiliano. Loro creano il problema, ( COVID19), aspettano la conseguente reazione da parte del popolo (paura di morire e conseguente richiesta di misure di protezione) e impongono la soluzione che hanno studiato sin dall’inizio (restrizioni, distanziamento sociale, vaccini) . Così per loro è facile imporre un controllo per cui diversamente le masse si sarebbero potute opporre. Un Dividi et impera perfetto.
Quali sono le principali emozioni o temi che speravi di trasmettere ai lettori attraverso la tua storia?
Con questo romanzo spero di trasmettere un messaggio di risveglio spirituale, perché anche se i temi che ho trattato possono sembrare di fantasia, vorrei che i lettori vadano oltre ciò che si può vedere e sentire nella realtà 3D. Vorrei che la coscienza universale si espanda, oltrepassando il mondo dell’invisibile, perché ciò che non si vede non è detto che non esista. Non lo si vede, perché vibra ad una frequenza altissima. Il messaggio di questo romanzo è anche: creiamo un mondo di luce.
A chi consigli la lettura e perché
Non penso che ci sia un target specifico per questo romanzo. Il libro è rivolto a chiunque voglia approfondire il tema pandemico e analizzarlo da un altro aspetto, a chi piace il tema sui rettiliani, a chi voglia semplicemente leggere un thriller, ma soprattutto è rivolto a chi vuole conoscere la verità sulla nostra storia.