Una storia di speranza e amore: intervista a Sonia Ferrari autrice del romanzo “Solo con te solo per te”

Max è un uomo che ha avuto molto dalla vita: un lavoro gratificante nell’azienda di famiglia, una bella casa, una moglie e una figlia che adora, dei genitori e una sorella gemella con i quali ha un ottimo rapporto.
Tutto per lui sembra filare liscio, finché la perdita improvvisa e tragica di Nora sconvolge la sua esistenza.
Arrivato all’età di poco più di 40 anni avrà una sola certezza: l’amore che prova per Sofia, la donna che sarà in grado di farlo rialzare e riprendere il cammino della vita, facendogli capire cosa significa veramente amare ed essere amati.
Ma la vita non ha ancora finito con lui: è pronta a metterlo di nuovo alla prova, a posargli sulle spalle un’altra croce.
Quanto dolore può sopportare la mente di una persona, quando giunge alla consapevolezza di rischiare di perdere quanto di più caro ha e per il quale è disposto a mettere in discussione la propria stessa esistenza?
Una storia che racconta una raggiunta maturità e presa di coscienza delle proprie scelte, per le quali si può arrivare ad andare contro tutto e tutti, lottando con la sola forza dell’amore.
Una promessa d’amore per la vita: solo con chi si ama, solo per chi si ama. 

Sonia Ferrari nasce ad Arzignano (Vi) il 09/07/1979, dove vive con il compagno e un gatto. È diplomata in ragioneria e da sempre svolge la professione di impiegata amministrativa.
Il suo esordio come scrittrice amatoriale risale al maggio 2020 quando ha scritto e poi pubblicato il suo primo romanzo Con gli occhi di Matilde, a sua volta ispirato da un sogno che le aveva suggerito di raccontare una storia che desse un po’ di serenità a chi la leggesse in un periodo di difficoltà come quello che ha contraddistinto l’epidemia da Covid-19.
In seguito ha voluto continuare a raccontare quello che in qualche modo era rimasto sospeso dal primo romanzo, per potergli dare una connotazione specifica e ne è nato Solo con te solo per te del maggio 2024.

 

Intervista all’autrice

Solo con te Solo per te è una storia d’amore ma anche di dolore, speranza e resilienza. Da quale ispirazione nasce il romanzo e la volontà di trattare queste tematiche?

Il romanzo nasce come continuazione del precedente Con gli occhi di Matilde, scritto e pubblicato da me tra maggio ed ottobre 2020, a sua volta ispirato dal ricordo di un sogno fatto nel periodo del lockdown da Covid-19 e che mi aveva dato lo stimolo per  raccontare una storia di speranza e visione della vita oltre i limiti personali di ognuno.

Presentaci Max il protagonista: che tipo di personaggio è e quale rivoluzione esistenziale dovrà affrontare nel corso della storia?

Max è un uomo che fino all’età di quarant’anni ha la fortuna di avere molto dalla vita, sia da un punto di vista economico che personale.

Ad un certo punto, però, la vita lo sottoporrà a delle dure prove, di fronte alle quali prenderà piena coscienza dei propri sentimenti e si troverà a dover fare affidamento sulle sue uniche forze per riuscire a superare ogni singolo giorno senza impazzire.

L’amore è uno dei temi cardine del libro: come hai descritto questo sentimento e quale messaggio speri di lasciare nel lettore?

L’amore descritto nel romanzo, che non si limita al solo rapporto tra marito e moglie, ma abbraccia anche quello figliare, è trattato nella sua forma più autentica e incondizionata, prevedendo una totale dedizione all’altro/a.

Vuole essere una sorta di consapevolezza di come si consideri la portata del sentimento in misura direttamente proporzionale alla sua paura di perderlo.

La vita spesso è imprevedibile e implacabile, cosa ci suggerisce il libro da questo punto di vista e soprattutto come si trova la forza di reagire quando tutto sembra solo dolore?

Sì, la vita è una continua incognita: per quanto si facciano programmi e ci si impegni per il suo andamento nel migliore dei modi, ci sono degli eventi imprevedibili che agiscono come forze superiori di fronte alle quali la volontà umana non può fare nulla.

L’unica maniera per poter sopportare il dolore è andare avanti giorno dopo giorno con la continua speranza che le cose possano migliorare, cercando di trovare anche nei piccoli gesti una sorta di fiducia nel futuro.

Definisci il libro con tre aggettivi e a chi ne consiglieresti la lettura?

Avvincente, stimolante, commovente.

Consiglio la lettura ad un pubblico sufficientemente adulto per comprendere a fondo le tematiche affrontate, con particolare riguardo a coloro che hanno smesso di riporre speranza nelle cose belle che la vita può riservare.

Come autrice quale è stato il tuo percorso e quale la tua più grande soddisfazione?

Ho scritto il primo romanzo Con gli occhi di Matilde per caso, con la missione di voler raccontare qualcosa di bello in un periodo difficile per molti.

Ho sentito poi l’esigenza di chiarire gli interrogativi che avevano coinvolto alcuni lettori e, poiché il finale dava adito ad un seguito che a sua volta poteva avere diverse connotazioni, ho deciso di darne una tutta mia, prendendo spunto da eventi molto aderenti alla realtà delle persone.

 Stai scrivendo altri libri?

Al momento no, considero il mio progetto di raccontare la storia di Max, Matilde e Sofia definitivamente concluso. Ma non escludo di potermi cimentare di nuovo nella scrittura, in attesa di una nuova fonte di ispirazione.

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