Veneto: ripensare il futuro del turismo

Per l’estate di INova nel panorama del marketing turistico, abbiamo scelto di accompagnarvi in un lungo viaggio, destinazione Veneto. Esploreremo per due mesi le nuove rotte del turismo veneto attraverso interviste, approfondimenti e focus su consorzi, fondazioni ed enti di promozione. A tenerci compagnia, come sempre, le illustrazioni della nostra Valeria Morando, che questo mese ha optato per un coloratissimo Leone di San Marco.

 

Ma perché abbiamo scelto di concentrarci proprio sull’esempio della Regione Veneto, per il nostro focus estivo? Le ragioni sono tante. Alcune, legate all’evoluzione di Studiowiki, altre a peculiarità significative che stanno interessando il territorio proprio in questi mesi. Il Veneto ci sembra un ottimo punto di partenza per raccontare il futuro del turismo: un futuro che è già presente.

 

Studiowiki in Veneto

Per la nostra agenzia, questo è stato un anno di passi in avanti e cambiamenti importanti: un nuovo socio, il fotografo trevigiano Davide Busetto (autore di due delle fotografie presenti in questo articolo), una nuova sede operativa presso il Business Center M9 a Venezia Mestre e la collaborazione con Kumbe, Digital Agency, specializzata nella creazione di Ecosistemi e Hub digitali per DMO e destinazioni turistiche.

Quello in Veneto è stato per Studiowiki un approdo naturale, frutto di collaborazioni sempre più strette con alcune destinazioni e con la Regione stessa, e un punto di partenza per progetti ambiziosi. Il consolidarsi di questa rete ci ha portati a entrare in contatto con percorsi innovativi di valore, che meritano di essere osservati con attenzione.

 

Governance e turismo: un momento strategico

Il Veneto, da sempre tra i fiori all’occhiello del turismo italiano, sta attraversando un giro di boa assolutamente strategico sul piano della governance. Il tentativo è andare in una direzione di sintesi rispetto a un sistema complesso, attraverso l’istituzione di Fondazioni pubblico-private, dalla configurazione statuaria articolata, in cui partecipano Comuni e Camere di Commercio.

 

Analizzare e raccontare questo iter dinamico in una fase di forte transizione può essere utile sia come esempio e punto di riferimento per altre Regioni che per gli stessi enti veneti: in una situazione ancora frammentaria e in divenire, la comprensione e lo studio del fenomeno può costituire un valido elemento di autoanalisi.

Autoanalisi che, nel modello di governance veneta, è un processo già in essere: la Regione si caratterizza per una forte presenza nei confronti dei singoli territori. Dai road tour per la stesura dei piani strategici, al lavoro dell’Osservatorio del Turismo Regionale Federato (OTRF), quello veneto si configura come un sistema di governance tra i più evoluti del Paese – che con il passaggio alle Fondazioni evidenzia uno sforzo ulteriore di semplificazione e coesione.

 

Tre concetti chiave

Volendo racchiudere in tre concetti chiave il lavoro della Regione e i processi in essere, potremmo parlare sicuramente di Tourism Intelligence: in questo senso, il Veneto adotta un sistema all’avanguardia, in grado di integrare ancora più dati dell’Istat. Ma anche di Best Practice, un aspetto curato con grande attenzione.

 

Soprattutto, il concetto fondamentale alla base delle strategie di governance è quello di Destination Management: il Veneto ha compreso che il comparto turistico si rivela vincente se orchestrato a tutti i livelli attraverso una scrupolosa organizzazione sinergica.

 

Sostenibilità è futuro

Naturalmente, non mancano le sfide. Sarebbe impossibile parlare di turismo in Veneto senza tenere in considerazione il fenomeno dell’overtourism, in particolare per la città di Venezia. Una destinazione amatissima e fragile, delle cui specificità ambientali e strutturali è necessario tenere conto in ottica di sostenibilità e preservazione.

Non è più possibile immaginare il turismo come un settore slegato dai piani di sviluppo generali di un territorio. Nel contesto di una società liquida, in costante movimento, il turismo è inscindibile da una visione più ampia sulle scelte urbanistiche. I mezzi di trasporto, gli spazi, l’offerta per il tempo libero: il comparto entra in stretta relazione con la fruibilità e la vivibilità della destinazione, non solo per chi la visita ma anche per chi la abita, o per chi la sceglie per soggiorni più lunghi.

 

Sostenibilità e futuro, sostenibilità è futuro: anche nelle scelte di marketing territoriale.

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