ROMA – Nel cuore pulsante della Capitale, partito ieri da P.zza della Repubblica il corteo per i diritti e per l’amore libero senza limiti classistici e sistemici. “Oltre un milione di persone“, secondo la stima degli organizzatori, hanno partecipato al Roma Pride 2024, la parata per i diritti Lgbtqia+ che quest’anno compie 30 anni, circa 50mila le persone presenti per le forze dell’ordine.
Tra carri rosei, circa 40, scritte di denuncia e di echi che rimbombano la libertà di scegliere, slogan parodistici riguardanti le ultime affermazioni del Papa. Ad aprire il corteo e presenti vi era anche il sindaco Roberto Gualtieri, politici e personaggi dello spettacolo. Numeri così alti non si registrano cosi da molto tempo nelle manifestazioni; è evidente che la soppressione dei diritti individuali, della persona e le discriminazioni di genere, di sesso e razza non devono assolutamente esserci in una società fondata sul diritto, sul rispetto reciproco e sui valori universali dell’uomo.
Tuttavia nel panorama italiano e mondiale a cui assistiamo non può essere sottaciuto il ribaltamento dei valori etici e morali, sembra quasi che il diritto di manifestare la propria libera sessualità sia più importante dell’imminente e potenziale guerra atomica, o della quasi totale assenza della libertà di stampa, che oggi vede l’Italia al 46° posto nella classifica mondiale.
Ancora nel 2024 assistiamo al mare magnum che separa l’occidente con l’oriente, società del terzo mondo, ricchi e poveri, poteri forti che voglio instaurare il “Nuovo ordine mondiale”, pandemie e confusione di cosa sia veramente l’essere umano. Il capitalismo globale non vuole ordine, ma caos, dividi et impera, ecco perché promuovono certi movimenti più di altri. Vogliono una società sterile, malata e ignorante, facilmente manipolabile. Dunque è giusto manifestare per i propri diritti di qualsiasi genere, ma occorre chiederci e riflettere perché non si protesta così ardentemente per le cose più gravi?
Perché si manda giù facilmente il bolo delle guerre, delle migliaia di vite di donne, bambini e uomini, ma si protesta cosi massivamente per una società arcobaleno?
Treni colorati, slogan, social come vetrine per il sesso, facile vita e apparenza; è questo quello che conta nella vita? Ma soprattutto è ciò di cui ha bisogno una società sana?