Tesori d’Italia: la biblioteca malatestiana di Cesena

CESENA – La Biblioteca Malatestiana di Cesena è uno dei tesori culturali più preziosi d’Italia e rappresenta una testimonianza eccezionale della tradizione bibliotecaria del Rinascimento. Fondata nel XV secolo, è la prima biblioteca civica europea e l’unica biblioteca monastica umanistica ad essere rimasta integralmente conservata nell’edificio, negli arredi e nella dotazione libraria.

Le Origini e la Fondazione

La Biblioteca Malatestiana fu fondata su iniziativa di Malatesta Novello, signore di Cesena, e venne aperta al pubblico nel 1454. La sua costruzione, iniziata nel 1447 e completata sette anni dopo, fu affidata all’architetto Matteo Nuti, allievo del grande Leon Battista Alberti. La biblioteca fu concepita come parte di un progetto più ampio che comprendeva il convento dei Frati Francescani e la Chiesa di San Francesco.

Malatesta Novello desiderava creare un luogo di studio e cultura accessibile a tutti i cittadini, in linea con gli ideali umanistici dell’epoca. Per questo motivo, destinò alla biblioteca un ricco patrimonio librario, costituito da manoscritti e incunaboli, e la dotò di risorse economiche per garantirne il mantenimento e la fruizione pubblica.

L’Architettura e gli Interni

La Biblioteca Malatestiana è un capolavoro di architettura rinascimentale. La struttura è composta da una sala rettangolare suddivisa in tre navate da due file di colonne in pietra d’Istria. Il soffitto a volte, decorato con eleganti nervature in cotto, conferisce all’ambiente un aspetto di grande armonia e solennità.

Gli arredi interni, anch’essi originali del XV secolo, comprendono banchi di legno sui quali sono fissati i codici con catene metalliche, secondo la tradizione delle biblioteche medievali. Ogni banco è dotato di un leggio inclinato per facilitare la lettura e la consultazione dei volumi.

Il Patrimonio Librario

Il patrimonio librario della Malatestiana è di straordinario valore storico e culturale. La collezione originale comprende circa 340 codici manoscritti, prevalentemente in latino, greco e volgare. Tra questi, vi sono opere di teologia, filosofia, diritto, scienze e letteratura, che riflettono l’ampiezza degli interessi culturali dell’epoca umanistica.

Particolarmente significativi sono alcuni manoscritti miniati, che rappresentano veri e propri capolavori dell’arte libraria. La Biblioteca conserva anche numerosi incunaboli, ovvero i primi libri stampati con la tecnica della stampa a caratteri mobili, introdotta da Johannes Gutenberg.

Un Patrimonio dell’Umanità

Nel 2005, la Biblioteca Malatestiana è stata inserita dall’UNESCO nel Registro della Memoria del Mondo, un riconoscimento che ne attesta l’eccezionale valore universale. Questo prestigioso riconoscimento ha contribuito a consolidare la fama della Malatestiana come uno dei più importanti e meglio conservati esempi di biblioteca rinascimentale in Europa.

La Biblioteca Oggi

Oggi, la Biblioteca Malatestiana continua a svolgere la sua funzione di centro culturale e di studio. Oltre alla sezione antica, che conserva intatta la struttura e il patrimonio originale, la biblioteca è stata ampliata con nuove sezioni moderne che offrono servizi di prestito e consultazione di opere contemporanee.

La Malatestiana ospita inoltre un ricco programma di attività culturali, tra cui mostre, conferenze, presentazioni di libri e laboratori didattici. Questo impegno nel promuovere la cultura e il sapere riflette lo spirito originario della biblioteca, voluto da Malatesta Novello.

Conclusione

La Biblioteca Malatestiana di Cesena non è solo un luogo di conservazione del sapere, ma anche un simbolo della cultura umanistica e della diffusione della conoscenza. La sua storia, il suo patrimonio e la sua architettura la rendono un luogo unico, che merita di essere conosciuto e visitato. La Malatestiana è un esempio tangibile di come il passato possa dialogare con il presente, offrendo ispirazione e sapere alle generazioni future.

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