ROMA – “Siamo qui oggi per manifestare il nostro impegno, aderendo alla manifestazione organizzata dall’Unione camere penali italiane su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato tema delle condizioni in cui versa attualmente la popolazione carceraria”. Con questo incipit l’avvocato Gaetano Scalise, presidente della Camera penale di Roma, ha dato il via alla maratona oratoria che si è svolta giovedì 4 luglio in via del Pigneto. “la Camera penale di Roma – ha aggiunto Scalise – si è sempre battuta per rendere meno mortificante il percorso detentivo, restituendo alla pena la funzione rieducativa della pena”.
In oltre quattro ore si sono avvicendati sul palco avvocati, magistrati, parlamentari. Un minuto di silenzio è stato osservato, su invito di Irma Conti, avvocata penalista e membro del Collegio del Garante nazionale diritti delle persone private della libertà, per ricordare le oltre cinquanta persone detenute che nel 2024 si sono tolte la vita. Secondo l’Unione delle Camere penali, manca un programma di serie riforme strutturali e di ripensamento dell’intera esecuzione penale e la politica sarebbe indifferente di fronte al dramma del sovraffollamento ed alla tragedia dei fenomeni suicidari. Di qui l’iniziativa delle maratone oratorie organizzate dalle singole camere penali sui rispettivi territori, che si concluderà con una manifestazione nazionale a Roma, in piazza Santi Apostoli, in data 11 luglio 2024 dalle ore 14,30.
L’intervento del Garante Anastasìa
Nel corso della maratona romana sono intervenuti numerosi avvocati penalisti, politici, magistrati, esponenti dell’associazionismo impegnato nelle carceri italiane. Nel corso del suo intervento, Garante Anastasìa ha ricordato la mobilitazione dei Garanti territoriali iniziata da mesi a causa dei suicidi in carcere, supportata anche dalla Camera penale di Roma che ha supportato l’iniziativa davanti a Regina Coeli, istituto con il tragico record di suicidi negli ultimi quattro anni.
“Non c’è più tempo – ha detto Anastasìa-, ma il governo sembra non accorgersene. Il decreto recente è, nella migliore delle ipotesi, inutile e non risponde ai problemi di sovraffollamento, che ci ha portato a essere condannati dalla Corte europea dei diritti umani dieci anni fa, né alla tragedia dei suicidi, mai così tanti come nei primi sei mesi di quest’anno. Dobbiamo reagire e non perdere la speranza, per le sessantunomila persone dietro le sbarre. Abbiamo quindicimila detenuti in più rispetto ai posti regolamentari. A Regina Coeli, le stanze di socialità e di scuola sono diventate stanze di pernottamento senza servizi adeguati”.
“La soluzione – ha proseguito il Garante del Lazio – è scritta nella Costituzione, all’articolo 79: amnistia e indulto. Se quattordicimila detenuti con meno di due anni di pena residua fossero liberati, non avremmo sovraffollamento né condizioni di vita e lavoro inaccettabili. È una battaglia condivisa anche dal personale carcerario, che vive turni insostenibili di ventiquattro ore. Dobbiamo dire la verità e spingere per soluzioni reali, come il numero chiuso, per evitare che persone anziane o con pene brevi entrino in carcere inutilmente. Non c’è più tempo – ha concluso Anastasìa -, dobbiamo continuare a lottare e chiedere risposte concrete a chi ha responsabilità istituzionali.”
L’intervento dell’onorevole Giachetti.
Tra gli altri sono intervenuti, oltre ad Anastasìa e la sopra citata avvocata Irma Conti: la Garante di Roma Capitale, Valentina Calderone; il deputato Roberto Giachetti; l’avvocato Nicolas Balzano, presidente della camera penale di Torre Annunziata; la senatrice Ilaria Cucchi, fondatrice e presidente dell’Associazione Stefano Cucchi Onlus; l’avvocata Maria Brucale, componente del direttivo di “Nessuno Tocchi Caino”, Marco Patarnello, magistrato di sorveglianza del Tribunale di Roma; Rita Bernardini, coordinatrice della Presidenza del Partito Radicale nonviolento, transnazionale e transpartito; il senatore Walter Verini, responsabile nazionale del dipartimento giustizia del Pd.