ROMA – La Ville Lumiere, in tutta la sua imponenza, la sua cultura, il suo splendore nonostante la pioggia. E poi emozioni, tante, fino all’ultimo secondo di una celebrazione impegnativa ma piena di sorprese. Parigi voleva regalarsi al mondo, mostrando tutte le sue bellezze, i suoi monumenti, le sue caratteristiche, la sua cultura, trasformando i protagonisti delle Olimpiadi, gli atleti, in spettatori. E per farlo ha rivoluzionato il primo atto di una Olimpiade, ovvero la Cerimonia. Allo stadio gli organizzatori hanno preferito la città, hanno scelto di celebrare l’apertura dei Giochi, giunti alla 33esima edizione, tra la gente, scegliendo una sfilata sulla Senna piuttosto che la pista d’atletica di uno stadio. Hanno preferito far sfilare i 10.500 atleti su circa 90 imbarcazioni, accarezzando arte, monumenti e bellezze di Parigi, partendo dal tricolore francese che ha colorato il Pont d’Austerlitz, facendo viaggiare per 6 chilometri le imbarcazioni, le prime lo hanno fatto sotto una pioggerellina poi diventata pioggia incessante per le successive. Ma l’acqua venuta giù non ha stravolto il programma, non ha nascosto la Grandeur celebrata da Parigi e dalla Francia e non ha spento la fiaccola olimpica portata nell’ultimo tratto da un tedoforo misterioso per gran parte del percorso. (www.dire.it)