Raid ucraino su Kursk causa 5 morti. Putin: “Kiev ci provoca”

ROMA – Continua per il secondo giorno l’attacco avviato ieri dall’esercito ucraino sulla regione russa di Kursk, e per questo il presidente Vladimir Putin ha convocato una riunione d’urgenza con il ministero della Difesa Andrey Belousov, il direttore del Servizio di sicurezza federale (Fsb) Alexander Bortnikov e Sergey Shoigu, direttore del Consiglio di sicurezza, come informa l’agenzia di stampa russa Tass.

Il presidente ha già intrapreso azioni “per assistere la popolazione”: dopo aver incontrato Alexey Smirnov, il governatore facente funzione della regione di Kursk, ha affidato al primo vice primo ministro Denis Manturov la supervisione delle operazioni di assistenza ai cittadini, di cui si occuperanno varie agenzie governative.

“UNA PROVOCAZIONE SU LARGA SCALA”

Il regime di Kiev ha intrapreso un’altra provocazione su larga scala, sparando indiscriminatamente con varie tipologie di armi, tra cui missili, contro edifici civili, case residenziali e ambulanze” ha detto Putin nel corso di un precedente vertice con il governo presso la sua residenza a Novo-Ogaryovo, poco fuori Mosca.

Le autorità russe denunciano che da ieri la regione al confine con l’Ucraina, e in particolare con l’oblast di Sumy, è stata soggetta a “bombardamenti e attacchi con droni”. Secondo il ministero della Salute russo cinque residenti sono rimasti uccisi e 24 feriti, tra cui sei bambini. Sul terreno, da Mosca fanno sapere che le forze al confine hanno respinto il tentativo di truppe ucraine di penetrare oltre la linea di frontiera: oltre 260 i soldati ucraini “neutralizzati”, insieme a 50 veicoli da combattimento.

GLI ATTACCHI RUSSI IN UCRAINA

Intanto, all’896 giorno dall’inizio della guerra in Ucraina, si continuano a registrare attacchi russi: 13 le regioni interessate secondo l’ultimo aggiornamento delle autorità di Kiev, con tre morti e 14 feriti nelle ultime 24 ore. Oggi il presidente Volodymyr Zelensky ha approvato l’estensione della legge marziale e il “periodo di mobilitazione generale” per altri 90 giorni, fino al 9 novembre.

L’Ucraina avrà la meglio in questa guerra per la sopravvivenza e l’Ue resterà al fianco dell’Ucraina e del suo popolo per tutto il tempo necessario”, ha ribadito in un post di stamani su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. (www.dire.it)

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