Il gesto estremo delle dimissioni presentate dalla dottoressa vittima di un’aggressione avvenuta pochi giorni fa in provincia di Taranto, colmo di dignità e rabbia, deve aprire una riflessione a cui nessuno può sottrarsi. Perdere un professionista, lasciando campo libero ai violenti, è una sconfitta per l’intera sanità italiana” commentano Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute e Errica Telmo, segretario provinciale di Taranto. “L’indignazione non basta più. Nell’aprile del 2023 abbiamo pianto la morte della dottoressa Capovani, aggredita a Pisa da un paziente. Da allora le aggressioni sugli operatori non sono diminuite anzi, nonostante un inasprimento delle pene per chi commette atti di violenza sui sanitari, continuano progressivamente ad aumentare. In questo momento, questa è la cruda realtà, non si riesce ad assicurare la sicurezza dei professionisti, siano essi in servizio in ospedali o nelle strade sui mezzi dell’emergenza urgenza. Per questo riteniamo indifferibile un confronto, urgente e serrato, per confrontarsi con tutte le parti coinvolte. Trovare e mettere in atto gli strumenti utili a fermare questa assurda escalation e proteggere i professionisti deve essere dovere nazionale. Non vogliamo in nessun modo dover piangere altre vittime. Alla dottoressa aggredita a Maruggio va la nostra vicinanza e solidarietà e le chiediamo di tornare sui suoi passi. La sanità italiana ha bisogno di lei come di tutti gli operatori che quotidianamente prestano la loro generosa opera al servizio degli italiani” concludono i sindacalisti.