Oggi ricorre l’anniversario dell’attacco dell’11 settembre 2001, un evento che ha cambiato profondamente il mondo e la percezione globale della sicurezza. Abbiamo avuto il piacere di parlare con l’avvocato Francesco Mazza, esperto di diritto internazionale e questioni legate alla sicurezza, per riflettere sull’impatto legale e sociale di quell’evento.
Avv. Mazza, come descriverebbe l’impatto dell’11 settembre sul sistema giuridico internazionale?
“L’attacco dell’11 settembre ha avuto un effetto dirompente non solo sulla politica internazionale, ma anche sul diritto. Si è aperta una nuova era in cui la sicurezza è diventata prioritaria rispetto ad altre questioni come i diritti civili. La cosiddetta ‘guerra al terrore’, promossa dagli Stati Uniti e dai loro alleati, ha portato alla creazione di leggi speciali per combattere il terrorismo. Abbiamo assistito all’introduzione del Patriot Act negli USA, che ha ampliato i poteri governativi in tema di sorveglianza e intercettazioni. Questo ha posto grandi dilemmi in termini di bilanciamento tra sicurezza e libertà individuali.”
Quali sono stati gli effetti sugli equilibri geopolitici?
“Dal punto di vista geopolitico, l’11 settembre ha innescato una serie di interventi militari, in primis in Afghanistan, e successivamente in Iraq. Questo ha ridefinito gli equilibri di potere in Medio Oriente e ha avuto ripercussioni fino ai giorni nostri. Pensiamo, per esempio, alla crescita dell’instabilità in quell’area, che ha alimentato ulteriori conflitti e il fenomeno migratorio verso l’Europa. A livello globale, l’11 settembre ha creato un precedente per interventi militari basati sul concetto di prevenzione, giustificati dalla lotta al terrorismo.”
Ci sono stati cambiamenti significativi anche nel sistema legale europeo?
“Assolutamente sì. Anche l’Europa ha risposto con nuove misure antiterrorismo. Nel corso degli anni, sono stati introdotti vari pacchetti legislativi per monitorare i sospetti terroristi, migliorare la cooperazione tra le agenzie di intelligence e rafforzare i controlli sui finanziamenti alle organizzazioni terroristiche. Tuttavia, come spesso accade, la difficoltà è mantenere l’equilibrio tra la sicurezza e il rispetto dei diritti umani. In Europa, abbiamo visto un acceso dibattito su come queste leggi possano influenzare la privacy dei cittadini.”
Come valuta l’eredità dell’11 settembre dal punto di vista sociale e culturale?
“L’11 settembre ha segnato un cambiamento nella percezione della minaccia globale. Si è passati dalla paura di conflitti tra Stati a quella di attacchi perpetrati da gruppi estremisti o individui isolati. Questo ha generato un clima di sospetto, soprattutto nei confronti delle comunità musulmane, che purtroppo ha alimentato episodi di islamofobia e discriminazione. A livello culturale, il trauma collettivo ha plasmato l’immaginario pubblico, influenzando il cinema, la letteratura e persino la musica. La narrazione dell’11 settembre e della ‘guerra al terrore’ continua a permeare la società.”
A distanza di più di due decenni, qual è secondo lei la lezione più importante che dobbiamo trarre da quell’evento?
“La lezione principale è che, per quanto la sicurezza sia essenziale, non possiamo sacrificarla a scapito dei diritti fondamentali. L’equilibrio tra la protezione dei cittadini e il rispetto delle libertà civili è fragile e deve essere preservato con attenzione. Inoltre, l’11 settembre ci ricorda quanto sia importante il dialogo interculturale e la cooperazione internazionale per affrontare minacce comuni come il terrorismo. La risposta non può essere solo militare o legale; deve includere anche un impegno a lungo termine per costruire società più inclusive e resilienti.”
L’intervista con l’avvocato Mazza ci offre una prospettiva approfondita su come l’11 settembre abbia plasmato il mondo sotto vari aspetti. La ricorrenza di questo tragico evento ci invita a riflettere non solo sui cambiamenti avvenuti nel passato, ma anche sulle sfide che ci attendono per il futuro.