Contrasto alla droga, aumentano del 16,6% i sequestri nel 2023

Roma  -Le Forze di polizia hanno sequestrato 88 tonnellate di stupefacenti in Italia nel 2023, il 17% (16,61%) in più rispetto al 2022. In aumento, del 6% (5,97%), anche le operazioni antidroga condotte l’anno scorso dalle Forze di polizia sul territorio nazionale: sono state 20.489 rispetto alle 19.335 del 2022, concentrate soprattutto nel Nord Italia (43,83%), con 27.674 persone complessivamente segnalate (+2,84% rispetto al 2022) delle quali 17.928 arrestate. Risultati frutto dell’azione di contrasto capillare e sempre più incisiva delle Forze di polizia fondata anche sulla stretta cooperazione con le Forze di Polizia degli altri Paesi.

Il quadro emerge dalla relazione annuale 2024 della Direzione centrale per i Servizi antidroga (Dcsa), organismo interforze che opera nell’ambito del dipartimento della Pubblica Sicurezza. Il documento esamina l’andamento del traffico, nazionale e globale, di stupefacenti e la corrispettiva azione di contrasto nel 2023 sulla base dei dati forniti dalle Forze di polizia italiane ed estere e con il contributo delle organizzazioni e agenzie internazionali impegnate nel contrasto al fenomeno.

In particolare, nella parte prima esamina le principali sostanze e per ciascuna illustra sinteticamente l’attività di contrasto seguendo le rotte del narcotraffico dai Paesi produttori alle piazze di spaccio, mentre nella parte seconda vengono analizzati i risultati della lotta al traffico di droga condotta dalle Forze di polizia italiane a livello nazionale.

Tra gli stupefacenti sequestrati in Italia l’anno scorso spiccano per aumento percentuale rispetto al 2022 l’hashish (+81,99%), la marijuana (+21,81%) e le droghe sintetiche (sia in dosi, +82,60%, che in polvere, +32,21%), mentre risultano in calo, in particolare, i sequestri di cocaina (-24,59%) ed eroina (-52,67%), a fronte di uno scenario globale nell’ambito del quale la cannabis risulta la sostanza più consumata al mondo, l’eroina risulta in flessione mentre crescono le droghe sintetiche, anche a causa dei canali di vendita più accessibili tra i quali il web.

In generale il mercato degli stupefacenti appare sempre più ampio e complesso, non solo per il proliferare di nuove sostanze psicoattive ma per le relazioni sempre più articolate tra organizzazioni criminali, su tutte la ‘ndrangheta per capacità pervasiva e di espansione. In questo quadro, cresce l’impiego da parte della criminalità di tecnologie crittografiche per organizzare i traffici, e il controllo della movimentazione dei container negli hub portuali, tutti fattori attentamente monitorati dalle Forze di polizia per affinare costantemente le strategie di contrasto al narcotraffico.

La relazione mette anche in luce a livello globale la correlazione tra i danni prodotti dal traffico e dal consumo di droghe con l’instabilità sociale, in termini sia di ulteriore destabilizzazione di contesti già fragili, soprattutto in alcuni Paesi di produzione e/o transito, sia dell’aumento di comportamenti violenti dovuto agli effetti psicoattivi delle droghe sintetiche. Emerge dal documento anche il rischio per l’ambiente legato alla coltivazione di droghe naturali in aree sempre più ampie del pianeta, con conseguente deforestazione, sfruttamento del suolo e inquinamento.

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