Italia o Esperia, editoriale di Gian Luca Orlandi

“Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! .
Rileggendo negli ultimi giorni questa magnifica citazione della Divina Commedia mi è salita una curiosità riguardo l’origine del nome ” Italia ” e una rapida ricerca mi ha illuminato su qualcosa penso sconosciuto a molti ( a me sicuramente..).
” Il nome deriva dal vocabolo Italói, termine con il quale i greci designavano i Vituli (o Viteli), una popolazione che abitava nella punta estrema della nostra penisola, la regione a sud dell’odierna Catanzaro, i quali adoravano il simulacro di un vitello (vitulus, in latino)….( fonte Focus ) “
Nei secoli a venire poi il nome Italia sarà sempre più usato per indicare tutta la penisola..
Interessante però era anche l’altro nome con cui i greci indicavano la terra d’occidente rispetto alla Grecia , ” Esperia ” nome derivante dalla posizione a occidente che coincideva con la direzione indicata dalla Stella della Speranza ( nome con il quale viene indicata spesso la ” Santa Vergine Immacolata ..)
Poi arrivò Roma che per 800 anni diventò il centro della civiltà, la signora dei popoli e delle nazioni ( ” La donna di province ” ) , e gli italòi divennero un faro di civiltà che ancora oggi , anche se con luce sbiadita , illumina la nostra identità e la Storia .
Quando Dante scrisse la Divina Commedia erano passati ormai molti secoli dalla caduta di Roma e l’Italia e gli italiani erano ormai preda dei conquistatori ( ” serva Italia ” ) , il Sommo Poeta con questi versi eterni esternava un grido di dolore per questa civiltà in declino , priva di guide capaci ed illuminate ( ” nave sanza nocchiero in gran tempesta ” ) , terra finita nel ” bordello ” dove “alberga il dolore” .
Ma dopo 800 anni quella descritta da Dante è ancora una società in declino , anzi nella parte terminale di quella parabola che ci ha riportati ad essere adoratori del vitello , del vitello d’oro , gli Italòi..siamo caduti nella trappola delle ideologie e non abbiamo le capacità , nè la volontà di uscirne.
” L’ideologia è una visione precostituita del mondo , è la lente che mistifica la realtà, riducendola contro ogni evidenza alla sua visione preconcetta ……l’ideologia produce una visione manichea , che adultera la realtà presentando come buoni quanti condividono la sua prospettiva e come cattivi tutti gli altri ….. l’ideologia teme gli uomini liberi , sapendo bene che sono loro la vera minaccia di ogni sistema totalitario …..
Ma questo , come tutto quello che è contro la verità e il bene , é contro Dio…
L’ambiente delle ideologie di ogni colore , infatti , è l’ateismo……L’ideologia per imporsi deve negare la verità, l’affermazione diabolica di Nietzsche ” Non esiste la verità, ma solo le interpretazioni ” pretende di convincerci che possiamo avere solo delle opinioni e la sola certezza che la verità non esiste…..
….Ma se la verità non esiste , nulla ha senso , perché la verità è il nucleo intorno al quale si costruisce il senso della vita . Senza la verità precipitano nell’indifferentismo , che non si apre alla verità, ma alla dittatura del ” politicamente corretto ” , che è la più subdola delle ideologie. ( cit. L’Inganno delle Ideologie , Padre Giacobbe Elia ) “
E il vitello d’oro che oggi viene adorato è ” la libertà ” , in nome di essa si è perso il senso dello spirito critico, il discernimento che in ogni coscenza dovrebbe albergare e soprattutto si sono negate le verità più elementari, ma la verità viene prima della libertà , non si può essere liberi se si è schiavi della menzogna.
Oggi siamo sempre più alla deriva nella tempesta più feroce senza nocchiero , senza guide , siamo sempre più schiavi di chi , consapevole della nostra capacità di produrre la bellezza in ogni sua forma, ci vuole sempre più servi dandoci l’illusione della libertà di pensiero e di parola ….
Per trovare la forza di ribellarci dobbiamo decidere chi siamo , se adoratori del vitello d’oro, gli Italòi o uomini di Esperia , che seguono la Stella della Speranza , ” colei che
l’ umana natura nobilitasti sì , che ‘l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.. “
Di fronte all’incertezza e alla disperazione della solitudine , il cristiano trova ogni risposta ad ogni domanda nella Speranza che nella Verità trova la consolazione
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