Roma – Una ordinanza del Tribunale civile di Roma sezione Sedicesima di cui alla procedura Rg. 34800/2024, ha di fatto sospeso per ordine del Giudice dott. Maurizio Manzi, tutti i vertici del Grande Oriente d’Italia.
Il provvedimento ordinatorio accoglie il ricorso presentato da alcuni esponenti del Goi relativamente alle elezioni del Gran Maestro, avvenute nello scorso mese di Aprile. La magistratura ordinaria che per la prima volta entra negli atti interni della istituzione iniziatica, ha reso inefficace la pronuncia della Commissione interna del Goi rispetto al parere espresso su determinate schede votate e poste in contestazione ed assegnate alla lista Seminario. A ciò si aggiunge la sospensione dell’atto di proclamazione del Nuovo G.M. Tonino Seminario avvenuta in Rimini nella G.L. Annuale. così come tutta la giunta eletta.
Da oggi dunque si torna indietro ed a riprendere le redini del Goi è Stefano Bisi che sarà il G.M. in regime proprogatio fino alla definizione della vicenda, i cui tempi non appaiono certo brevi. Ora sicuramente il Goi presenterà ricorso rispetto a questa ordinanza, che non costituisce per l’appunto una sentenza definitiva, bensì è un provvedimento di natura cautelare di natura transitoria. L’elezione di Seminario è relativa al quinquennio 2024-2029 che si preannuncia però tuttaltro che sereno per via di queste vicende che segnano la storia del GOI di Palazzo Giustiniani.
L’elezione del nuovo G.M. si sarebbe infatti giocata sul filo del rasoio, e proprio l’interpretazione di determinate schede contestate, attribuite alla lista Seminario avrebbe penalizzato il concorrente Leo Taroni. Figura di spicco del Goi, dato per vincente anche dai media nazionali in un primo momento. Salvo poi, in relazione alle verifiche della commissione, si è andati in G.L. con la proclamazione di Tonino Seminario. Evento, quello di Rimini durante il quale non sono mancate tensioni e laddove era parso ben chiaro che la vicenda non fosse finità lì.
Taroni, infatti, aveva annunciato sin da subito ricorso rispetto all’interpretazione della Commissione sui voti contestati e che di fatto hanno costituito l’ago della bilancia. Ora le schede, i verbali, i risultati, e tutti gli allegati saranno ancora oggetto di valutazione della magistratura ordinaria, che dovrà al termine del procedimento pronunciarsi con una sentenza conclusiva. Intanto tra appelli e questioni giudiziarie, Bisi torna al suo posto dopo i suoi trascorsi dieci anni di mandato.