“Il dolore può anche piegare, ma non spezzare chi trova dentro di sé la forza per rinascere”
Suona come un bell’aforisma la dedica che Ferri Spandri, autrice del libro autobiografico “Il cuore non ha le rughe”, ha scritto per me, invitandomi ad una lettura attenta. Ma pagina dopo pagina, ho capito che questa dedica non era indirizzata a propriamente a me, ma a tutte quelle donne che stanno vivendo un periodo buio della loro vita con un amore impossibile, uno dolore che è più simile alla disperazione. Dunque, bisogna leggere queste parole più come monito verso la propria persona e un’esortazione alla speranza per affrontare qualunque difficoltà, specialmente quando si parla di amore e di sentimenti complessi e contrastanti.
Il cuore non ha rughe perché non invecchia mai: è il muscolo più forte del nostro corpo, il più audace e caparbio che possiamo avere. Ma è anche la parte più fragile di noi stessi, il luogo in cui sono racchiusi tutti i nostri segreti, le nostre paure, i nostri dolori più profondi. Quanti amori o quante persone, che sembrano a noi vicine, possono piegarci, sottometterci, farci soffrire enormemente? E questa sofferenza può sembrarci l’inizio di un tunnel da cui ci sembra impossibile uscire: un mondo chiuso, soffocante e senza speranza.
Eppure l’autrice racconta attraverso il suo libro – una vera e propria confessione a cuore aperto – che è da lì che bisogna ripartire, proprio laddove tutto sembra perduto e disperato, come un terreno arido da cui non può più germogliare un fiore. Nulla è davvero perduto. Finché abbiamo sangue nelle vene e forza nello spirito c’è ancora speranza. Possiamo ancora risollevarci, rimettere insieme i frammenti del nostro cuore e ricominciare a vivere, ricominciare ad amare. In fondo, non è mai troppo tardi per essere ancora felici.
È questa la lezione più bella e spontanea de “Il cuore non ha le rughe”, un libro che racchiude grandi verità, un grande esempio di coraggio, grandi lezioni di vita, nonostante sia colmo di esperienze dolorose. La sofferenza che racconta l’autrice Ferri Spandri non vuole essere fine a sé stessa, ma intende porsi come una mano tesa verso tutte quelle donne che stanno attraversando un momento disperato della loro vita a causa di un uomo. È rivolto specialmente a tutte quelle donne che si lasciano trasportare da un amore malsano, fondato non sul rispetto ma sulla gelosia, la violenza, gli abusi, la menzogna. Qualsiasi donna dovesse ritrovarsi invischiata in una relazione del genere, deve essere cosciente che questo non è amore, non è affetto, non è rispetto. E deve allontanarsi prima che sia troppo tardi.
L’autrice Ferri Spandri si racconta attraverso la figura di Lotti, una giovane donna che si innamora perdutamente di un ragazzo, Ramon, con il quale ha da subito una forte intesa, soprattutto sessuale. I due sembrano innamorati persi e uniti da un forte desiderio reciproco. In lui abita un senso di possessione morbosa, di dominio e di potenza che lo rende forte e sicuro di sé e delle sue azioni; lei è invece convinta che quella forza dominante sia l’amore folle che provano l’uno per l’altra, e si sente protetta. Col tempo capirà che quella forza, quella follia non è amore ma prepotenza, sopraffazione, prevaricazione, violenza.
I due ragazzi avranno un matrimonio e quattro figli, intervallati da momenti di alti e bassi, apparentemente come molte coppie che vivono una normale routine coniugale. Ma quanto può essere fragile e arbitraria la normalità per alcune persone? Per Lotti e Ramon quei “bassi” saranno davvero vertiginosi, caratterizzati da forte tensione, angoscia e paura. A farne le spese è Lotti, costretta a subire menzogne, tradimenti, violenza fisica e mentale, non solo da parte di lui ma della sua intera famiglia, che non accetta la sua presenza nella loro vita e fa di tutto per demolirla e allontanarla. Forse il comportamento disfunzionale della famiglia di Ramon può in parte spiegare alcuni suoi atteggiamenti, ma non può giustificarli. È questa un’altra grande lezione che si evince dal libro di Ferri Spandri e dalla sua esperienza personale: la violenza non può mai essere giustificata.
Ogni essere umano dotato di libero arbitrio può decidere cosa fare di sé stesso e della propria vita, come comportarsi in relazione agli altri. Non c’è un destino già segnato, abbiamo la possibilità di scegliere. E così Ramon decide di non cambiare, di restare fedele alla sua indole perversa e vigliacca, ma Lotti no. Dopo aver toccato il fondo e aver sentito il dolore delle percosse, il sapore del sangue, il bruciore delle ferite e della sua anima annientata – lei, quella ragazza vivace e un po’ ribelle che sembrava avere in pugno l’universo, le scelte e le possibilità migliori per la sua vita, prima di conoscere Ramon – finalmente trova il coraggio di dire “basta”: lo fa per il bene dei suoi figli, ma solo guardando dentro di sé trova la forza e il coraggio di rialzarsi.
Lotti decide finalmente di allontanarsi da colui che le aveva procurato così tante sofferenze, e non appena si chiude quella porta oscura e dolorosa si apre un nuovo capitolo della sua vita. Una nuova speranza, che dà speranza anche a tutte quelle donne che in ogni parte del mondo e della storia si sentono prigioniere di un uomo, di un amore malato e senza rispetto, che priva della felicità e della dignità della persona.
Molte donne provano vergogna nell’essere cadute tanto in basso, nel non essersi accorte di essere divenute vittime di una relazione tossica. Proprio come è accaduto a Lotti. Ma non sono loro che dovrebbero vergognarsi, bensì chi è capace di infliggere tanto male. Soprattutto – e questa è la lezione più importante – non bisogna mai arrendersi: finché c’è vita si può ancora lottare, si può ancora azzerare tutto e ricominciare. Ricominciare anche ad amarsi e ad amare.
“Il suo cuore, nonostante le lacerazioni, nonostante fosse stato fatto a pezzi, martoriato, usato, spezzato dal dolore, ridotto in brandelli, il suo cuore avrebbe avuto un altro amore, ne era certa. Qualcuno l’avrebbe voluta con i suoi bellissimi difetti e i suoi noiosi pregi perché il cuore è sempre lì, nonostante gli anni è sempre pronto […] quel cuore non invecchia mai”.
Così si chiude il libro “Il cuore non ha le rughe” di Ferri Spandri: con la speranza. Quella forza che ci spinge a non arrenderci, a trovare il coraggio dentro noi stessi per non lasciarci sopraffare dal dolore. Ci vogliono anche consapevolezza e determinazione: la capacità di guardare le cose per quello che sono davvero, per riuscire a sradicare convinzioni, abitudini e sentimenti difettosi e finalmente allontanarsi dall’uomo che tutto ciò ha provocato. Solo in questo modo una donna, benché calpestata, schiacciata e annientata da mille violenze, può rinascere dalle proprie ferite e ricominciare a vivere.
Autore: Ferri Spandri
Editore: Youcanprint
Anno di edizione: 2023
Pagine: 93
Prezzo: 9,99 Euro
Il libro è acquistabile su Amazon, o preordinandolo in tutte le librerie.