ROMA– Due enti che da sempre guardano e amano le montagne. In occasione della Giornata internazionale della montagna, il Club alpino italiano e la Società geografica italiana organizzano il convegno “Con i piedi per terra, con le mani al cielo”. L’appuntamento è mercoledì 11 dicembre alle 11 al Palazzetto Mattei in Villa Celimontana, in via della Navicella 12, a Roma. All’appuntamento saranno presenti il presidente della Società geografica italiana, Claudio Cerreti, e il presidente generale del Cai, Antonio Montani. La giornata si inserisce nel solco del tema individuato dalla Fao-Mountain Partnership “Soluzioni per la montagna per un futuro sostenibile: innovazione, adattamento, giovani e non solo”. Uno sguardo in avanti sul presente e sul futuro della montagna, che deve passare necessariamente dalle giovani generazioni.
CERRETI E MONTANI: “STORIA CAI E SGI INTRECCIATA DA 150 ANNI”
Il presidente della Società geografica italiana Cerreti spiega: “La storia della nostra Società, quasi coetanea del Cai, e quella del Cai sono intrecciate fin dalle rispettive origini, quando personaggi di grande rilievo furono fondatori e animatori dell’uno e dell’altra. Una collaborazione che va avanti da oltre un secolo e mezzo e che contiamo di aggiornare e rafforzare. Evidenti sono gli interessi che condividiamo e che possiamo promuovere insieme, a vantaggio di una maggiore e migliore consapevolezza collettiva dell’ambiente e del territorio”. “La ritrovata collaborazione con la Società geografica italiana, che festeggiamo in occasione nella Giornata della montagna, vuole essere un momento di avvio di progetti comuni per conoscere e proporre strategie per lo sviluppo e la conservazione degli ambienti montani” dice il presidente del Cai Montani.
IL PROGRAMMA: TURISMO LENTO E 70 ANNI DEL K2 “ITALIANO”
Dopo i saluti istituzionali alle 11, i temi trattati nella prima fase del convegno, dalle 11.15, saranno molteplici: la valorizzazione delle aree interne, attraverso il turismo lento, la rigenerazione territoriale attraverso i cammini e una nuova narrazione delle montagne. In particolare, gli interventi di Sara Carallo e Francesca Impei della Società geografica italiana, con “Le vie della transumanza nel Lazio: ipotesi ed esperienze di valorizzazione del territorio attraverso il turismo lento”, il fondatore di FederTrek Paolo Piacentini con “Cammini e rigenerazione territoriale” e Mauro Pascolini dell’Università di Udine, con “Montagna, montagne: tracce e percorsi per nuove narrazioni”.
Dalle 14.30 si parlerà dei 70 anni della spedizione italiana, che per prima raggiunse la vetta del K2, sono al centro della seconda sessione prevista nel pomeriggio. A parlare della seconda montagna più alta della terra, il giornalista e scrittore Stefano Ardito e lo storico Andrea Zannini. Ardito è l’autore del volume “K2. La montagna del mito” (Solferino). Zannini ha scritto “Controstoria dell’alpinismo” (edito da Laterza in collaborazione con il Cai). Infine, sarà presentata la mostra “Senza posa. Italia K2 di Mario Fantin. Racconto di un’impresa”, da parte del curatore Mauro Bartoli, della nuova edizione del diario “Mario Fantin. K2 sogno vissuto” edito dalla Cai Edizioni e della serie podcast sul racconto della spedizione del 1954. Alle 17.45, l’incontro “Ai confini del mondo, dalla Groenlandia alla Patagonia”, con l’alpinista Matteo Della Bordella. Della Bordella è membro dei Ragni di Lecco e del Club alpino accademico italiano. E proprio la Patagonia sarà il teatro della spedizione (che comincerà il 30 gennaio 2025) dei sei selezionati e selezionate del Cai Eagle Team, guidati dall’alpinista lombardo.
Fonte: Agenzia Dire
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