Roma – Revisione immediata del Cbam, incremento delle risorse finanziarie – nazionali ed europee – e redazione di un piano di ampio respiro per la Chimica. Sono alcuni dei punti analizzati durante il tavolo sulla Chimica che si è tenuto al Mimit con l’obiettivo di riaffermare la centralità di questo settore e sostenerlo nella transizione verso la neutralità climatica e la riconversione dei processi produttivi, mantenendo un alto livello di competitività.
All’incontro, presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, con il viceministro Valentino Valentini, hanno partecipato anche i rappresentanti del ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Federchimica, Unionchimica, associazioni datoriali e organizzazioni sindacali.
La riunione è stata l’occasione per il punto sulla politica industriale per il settore, sia in ambito nazionale sia europeo, in linea con le indicazioni del libro verde “Made in Italy 2030”, ora sottoposto a consultazione pubblica.
“Occorre adottare misure che permettano alle nostre imprese di competere ad armi par con i competitor di Paesi extra-UE. Vogliamo portare avanti una politica industriale realista e pragmatica, sia in sede nazionale sia a livello europeo, per affrontare in maniera adeguata le sfide che abbiamo davanti”, ha affermato Urso che ha poi affrontato il tema della verifica dell’efficacia del Cbam, il meccanismo di aggiustamento carbone alla frontiera, e “la sua necessaria correzione, prima che ne termini a fine 2025 il periodo transitorio”.
“Siamo in contatto con alcuni Paesi europei per la redazione di un non paper sulle industrie energivore e quindi anche sulla chimica, per chiedere alla Commissione europea di anticipare le due fasi di revisione del meccanismo che sono già previste al 2026 e al 2028″, ha proseguito.
Il Ministro ha quindi ribadito di essere al lavoro per intervenire su quattro aree: agire per semplificare in maniera importante l’onere burocratico che oggi si associa al Cbam; valutare l’estensione del campo di applicazione ai prodotti a valle a quelli oggi soggetti al Cbam; modificare lo strumento per arginare i rischi di elusione delle regole, in particolare in relazione alle importazioni; assicurare alle imprese europee (operanti nei settori soggetti al Cbam) l’equa competizione sia su mercato dell’Unione che sui mercati esteri, sostenendo gli esportatori europei che operano su mercati non soggetti a regole similari a quelle del nostro Ets e Cbam, e riducendo in tal modo i rischi di delocalizzazione.
Durante il tavolo, Urso ha annunciato la convocazione di due tavoli tecnici riguardanti Versalis, la società chimica del Gruppo Eni, il primo incontro si terrà l’11 dicembre e sarà dedicato al progetto di Brindisi: insieme all’azienda e ai sindacati, saranno presenti anche i rappresentanti della Regione Puglia. Il secondo tavolo, previsto per il 13 dicembre, si concentrerà sulla situazione dei siti produttivi siciliani e di tutta la filiera, inclusi quelli dell’Emilia-Romagna: saranno presenti i rappresentanti della Regione Siciliana e della Regione Emilia-Romagna