Negli ultimi tempi, i ritardi e le inefficienze del sistema giudiziario sono stati oggetto di discussione a livello nazionale. Qual è la sua opinione sulla situazione attuale?
“La situazione della giustizia italiana è davvero critica – afferma l’Avv. Francesco Mazza del Foro di Crotone – I ritardi nei procedimenti sono ormai una costante e il sistema giuridico sembra essere al collasso. In primo luogo, va detto che il sistema soffre per una carenza cronica di personale, tanto giudicante quanto amministrativo. Ogni giorno ci troviamo di fronte a cause che languono nei tribunali per anni, con cittadini che aspettano invano una decisione su diritti fondamentali. Questo danneggia la credibilità della giustizia stessa. I tempi di attesa per ottenere una risposta in un processo sono insostenibili”.
C’è una grande preoccupazione riguardo alle disposizioni che entreranno in vigore nel 2025, che amplieranno le competenze dei tribunali. Qual è la sua opinione in merito?
“Ritengo che queste disposizioni siano troppo ambiziose, considerando la situazione attuale del sistema giudiziario. L’ampliamento delle competenze potrebbe solo peggiorare la situazione, creando un ulteriore sovraccarico per i tribunali, che già oggi faticano a gestire le cause in corso. In altre parole, aumentare le competenze dei tribunali senza intervenire contemporaneamente sulle risorse disponibili e sulle strutture rischia di essere un passo falso. A mio avviso, – sostiene l’Avv. Mazza – sarebbe più saggio prorogare l’entrata in vigore di queste disposizioni o eliminarle del tutto, almeno fino a quando non sarà effettuato un significativo potenziamento dell’organico e delle strutture”.
Uno degli altri temi spesso sollevati è la carenza di personale. Come si potrebbe intervenire su questo fronte?
“La carenza di personale è uno dei problemi principali. Non parliamo solo dei giudici, ma anche del personale amministrativo, che svolge un ruolo fondamentale nell’ordinamento dei procedimenti. Laddove mancano i numeri, i tribunali non possono operare con l’efficienza necessaria. È fondamentale intervenire per coprire le piante organiche, ma non basta. Occorre anche una revisione di queste piante in funzione dei flussi di lavoro. Ad esempio, alcuni distretti sono sovraccarichi, mentre in altre aree la carenza di personale è meno acuta. Dobbiamo ripensare a un’organizzazione del personale che tenga conto delle reali necessità dei singoli tribunali. Inoltre – dichiara l’Avv. Mazza – non possiamo più permetterci di allungare i tempi per l’immissione in ruolo dei nuovi magistrati. I processi di selezione devono essere snelliti, senza però abbassare gli standard qualitativi”.
In un sistema che ormai si sta digitalizzando, quali interventi urgenti sarebbero necessari per adeguare le strutture?
“La digitalizzazione del processo civile telematico è un passo fondamentale, ma spesso ci troviamo con strutture inadeguate per supportare questa trasformazione. Gli edifici giudiziari sono molti obsoleti e non sono progettati per rispondere alle esigenze del processo telematico. Questo non solo rallenta il lavoro quotidiano, ma crea anche difficoltà operative per il personale. Non dimentichiamo che la tecnologia è un alleato fondamentale, ma va affiancata da una formazione adeguata per tutti gli operatori del settore. Dobbiamo fare in modo che i magistrati e il personale amministrativo siano in grado di utilizzare correttamente i sistemi, per evitare errori che rallentano ulteriormente il processo”.
La riforma del rito è un altro tema che sta emergendo. Che cosa ne pensa dell’i
dea di tornare all’atto di citazione?
“Ritengo che la proposta di tornare all’atto di citazione sia un passo nella giusta direzione. La procedura attuale, con l’uso di atti intermedi e complessi, sta diventando sempre più macchinosa e poco efficiente. La semplificazione del rito e il ritorno all’atto di citazione potrebbero velocizzare le fasi iniziali del processo, riducendo i tempi di attesa per i cittadini e alleggerendo il carico di lavoro dei tribunali. È fondamentale – continua l’Avv. Mazza – che il processo sia snello e chiaro, altrimenti rischiamo di creare un sistema che, pur essendo teoricamente avanzato, rimane inadeguato nella pratica”.
Quali altre misure strutturali, a suo parere, sarebbero necessarie per migliorare l’efficienza
del sistema giudiziario?
“Oltre alla revisione delle piante organiche, all’adeguamento delle strutture e alla semplificazione del rito, un altro aspetto cruciale riguarda il monitoraggio costante della produttività. Ogni tribunale dovrebbe essere soggetto a una valutazione periodica, che non sia solo quantitativa, ma anche qualitativa. Monitorare i tempi di risposta, la gestione dei procedimenti, l’efficienza del personale e l’uso delle risorse è fondamentale per individuare dove si trovano le criticità e come intervenire in modo mirato. Solo con un monitoraggio efficace e continuo – sostiene l’Avv. Mazza – si può garantire che i diritti dei cittadini siano tutelati e che i procedimenti vengano portati avanti senza indugi”.
Infine, qual è la priorità assoluta per garantire la tutela dei diritti dei cittadini attraverso la giustizia?
“La priorità assoluta deve essere quella di ridurre i tempi di attesa per i cittadini, che sono la causa principale dell’inefficienza del sistema. Il diritto alla giustizia non può essere messo in discussione da ritardi e burocrazia. La tutela dei diritti fondamentali è il cuore del sistema giuridico e deve essere garantita in modo tempestivo. Se la giustizia non è rapida e accessibile, perde la sua efficacia – conclude l’Avv. Mazza – Solo attraverso un sistema più snello, efficiente e con maggiori risorse potremo sperare
di restituire ai cittadini la fiducia nelle istituzioni e nella giustizia”.
La ringraziamo per il suo tempo e per le sue preziose riflessioni.
“Grazie a voi per l’opportunità di parlare di un tema così importante. La giustizia è la base su cui si costruisce una società equa, e dobbiamo fare tutto il possibile per migliorare il sistema”.