Israele chiude uno degli ultimi ospedali di Gaza. Ma l’evacuazione è impossibile

ROMA – Le autorità israeliane hanno ordinato la chiusura e l’evacuazione dell’ospedale Kamal Adwan, uno degli ultimi ancora parzialmente operativi nel nord della Striscia di Gaza. Husam Abu Safiya, direttore dell’ospedale, ha descritto la situazione come disperata. “Attualmente abbiamo circa 400 civili all’interno dell’ospedale, compresi neonati nell’unità neonatale, le cui vite dipendono da ossigeno e incubatrici. Non possiamo evacuare questi pazienti in sicurezza senza assistenza, attrezzature e tempo”, ha dichiarato alla Reuters.

Il direttore ha sottolineato che la struttura opera sotto continui bombardamenti, con attacchi che avrebbero colpito anche i serbatoi di carburante, aumentando il rischio di esplosioni e vittime tra i civili rifugiati all’interno dell’ospedale.

 

Secondo il ministero della Salute di Gaza, i tre principali ospedali nel nord – incluso il Kamal Adwan – sono al limite delle loro capacità, operando in condizioni estreme e subendo attacchi ripetuti da parte delle forze israeliane. Le strutture sanitarie, già sovraffollate e prive di risorse essenziali, sono state bersagliate durante l’offensiva israeliana su Beit Lahiya, Beit Hanoun e Jabalia, iniziata a ottobre.

 

Fonti militari israeliane hanno affermato di aver fornito carburante e cibo all’ospedale venerdì scorso, oltre ad aver facilitato l’evacuazione di oltre 100 pazienti e operatori sanitari verso altre strutture nella Striscia di Gaza.

Fonte: Agenzia Dire

www.dire.it

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