Sorella maggiore di Loredana Berté, con la quale curiosamente condivide giorno e mese di nascita, donna tormentata, considerata in Italia tra le più intense e raffinate interpreti, è riconosciuta, insieme a Mina, come una delle voci più belle e significative che abbia espresso la musica italiana; vantò una lunga carriera artistica che ebbe inizio nel 1963, semplicemente come Mimì Berté. Il produttore discografico e autore Carlo Alberto Rossi la volle lanciare come ragazza yè-yè; tuttavia, il successo che trovò in questa veste, sebbene molto lusinghiero per una debuttante, durò ben poco, e dopo alcuni anni di oblio riapparve sulle scene, nel 1971, col nuovo pseudonimo di Mia Martini. Oltre la collina, il suo primo album (giudicato tra i migliori lavori mai realizzati da una donna), risultò per l’epoca piuttosto all’avanguardia, per arrangiamenti, tematiche e cantato. Successi come Piccolo uomo, Donna sola, Minuetto, Il guerriero, Inno, Al mondo, Che vuoi che sia.., Libera, Per amarti, la consacrarono tra le protagoniste assolute della musica italiana negli anni settanta, decennio nel quale raggiunse una grande popolarità nazionale e internazionale. Nel 1977 fu decisivo il sodalizio artistico e sentimentale col cantautore Ivano Fossati, il quale segnò per sempre il suo percorso umano e professionale, malgrado una relazione assai tormentata. Nel 1982 partecipò per la prima volta al Festival di Sanremo con E non finisce mica il cielo, sempre di Ivano Fossati. In quell’edizione i giornalisti istituirono appositamente per lei il Premio della Critica, oggi intitolato a suo nome. Nello stesso 1982 uscì un altro suo grande successo, di cui lei stessa scrisse il testo: Quante volte. La sua carriera e la sua vita privata furono segnate da una serie di maldicenze a sfondo superstizioso in seno allo stesso mondo dello spettacolo e addetti ai lavori che la ostacolarono ed emarginarono per diversi anni, portandola al ritiro dalle scene verso la metà degli anni ottanta. Grazie al suo talento interpretativo, la cantante tornò alla ribalta riaffermandosi con un consenso ancora maggiore: nel 1989 partecipa al Festival di Sanremo col brano Almeno tu nell’universo, che divenne un classico, restituendole una grossa popolarità. Negli anni novanta è ancora protagonista di altri grandi successi come La nevicata del ’56, Gli uomini non cambiano (presentati sempre a Sanremo) e Cu ‘mmè, duetto con Roberto Murolo che rilanciò la canzone napoletana. Morì a soli quarantasette anni in circostanze mai del tutto chiarite. Fu trovata priva di vita nella sua abitazione dopo almeno due giorni dal decesso. Nel corso della sua carriera, durata ben trentadue anni, ha interpretato brani in italiano, napoletano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, tedesco e greco. Con la sua voce dal timbro ben riconoscibile per potenza e impatto emotivo, cantò il meglio della canzone d’autore italiana ed internazionale, collaborando con alcuni tra i più grandi nomi del panorama musicale, non solo italiano. Per lei hanno scritto, tra gli altri, Biagio Antonacci, Loredana Bertè, Claudio Baglioni, Gianni Bella, Lucio Battisti, Dario Baldan Bembo, Dodi Battaglia, Giancarlo Bigazzi, Franco Califano, Mimmo Cavallo, Riccardo Cocciante, Giorgio Conte, Paolo Conte, Damiano Dattoli, Fabrizio De André, Francesco De Gregori, Fratelli La Bionda, Jimmy Fontana, Ivano Fossati, Enzo Gragnaniello, Bruno Lauzi, Mango, Amedeo Minghi, Mariella Nava, Mauro Pagani, Maurizio Piccoli, Mogol, Stefano Rosso, Enrico Ruggeri, Shel Shapiro, Umberto Tozzi, Antonello Venditti, Carla Vistarini. Nella sua carriera, durata trent’anni, ha partecipato 5 volte al Festival di Sanremo (1982, 1989, 1990, 1992, 1993), 5 volte alla Mostra Internazionale di Musica Leggera (1972, 1973, 1974, 1976, 1981) e 10 partecipazioni al Festivalbar (1972, 1973, 1974, 1975, 1976, 1978, 1979, 1981, 1989, 1990), ha venduto più di 10.000.000 di dischi in Italia e ha interpretato più di 350 brani
Mia Martini
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