perturbazioni

In meteorologia il termine ciclone indica una regione atmosferica in cui la pressione atmosferica è minore di quella delle regioni circostanti alla stessa altitudine (bassa pressione), tipicamente associata a cattivo tempo atmosferico (temporali, pioggia, vento). I cicloni, assieme ai loro fronti meteorologici, sono comunemente detti perturbazioni atmosferiche. In generale un’area di bassa pressione è individuabile e rappresentabile su una carta meteorologica, o con dei modelli Fisico Matematici: a livello del mare (quindi su una superficie ad altitudine costante) da isobare decrescenti verso il punto minimo, detto Centro del ciclone (o punto di minimo); su una superficie a pressione costante, da isoipse decrescenti verso il centro (vedi geopotenziale). In esso si ha convergenza d’aria nei bassi strati, conseguente ascesa e divergenza in quelli superiori. Contrapposti ai cicloni o basse pressioni sono gli anticicloni o zone di alte pressioni e tempo atmosferico stabile. Nell’emisfero boreale, nel ciclone l’aria è soggetta ad un sistema di venti circolanti in senso antiorario, mentre nell’emisfero australe in senso orario a causa del moto di rotazione terrestre e della forza di Coriolis (in accordo alla legge di Ferrel e alla legge di Buys Ballot), ovunque con una componente di moto convergente verso il centro. Secondo la classificazione dei sistemi meteorologici elaborata da Harold Jeffreys si hanno essenzialmente due tipologie di cicloni: cicloni extratropicali e cicloni tropicali.

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