Nato in Galilea, fu un pescatore ebreo di Cafarnao. Il suo nome originario era Šim’ôn (שמעון, lett. “colui che ascolta” traslitterato in greco come Σίμων). Divenuto apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea, fece parte di una cerchia ristretta (insieme a Giovanni e Giacomo) dei tre che assistettero alla resurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione e all’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi. Tentò di difendere il Maestro dall’arresto, riuscendo soltanto a ferire uno degli assalitori. Unico, insieme al cosiddetto “discepolo prediletto”, a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch’egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Dopo la crocifissione e la successiva resurrezione di Gesù, Pietro venne nominato dallo stesso maestro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana. Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso riguardo ad alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, dal 34 al 64 d.C., continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anti-cristiane ordinate da Nerone. A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme come colonne fondanti della Chiesa. Pietro è considerato santo da tutte le confessioni cristiane, sebbene alcune neghino il primato petrino ed altre il primato papale che ne consegue.
Pietro
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