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firma

upright=1.2|thumb|Firma di John Hancock La firma è la sottoscrizione del proprio nome, o di uno pseudonimo, per chiudere un’opera d’arte o una scrittura, confermarla o renderne noto l’autore. Per questo motivo caratteristiche fondamentali della firma sono la sua unicità e il suo carattere personale. Il termine deriva dalla parola latina firmus, nel senso di definito, inamovibile. Spesso per firma viene intesa la versione dattilografica di un nome, sotto un testo, in particolare una lettera, un contratto, ecc. La firma spesso indica una specifica volontà, e viene usata in questo modo specialmente nei contratti e, in generale, negli atti giuridici. Altrettanto spesso, soprattutto in documenti ufficiali e notarili, viene richiesta una firma leggibile, una firma cioè che permetta l’identificazione e la lettura in chiaro del nome e del cognome. Secondo le regole ortografiche dell’italiano, nella firma il prenome deve sempre precedere il cognome, e non dovrebbero essere inseriti titoli professionali o loro abbreviazioni (come dottore, ingegnere, avvocato). Celebre, in questo senso, il rifiuto di Giosuè Carducci, docente universitario a Bologna. Il Poeta, infatti, prima di firmare il libretto di frequenza di uno studente, chiese a costui come si chiamasse. Allorché lo studente rispose anteponendo il proprio cognome al nome, Carducci replicò: “Le farò la firma quando avrà imparato a dire correttamente il suo nome!” Nome e cognome o cognome e nome? – Si dice o non si dice? – Corriere.it La firma di un personaggio famoso viene detta anche autografo.

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